lunedì 3 aprile 2023

Ignazio di Antiochia, testimone di Cristo per la vita della Chiesa nella Lettera ai Romani

 XXV° incontro 12 aprile 2023 - dott. Sergio Americano

 Ignazio di Antiochia, testimone di Cristo per la vita della Chiesa nella Lettera ai RomaniIgnazio di Antiochia, testimone di Cristo per la vita della Chiesa, nella Lettera ai Romani - Dott. Sergio America

Il nostro bravo  dott. Americano ha introdotto l'argomento delineando brillantemente prima la figura di  Ignazio di Antiochia e soffermandosi, poi, in maniera particolare sulla Lettera ai Romani, importante  esempio della letteratura paleocristiana.

Ignazio crebbe in ambiente pagano e fu convertito, in età adulta, da san Giovanni Evangelista. Secondo la tradizione, nel 69 fu nominato secondo successore di Pietro, dopo sant’Evodio, alla sede episcopale di Antiochia. Condannato ad bestias durante il regno dell’imperatore Traiano (98-117), fu imprigionato e condotto da Antiochia a Roma, sotto la scorta di una pattuglia di soldati, per esservi divorato dalle fiere. Nel corso del viaggio da Antiochia a Roma scrisse sette lettere alle chiese che incontrava sul suo cammino o vicino ad esso.

Queste lettere sono una testimonianza unica della vita della chiesa dell’inizio del II secolo. Le prime quattro lettere furono scritte da Smirne a tre comunità dell’Asia Minore (Efeso, Magnesia e Tralli) ringraziandole per le numerose dimostrazioni d’affetto; con la quarta lettera supplicava i Romani di non impedire il suo martirio, inteso come desiderio di ripercorrere la vita e la passione di Gesù.

 Nelle sue lettere, che esprimono calde parole d’amore a Cristo e alla Chiesa, appare per la prima volta l’espressione “Chiesa cattolica”, che è ritenuta un neologismo creato proprio dallo stesso Ignazio.

 Le Lettere di Ignazio sono una preziosa testimonianza che ci permette di  conoscere le condizioni e la vita della chiesa del suo tempo. In particolare appare per la prima volta nelle sue lettere la concezione tripartita del ministero cristiano: vescovi, presbiteri, diaconi. Ignazio auspicava una nuova organizzazione della chiesa cristiana, in cui un solo vescovo presiedesse “al posto di Dio”. Questo vescovo avrebbe esercitato l’autorità su molti sacerdoti. Tali idee influenzarono e stimolarono l’elaborazione teologica successiva.

È chiaro che "Ai Romani" fu scritta poco prima del martirio di Ignazio, ma non è chiaro quando avvenne precisamente questo martirio. La tradizione colloca il martirio di Ignazio nel regno di Traiano, che fu imperatore di Roma dal 98 al 117 d.C. Mentre molti studiosi accettano la datazione tradizionale del martirio di Ignazio sotto Traiano, altri hanno sostenuto una data un po' successiva.

Il dott. Americano ha evidenziato il formato epistolare di base della Lettera Ai Romani:

Saluto alla Chiesa di Roma (prefazione)

Richiesta  ai cristiani di Roma perchè non intervengano per fermare il suo martirio (1,1-3,3)

Spiegazione della sua sofferenza come unione con Cristo (4,1-8,1)

Chiusura e addio (8,2-10)

Ignazio implora i cristiani romani di permettergli di essere martirizzato, di mettere in pratica ciò che insegnano riguardo al sopportare la sofferenza. La prospettiva della sua morte informa gran parte della lettera. Afferma che solo attraverso la morte può raggiungere la vera libertà e che per lui non c'è più alcun valore nelle cose del mondo. Ignazio paragona anche il suo movimento verso Roma a una marcia vittoriosa. Le varie metafore usate da Ignazio glorificano il martirio. Nel complesso, la sua riflessione sul martirio riflette gli atteggiamenti  del cristianesimo durante l'era post-apostolica.

Inoltre, è importante in quanto differisce dalle altre sei epistole di Ignazio. Questa lettera discute il martirio con un popolo che Ignazio non ha ancora incontrato personalmente (la comunità cristiana di Roma), mentre le altre lettere affrontano principalmente questioni come la gerarchia ecclesiastica, i credi e le confessioni e il mantenimento del cristianesimo. 

Grazie Sergio per la bella lezione, seguita con attenzione da tutto l'uditorio!

                                                                                                                          M.R.C.


Stabat Mater

 Lezione-concerto a cura della Corale Polifonica "Johannes Obadiah" - 5 aprile 2023



Per la giornata del mercoledì della Settimana Santa abbiamo deciso di non tenere l'usuale lezione nella nostra sede, ma di dare il nostro Patrocinio al concerto programmato dalla Corale Obadiah con musiche spirituali del tempo di Pasqua, assicurando la nostra partecipazione all'importante evento.
Il concerto si è tenuto nella Chiesa Madre ed è stato introdotto dal nostro Presidente, il quale  ha ringraziato la Maestra Maria Caterina De Bonis che ha voluto associare l'Uni-Tre al concerto di questa sera e della vicinanza sempre dimostrata dalla sua Corale alle nostre attività.
Ha quindi parlato brevemente della Lauda " Stabat Mater", attribuita a Jacopone da Todi, che descrive lo strazio di Maria ai piedi della Croce.
E' seguita l'esecuzione del brano musicato da Rheinberger e di altri brani di argomento sacro sulla Passione e Morte di Cristo di famosi autori: Bach, Hendel, Mozart e Rossini.
Il pubblico presente ha applaudito dimostrando apprezzamento per la bella serata musicale.
                                                                                                                                                         G.D.F.