13° INCONTRO 20-01-2016 Prof. ssa Caterina De Bonis
"I Goti: il
primo popolo germanico in Italia"
La relatrice, Prof.ssa Caterina De
Bonis inizia la sua relazione parlando del termine “germanico”, facendo alcune
precisazioni: questo termine non equivale a “tedesco”, ma, usato come aggettivo,
si riferisce agli antichi Germani (popolazioni stanziate fra il I sec. a.C. e il I
sec. d.C. fra la parte settentrionale dell'Europa continentale e la parte
meridionale della Scandinavia); mentre come sostantivo si intende la lingua originaria, non attestata ma
ricostruita, dalla quale derivano le diverse lingue germaniche storicamente
documentate, come gotico, tedesco antico, inglese antico, norreno e le altre
più recenti.
I Goti erano un popolo germanico e
nella concezione romanocentrica erano considerati “Barbari”. Erano un popolo
con una propria cultura, una propria lingua, una propria tradizione che dal IV
al VI secolo ha occupato una vasta area dell'Europa continentale.
Gustav Kossinna rifacendosi all’opinione
di Tacito ricerca le origini dei Germani nella più remota preistoria e
attribuisce loro una collocazione geografica ben precisa, intorno alla penisola
dello Jutland, la cosiddetta “Cerchia nordica”. L’unità culturale germanica si
sarebbe mantenuta fino all’età del ferro, quando inizia l’espansione dei
Germani verso Sud-Est e Sud-Ovest
Il primo nucleo di popolazioni
germaniche a lasciare la cosiddetta “cerchia nordica” sarebbe stato quello dei
Goti che fanno parte del gruppo dei Germani orientali, di cui è documentata la
lingua, ora una lingua morta, di cui troviamo tracce nell’ italiano. I vocaboli ostrogoti penetrati nel volgare
d'Italia non sono facilmente identificabili, perché spesso modificati all'indomani
dell'arrivo dei Longobardi (seconda metà VI-seconda metà dell'VIII secolo) e
dei Franchi (seconda metà VIII-XI secolo).
Già dal II sec. a.C. i Goti si
sarebbero trasferiti dalla zona più settentrionale della “cerchia nordica”
sulla Vistola e dal II sec. d. C. avrebbero iniziato la migrazione verso
sud-est, fino a giungere lungo le sponde del Mar Nero alla fine del III secolo.
Nella loro sede meridionale i Goti fondano un dominio inizialmente
relativamente stabile, che si estendeva dal Don fino al Danubio, suddiviso tra
le due grandi tribù degli Ostrogoti a est e dei Visigoti a ovest.
Dopo oltre un secolo di guerre
contro i Romani e le confinanti popolazioni dell’impero, nell’ultimo quarto del
IV secolo la gran parte dei Goti, sotto la spinta dell’invasione unna,
abbandona l’Europa orientale per dirigersi con fortunate campagne belliche
verso le regioni dell’impero occidentale.
I Visigoti varcano più volte il
Danubio, devastando le regioni balcaniche fino a giungere con Alarico in Italia
dove saccheggiano Roma nel 410. Nel 418 fondano nel Sud-Ovest della Gallia il
regno di Tolosa ed estendono il loro dominio fino a gran parte della penisola
iberica, dove, sconfitti dai Franchi nel 507, si ritirano consolidando il loro
regno fino alla conquista araba (711).
Anche il regno ostrogoto della pianura
sarmatica viene travolto dall’invasione degli Unni (375), e, mentre alcuni
Ostrogoti si rifugiano in zone appartate come la penisola di Crimea, la maggior
parte di essi, soggiogati da Attila, segue le sorti degli Unni, con i quali,
vivranno per un certo periodo in stretto contatto. Dopo la morte di Attila gli
Ostrogoti riacquistano l’indipendenza e si stabiliscono nella Pannonia e nel
Norico come federati dell’Impero romano. Da qui, alla fine del V secolo,
invadono l’Italia sotto la guida di Teodorico che compie il primo vasto
tentativo di conciliare in uno stesso stato le esigenze giuridiche, religiose e
culturali dei Germani e dei Latini.
Popolazioni germaniche giunte in Italia
l Visigoti
(fine IV secolo) occupazione militare, di breve durata, senza tracce
l Ostrogoti
(fine V-metà VI secolo) missione militare con ricadute linguistiche e culturali
l Longobardi
(seconda metà VI-seconda metà dell'VIII secolo)
l Franchi
(seconda metà VIII-XI secolo)
l Normanni
(XI secolo).
La serata si è conclusa con apprezzamenti ed
applausi.