16 incontro 08 febbraio 2017 Prof. domenico saracino
“Le antiche vie della transumanza e dei siti romani dell’Alto
Bradano”
“La transumanza consisteva nello spostamento di masse armentizie
dalla montagna verso la pianura e viceversa con l'alternarsi delle stagioni,
seguendo in un certo modo “l'erbaggio fresco” per la nutrizione degli animali,
in estate le greggi stazionavano sulle montagne nei boschi, mentre l'inverno si
spostavano a bassa quota verso le pianure al riparo del freddo.
Non sappiamo quando il movimento transumante abbia avuto
origine, l'indagine archeologica dimostra che la transumanza è un fenomeno
antichissimo.
Alcuni convegni tenuti negli anni novanta in terra abruzzese
riguardanti la transumanza hanno posto l'interesse sull'argomento, occupandosi
non solo della storia, dell'attività e dei prodotti derivanti dall'attività
pastorale, ma è emerso al contempo l'importanza del recupero delle lunghe vie
erbose, i cosiddetti "Tratturi" che i pastori percorrevano
annualmente verso l’Apulia, e spesso anche la Lucania.
“I pastori non dovevano coprire grosse distanze per il trasferimento dei
loro armenti; l'estate godevano delle risorse in altura tra boschi e pascoli
montani, ricchi di erbaggio fresco e sorgenti d'acqua intorno ai siti prima
citati, mentre l'inverno si spostavano verso la valle Bradanica e Murgia Barese
caratterizzate da clima invernale mite con abbondante erba per foraggiare gli
animali”.
È proprio lungo le vie della transumanza che, per ovvie ragioni, sorgono
i primi insediamenti rurali e le grandi ville romane.
“Nel periodo romano tardo repubblicano a valle del comune di Oppido L. (
a Sud-Est) sorgono due grandi ville localizzate sulle mappe come "Masseria
Ciccotti e "S.Gilio".
Queste ville rivestivano un ruolo centrale nel comprensorio dell'alto
Bradano; nei pressi era collocata un'altra importante Villa-fattoria, quella di
località S.Pietro di Tolve. Successivamente nel periodo imperiale entro il
raggio di pochi chilometri sorgono dei siti "satellite" delle villae rusticae , a testimonianza di un
notevole sfruttamento del fertile territorio oltre che a zona di permanenza e
attraversamento di transumanza.
Questi insediamenti produttivi erano dei grossi punti di riferimento, di
raccolta e di trasformazione di prodotti cerealicoli oltre che di allevamento
animale. Le ville, inoltre, erano ubicate entro un territorio che comprendeva i
"Municipium" di Bantia, Acerentia (probabile municipium) ed in
collegamento con Potentia, che insieme a Grumentum rappresentava il più
importante centro urbano della Lucania interna. Non lontano si trovavano il
sito di Festula nei pressi di Genzano, ed i siti di Civita di Tricarico e
Calle, dove, oltre ad una grossa villa, era presente anche una grande fornace
che forniva manufatti ceramici in quasi tutti i centri della Lucania”.
I suddetti siti sono collocati in posizione ottimale sia dal punto di
vista dello sfruttamento del fertile suolo e sia strategico rispetto all'antica
viabilità principale, favorita come già accennato dalla morfologia del
territorio abbastanza piano, situazione non frequente per una regione montuosa
come la Lucania. A differenza dell'entroterra appenninico difficile da
percorrere se non a piedi o con animali da soma, la parte orientale della
regione di cui stiamo trattando, si presta ad essere percorsa anche da mezzi di
trasporto su ruote.
Il trasporto su ruote era condizione favorevole per le necessità durante
il periodo imperiale romano, quando la rete delle vie di comunicazione divenne
ben strutturata e organizzata per il transito degli eserciti e delle merci
diretti verso la Capitale e la periferia dell'impero. Da documenti medievali ci
viene una conferma riguardo la percorribilità con mezzi su ruota di alcuni
percorsi del comprensorio; con il termine "Carrara" o "Carrera
"sono indicati dei tratturi nel territorio di Genzano mentre nella
descrizione dei possedimenti dell'Abadia di Banzi annotata nel documento di età
normanna prima citato, troviamo "ad viam uadi Carrara" che conduce
verso Gravina.
Vediamo in dettaglio le strade che interessavano il comprensorio
Bradanico:
1) La strada proveniente da Avigliano —S.Nicola di Pietragalla, faceva
parte di un lungo percorso che dalla Campania, attraverso Buccino -Muro Lucano
- Ruoti, Avigliano- Oppido, proseguiva verso la Puglia attraverso Gravina. Per
buona parte questo ricalcava il percorso delle mandrie di proprietà dei signori
Orsini che tra il XVI e XVII sec. dalla montagna di Pisterola nel territorio di
Muro L., prima dell'inverno venivano verso le valli dal clima più mite.
Quest'asse Tirreno-Adriatico metteva in collegamento i siti romani a
partire da Volcei Buccino), Numistro (Muro L.), villa S. Giovanni di Ruoti e
quindi Montrone (Oppido L.) , Villa di Mass. Ciccotti, villa di S.Gilio con
possibilità di proseguire verso Egnatia sulla costa Adriatica. In una pianta
del 1807 del territorio di Oppido L. disegnata da Samuele Corniola di
Montepeloso (Irsina), viene denominata "Strada di Gravina sopra il
ponte." In questo punto doveva esserci il "Pontis Sarraceni" citato
in un documento del 1063 in cui si elencano e descrivono tutti i
"tenimenti" della Badia di Banzi.
2) Il "Regio tratturo" Palmira-Monteserico —Canosa che va in
direzione Nord-N.E. verso Canusium con la possibilità di intraprendere la via
Appia verso Roma nei pressi di Monteserico. La strada, dopo aver attraversato
Taverna Mennuni, nei pressi di Monteserico effettua una diramazione che si
dirige verso la Murgia, passando per il Castello di Garagnone-Castel del
Monte-Corato, Ruvo di P.-costa Adriatica.
3) Questa strada rappresentava un
altro asse Ovest-est (Tirreno-Adriatico): proveniente dalla piana del Sele,
toccava i siti di Volcei, villa di S.Venere e villa di Pietrastretta (Vietri di
P.), Villa di Malvaccaro (nei pressi), Potentia , Rossano di Vaglio (nei
pressi), villa di S.Pietro di Tolve , villa di S. Gilio, villa di Mass.
Ciccotti-Gravina di Puglia. A Partire da Potenza, era un importante percorso di
transumanza'', frequentato da transumanti provenienti dalle montagne del
potentino (montagne di Sellata, Rifreddo, Li Foi,) verso la valle bradanica,
Gravina, Altamura o verso i pascoli di Banzi- Genzano (Monteserico).
D.M.