lunedì 29 gennaio 2018


UNITRE
OPPIDO LUCANO



Mercoledì 31 gennaio  

alle ore 18.30


presso la Biblioteca Comunale


Il Prof. Vincenzo Guglielmucci


terrà la seguente conferenza:


La famiglia De Marinis e i feudi di Genzano e Oppido“








Gli iscritti e tutte le persone interessate sono invitati



Via M. Pagano,- 85015 OPPIDO LUCANO (PZ)
E-mail: unioppido@gmail.com
Associazione di Promozione Sociale - Articolazione territoriale dell’Associazione Nazionale


mercoledì 24 gennaio 2018

12° INCONTRO - 17/01/2018 – DOMENICO MAGLIONE

“Brigantaggio al femminile”
“Il ruolo delle brigantesse nella storia del brigantaggio”.
Il relatore, Mimmo Maglione ha illustrato il ruolo sostenuto dalle donne nel seguire i loro uomini che per motivi diversi si erano dati al brigantaggio. Ha iniziato la sua relazione tratteggiando brevemente la storia del brigantaggio fin dal suo nascere, illustrandone i motivi che avevano dato origini a questo fenomeno fin dal XV e il XVI secolo, per poi illustrare il brigantaggio che si era manifestato, nel 1799, contro i francesi ed i loro sostenitori locali. Ha parlato, quindi, del fenomeno del brigantaggio femminile visto anche come una prima forte ribellione allo stato di soggezione delle donne al “potere Uomo”, per cui esso fu una prima inconscia ribellione “femminista” allo stato di subordinazione atavico e tradizionale della donna. Ha fatto riferimento ad episodi e personaggi relativi a due diverse epoche che generarono questo fenomeno e cioè la repressione, da parte di Re Ferdinando IV di Napoli, nei confronti dei sostenitori della Repubblica Napoletana e la reazione post unitaria nei confronti dei Piemontesi.
Ha illustrato il ruolo che ebbero Pimentel De Fonseca e Luisa Sanfelice, - non proprio delle brigantesse- nel sostenere la Repubblica Napoletana, ruolo che portò entrambe al patibolo, e quello di tante brigantesse vere che avversarono prima i francesi e poi i piemontesi.
Le brigantesse furono feroci, spesso più degli uomini. Abili, leste di coltello e di fucile, coraggio ne avevano da vendere. Furono passionarie, eroine, crudeli, sottomesse e più spesso indipendenti e libere, fiere di combattere per se stesse, per la propria terra e per l’indipendenza del Sud. Seppero affrontare il martirio, le sevizie, le crudeltà del nemico, andando spesso incontro alla morte con grande dignità.
Il relatore ha tracciato una distinzione tra la “donna del brigante” e la “brigantessa” vera e propria, mettendo in risalto come, mentre la prima, madre, moglie, o amante era semplicemente una stretta collaboratrice del proprio uomo, la seconda, invece, aveva un ruolo specifico all’interno della banda alle cui azioni partecipava in prima persona.
Non sempre, però, diventare brigantessa era una scelta, poiché talvolta capitava di essere rapite dai briganti, e di essere costrette a rimanere al loro fianco, per non andare incontro a guai più seri. Alcune si adeguarono a recitare questo ruolo, mentre altre covarono dentro di sé la rabbia ed il desiderio di vendetta che seppero attuare nel momento propizio. Comunque quando una banda era seriamente organizzata, si poteva essere certi che le donne c’entravano in qualche modo. Erano le confidenti più sicure, le messaggere meglio mimetizzate, le più fedeli custodi dei segreti. Coraggio e determinazione ne avevano da vendere, e nella ferocia non erano certamente inferiori ai loro uomini, come è emerso dalle gesta di alcune di esse: la rivolta anti unitaria di Gioia del Colle durante la quale le donne, rivoltose contro i liberali ricorrono alle più raccapriccianti sevizie: una di esse, moglie di un fuoruscito arrestato dai garibaldini, ebbra di vendetta, inzuppa il pane nel sangue dello sventurato giovane, assassinato per aver fatto il proprio dovere, e se ne ciba, mentre un’altra intinge le dita nel sangue del “nemico” e se le porta alle labbra, “forbendole con ferocia cannibalesca”.
Ha proseguito, poi, con altri esempi: Francesca la Gamba che si vendica in modo cruento delle angherie subite da un ufficiale francese, M. Licciardi, che dopo aver represso per lunghi anni dentro di sé il desiderio di vendetta nei confronti del brigante che l’aveva rapita, riesce a soddisfare il suo desiderio di vendetta uccidendo il suo uomo, il brigante Bizzarro, consegnandone, poi, la testa alle autorità per incassare la taglia che su di esso pendeva. Altri episodi sono stati raccontati: quelli relativi a L. Cannalonga, a Maria Maddalena De Lellis, detta la Padovella, a Filomena Pennacchio, Marianna Oliviero, detta Ciccilla, per finire con Michelina De Cesare.
D. M.


martedì 23 gennaio 2018


UNITRE
OPPIDO LUCANO



Mercoledì 24 gennaio 

alle ore 18.30

presso la Biblioteca Comunale


Il Presidente G. De Felice
E
Il Prof. F. Scarfiello

terranno la seguente conferenza:

La tragedia della Shoà “








Gli iscritti e tutte le persone interessate sono invitati



Via M. Pagano,- 85015 OPPIDO LUCANO (PZ)
E-mail: unioppido@gmail.com
Associazione di Promozione Sociale - Articolazione territoriale dell’Associazione Nazionale


martedì 16 gennaio 2018

UNITRE
OPPIDO LUCANO




Mercoledì 17 gennaio 

alle ore 18.30

presso la Biblioteca Comunale


Il sig. Domenico Maglione

terrà la seguente conferenza:


“Brigantaggio al femminile”

- Il ruolo delle “brigantesse” nella storia del brigantaggio -



Gli iscritti e tutte le persone interessate sono invitati



Via M. Pagano,- 85015 OPPIDO LUCANO (PZ)
E-mail: unioppido@gmail.com
Associazione di Promozione Sociale - Articolazione territoriale dell’Associazione Nazionale




10° INCONTRO 21 DICEMBRE 2017

Auguri di Buon Natale tra canti, racconti e ... dolcezze”

Il Presidente ha aperto la seduta portando ai presenti l’augurio di Buone Feste da parte del Presidente Nazionale dell’Uni-Tre Prof. Gustavo Cuccini.
Ha poi proseguito ricordando il significato autentico del Natale e invitato a momenti di riflessione su alcuni aspetti di questa festività; in primo luogo sulla pace annunciata dagli Angeli ai pastori discesi dal Cielo ad adorare Gesù Bambino e che deve costituire per noi un impegno ad annunciarla e praticarla nelle nostre famiglie e nel nostro paese.
Ha quindi letto un breve apologo di J. L. Borges che racconta di Abele che ha perdonato il fratello Caino suo uccisore, esempio sublime di carità fraterna.
Il razzismo, il disprezzo e l’astio verso chi è diverso da noi, è uno dei mali del nostro tempo. A nulla sono serviti gli insegnamenti delle tragedie che hanno insanguinato l’Europa e il mondo intero nel secolo scorso.
Gaetano Palumbo ha letto il bel racconto di Raffaele Nigro intitolato “Il Natale del 1956”: il desiderio di vendetta di una famiglia e di un paese che si ritengono offesi dal comportamento di uno zingaro, si stempera nella pacificazione in una notte di Natale, allietata dalla presenza di un neonato, simbolo del Bambino Gesù, venuto sulla terra ad annunciare la fraternità e la concordia fra tutti gli uomini.
Altro tema importante su cui riflettere è il consumismo che proprio in questa festività ha il suo apice. A commento e condanna di questo fenomeno la signora Donatella Viola ha letto il racconto di autore anonimo intitolato “I regali nello sgabuzzino”: è inutile un bel regalo se non è offerto e accompagnato dall’amore del donante, ben espresso dai Re Magi che, prima di offrire i loro doni a Gesù Bambino, “si inginocchiarono e lo adorarono”.
La serata è stata allietata da brani musicali natalizi cantati da Antonietta Polichiso, accompagnata al piano dalla maestra Maria Caterina De Bonis.
È seguito un rinfresco, si sono gustate specialità tradizionali natalizie preparate e offerte dalle socie e scambiati affettuosi auguri di Buon Natale e Buon Anno nuovo.
G.D.F.


domenica 7 gennaio 2018


UNITRE
OPPIDO LUCANO


Mercoledì 10 gennaio  

alle ore 18.30


presso la Biblioteca Comunale


Il Prof. Francesco S. Lioi


terrà la seguente conferenza:


Un grido lungo duecento anni: terra ai contadini!”








Gli iscritti e tutte le persone interessate sono invitati



Via M. Pagano,- 85015 OPPIDO LUCANO (PZ)
E-mail: unioppido@gmail.com
Associazione di Promozione Sociale - Articolazione territoriale dell’Associazione Nazionale


lunedì 1 gennaio 2018

incontro - 06/12/2017 – dott. vincenzo langellotti

"Relazioni sane e relazioni patologiche nei sistemi familiari: il ruolo dei nonni nella società moderna”.

Il Dr. Langellotti ha svolto una brillante relazione sulla famiglia, all'interno della quale possono nascono relazioni sane ma spesso anche relazioni patologiche.
Ogni famiglia è un sistema in continua evoluzione, poichè cambiano esigenze e prospettive di vita dei singoli componenti e cambiano le aspettative degli altri nei confronti della stessa. Perciò occorre in essa flessibilità delle norme, valorizzazione delle diversità, linee di demarcazione ben precise tra genitori e figli.
Fondamentali sono la stima reciproca e l'armonia tra i coniugi e la condivisione di compiti e responsabilità evitando la confusione dei ruoli.
Si è soffermato sull'importanza di essere buoni genitori ed ha quindi illustrato i seguenti suggerimenti del Dr. Bowlby:
- Fornire una base sicura da cui un bambino o un adolescente possa partire per affacciarsi al mondo esterno e a cui possa tornare sapendo che sarà il benvenuto, nutrito sul piano fisico ed emotivo, confortato se triste, rassicurato se spaventato;
- Essere disponibili a rispondere quando chiamati in causa, per incoraggiare e dare assistenza, ma intervenendo attivamente solo quando è chiaramente necessario;
- Sul piano emotivo ad essere più stabili sono quei ragazzi con genitori che mentre incoraggiano sempre l'autonomia dei propri figli sono disponibili a rispondere quando sono chiamati in causa."
Evitare sempre atteggiamenti iperprotettivi e ipercontrollanti, autoritarismi eccessivi, violenze, freddezza ( negativo il concetto: " i figli si baciano quando dormono")
Essi infatti, non avendo un ruolo pre.stabilito verso i nipoti, possono privilegiare il piacere rispetto al dovere, rappresentare il collegamento tra passato, presente e futuro ed essere i cantori della storia familiare.
La relazione del Dr. Langellotti è stata seguita con molto interesse e molti si sono poi intrattenuti con lui per commenti e richieste di chiarimenti.
Infine il Dr. Langellotti ha parlato dell'importanza del ruolo dei nonni nel sistema famiglia soprattutto ora che per le migliori condizioni di vita  gli anziani si mantengono più giovanili e disponibili fino a tarda età.
Devono evitare indebite interferenze nella vita familiare dei figli, ma donare ai nipoti un amore incondizionato.
Essi infatti, non avendo un ruolo prestabilito verso i nipoti, possono privilegiare il piacere rispetto al dovere, rappresentare il collegamento tra passato, presente e futuro ed essere i cantori della storia familiare.
La relazione del Dr. Langellotti è stata seguita con molto interesse e molti si sono poi intrattenuti con lui per commenti e richieste di chiarimenti.
G.D.F.