giovedì 4 maggio 2023

La novella "NEDDA" di Verga: storia di miseria, malattie e sfruttamento nella Sicilia di fine 1800

XXVI° incontro - 19 aprile 2023 - Prof. Rocco Basilio

La novella "NEDDA" di Verga: storia di miseria, malattie e sfruttamento nella Sicilia di fine 1800


Il Prof. Rocco Basilio legge e commenta la novella " Nedda" di Giovanni Verga, ritratto della giovane bracciante siciliana che si guadagna da vivere girando di fattoria in fattoria eseguendo lavori agricoli stagionali.

E' estremamente povera e accetta con rassegnazione umiliazioni e soprusi pur di portare a casa il misero salario giornaliero che riceve dovendo anche provvedere all'assistenza della vecchia madre inferma.

Ha una relazione con il giovane Janu, anch'egli bracciante, ammalato di febbre malarica, che spesso lavora insieme a lei.

Janu decide, anche se malato e debilitato, di recarsi in un paese vicino dove trova un lavoro meglio retribuito come potatore di olivi. Purtroppo cade da un albero, lo portano a casa malamente ferito e poco dopo muore lasciando Nedda incinta.  

In un ambiente ostile dove perfino il prete l'allontana e non potendo più lavorare, trova sostegno nell'anziano vicino di casa zio Giovanni che le presta un pò di danaro per sopravvivere e per acquistare le medicine per la madre che dopo poco tempo muore.

Nedda partorisce una bambina " rachitica e stenta" alla quale la madre non può dare il necessario sostentamento. Quando anche la figlioletta muore ella adagia il corpicino sul letto sul quale è spirata la madre e, " con gli occhi asciutti e spalancati fuor di misura" esclama " Oh, benedetta voi, Vergine Santa che mi avete tolta  la mia creatura per non farla soffrire come me".

Questo racconto, ambientato nella Sicilia di fine ottocento, stimola il Prof. Basilio a raffrontare le condizioni sociali descritte dal Verga con le condizioni nelle quali pure nel nostro ambiente si è vissuto fino agli anni cinquanta del secolo scorso. Condizioni di grande miseria, con carenze abitative ed igieniche estreme ed identiche sopraffazioni.

Il Prof. Basilio si è commosso più volte leggendo le parti più drammatiche del racconto, comunicando la stessa commozione ai presenti che hanno così potuto ricevere una grande lezioni di umanità.

                                                                G.D.F.


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