giovedì 4 febbraio 2016

13° INCONTRO 20-01-2016  Prof. ssa Caterina De Bonis
"I Goti: il primo popolo germanico in Italia"
La relatrice, Prof.ssa Caterina De Bonis inizia la sua relazione parlando del termine “germanico”, facendo alcune precisazioni: questo termine non equivale a “tedesco”, ma, usato come aggettivo, si riferisce agli antichi Germani (popolazioni stanziate fra il I sec. a.C. e il I sec. d.C. fra la parte settentrionale dell'Europa continentale e la parte meridionale della Scandinavia); mentre come sostantivo si intende la lingua originaria, non attestata ma ricostruita, dalla quale derivano le diverse lingue germaniche storicamente documentate, come gotico, tedesco antico, inglese antico, norreno e le altre più recenti.
I Goti erano un popolo germanico e nella concezione romanocentrica erano considerati “Barbari”. Erano un popolo con una propria cultura, una propria lingua, una propria tradizione che dal IV al VI secolo ha occupato una vasta area dell'Europa continentale.
Gustav Kossinna rifacendosi all’opinione di Tacito ricerca le origini dei Germani nella più remota preistoria e attribuisce loro una collocazione geografica ben precisa, intorno alla penisola dello Jutland, la cosiddetta “Cerchia nordica”. L’unità culturale germanica si sarebbe mantenuta fino all’età del ferro, quando inizia l’espansione dei Germani verso Sud-Est e Sud-Ovest
Il primo nucleo di popolazioni germaniche a lasciare la cosiddetta “cerchia nordica” sarebbe stato quello dei Goti che fanno parte del gruppo dei Germani orientali, di cui è documentata la lingua, ora una lingua morta, di cui troviamo tracce nell’ italiano. I vocaboli ostrogoti penetrati nel volgare d'Italia non sono facilmente identificabili, perché spesso modificati all'indomani dell'arrivo dei Longobardi (seconda metà VI-seconda metà dell'VIII secolo) e dei Franchi (seconda metà VIII-XI secolo).
Già dal II sec. a.C. i Goti si sarebbero trasferiti dalla zona più settentrionale della “cerchia nordica” sulla Vistola e dal II sec. d. C. avrebbero iniziato la migrazione verso sud-est, fino a giungere lungo le sponde del Mar Nero alla fine del III secolo. Nella loro sede meridionale i Goti fondano un dominio inizialmente relativamente stabile, che si estendeva dal Don fino al Danubio, suddiviso tra le due grandi tribù degli Ostrogoti a est e dei Visigoti a ovest.
Dopo oltre un secolo di guerre contro i Romani e le confinanti popolazioni dell’impero, nell’ultimo quarto del IV secolo la gran parte dei Goti, sotto la spinta dell’invasione unna, abbandona l’Europa orientale per dirigersi con fortunate campagne belliche verso le regioni dell’impero occidentale.
I Visigoti varcano più volte il Danubio, devastando le regioni balcaniche fino a giungere con Alarico in Italia dove saccheggiano Roma nel 410. Nel 418 fondano nel Sud-Ovest della Gallia il regno di Tolosa ed estendono il loro dominio fino a gran parte della penisola iberica, dove, sconfitti dai Franchi nel 507, si ritirano consolidando il loro regno fino alla conquista araba (711).
Anche il regno ostrogoto della pianura sarmatica viene travolto dall’invasione degli Unni (375), e, mentre alcuni Ostrogoti si rifugiano in zone appartate come la penisola di Crimea, la maggior parte di essi, soggiogati da Attila, segue le sorti degli Unni, con i quali, vivranno per un certo periodo in stretto contatto. Dopo la morte di Attila gli Ostrogoti riacquistano l’indipendenza e si stabiliscono nella Pannonia e nel Norico come federati dell’Impero romano. Da qui, alla fine del V secolo, invadono l’Italia sotto la guida di Teodorico che compie il primo vasto tentativo di conciliare in uno stesso stato le esigenze giuridiche, religiose e culturali dei Germani e dei Latini.

Popolazioni germaniche giunte in Italia
l  Visigoti (fine IV secolo) occupazione militare, di breve durata, senza tracce
l  Ostrogoti (fine V-metà VI secolo) missione militare con ricadute linguistiche e culturali
l  Longobardi (seconda metà VI-seconda metà dell'VIII secolo)
l  Franchi (seconda metà VIII-XI secolo)
l  Normanni (XI secolo).

La serata si è conclusa con apprezzamenti ed applausi.

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