mercoledì 28 marzo 2018

UNITRE
OPPIDO LUCANO


Mercoledì 28 marzo

alle ore 18.30

presso la Biblioteca Comunale

La dott.ssa Alessandra LANCELLOTTI
terrà la seguente conferenza:

“Il patrimonio di Craco fra memoria, architettura e immaginario cinematografico”

Durante la serata sarà inaugurata una mostra di pittura
su Oppido Lucano di Salvatore LIOI

Gli iscritti e tutte le persone interessate sono invitati


Via M. Pagano,- 85015 OPPIDO LUCANO (PZ)
E-mail: unioppido@gmail.com
Associazione di Promozione Sociale - Articolazione territoriale dell’Associazione Nazionale

lunedì 19 marzo 2018



UNITRE
OPPIDO LUCANO



Mercoledì 21 marzo

alle ore 18.30

presso la Biblioteca Comunale

il Prof. Francesco S. LIOI

terrà la seguente conferenza:

“Un grido lungo duecento anni: terra ai contadini”
2a parte




Gli iscritti e tutte le persone interessate sono invitati







Via M. Pagano,- 85015 OPPIDO LUCANO (PZ)
E-mail: unioppido@gmail.com
Associazione di Promozione Sociale - Articolazione territoriale dell’Associazione Nazionale


sabato 17 marzo 2018



19° incontro 14 marzo 2018 prof.ssa anna rivelli

“Il difficile volo nell’altra metà del cielo”

Conferenza di grande interesse tenuta dalla Prof.ssa Rivelli sul difficile cammino delle donne per il riconoscimento della pari dignità di genere, cammino ancora non del tutto concluso nel mondo occidentale e, purtroppo, tuttora molto arduo in altre parti del resto del mondo.
Restringendo il discorso all'Italia, la relatrice ha rilevato che, a fronte di innegabili progressi compiuti, permangono difficoltà nell'abbattere muri che per secoli la tradizione e la cultura hanno frapposto all'evoluzione.
Partendo da molto lontano nel tempo, agli albori della civiltà occidentale, nel codice di Hannurabi, la donna oggetto di stupro veniva sanzionata allo stesso modo del suo stupratore.
Nel periodo del ciclo mestruale, nell'antichità ma anche in epoca più recente, la donna veniva allontanata dalla vita sociale e, poi, doveva purificarsi per esserne riammessa; cosa ancora più incredibile, lo stesso avveniva durante e dopo il parto.
Anche le Religioni, come l'Islam e il Cristianesimo, hanno contribuito ad ostacolare questo irto cammino, pur non essendoci nei Vangeli alcun riferimento misogino, nei quali anzi è molto significativo l'episodio del pranzo presso le sorelle Marta e Maria quando Gesù esalta non solo il lavoro domestico di Marta, solitamente attribuito alla donna, ma anche quello che potremmo definire " intellettuale" di Maria.
Purtroppo, esegeti successivi come Sant'Agostino e San Tommaso d'Aquino, hanno interpretato in modo non sempre positivo la figura femminile.-
La storia della Letteratura Italiana è esemplare nel rappresentare il lungo cammino della donna: dal Dolce Stil Novo, a Dante e Petrarca quando la donna era una figura astratta, al più concreto Cecco Angiolieri, alla consapevolezza della Mirandolina di Goldoni e a tante altre opere di fine ottocento/inizio novecento nelle quali vengono rappresentate figure femminili più vere anche se spesso descritte in negativo.
La relatrice, prof.ssa Rivelli, ha citato in proposito opere di autori importanti come Fogazzaro, Verga e D'Annunzio.
E' questo il periodo storico che vede la donna abbandonare il focolare domestico, cui era stata confinata per secoli, per lavorare nella nascente industria e dimostrare le sue doti e le sue capacità.
Nascono pure i primi movimenti femministi per richiedere, anche in Italia, leggi specifiche per la loro protezione e che abbattano pregiudizi secolari.
Nel 1946, con ingiustificato ritardo, viene concesso il voto alle donne;
nel 1981, con l'abolizione del codice Rocco, viene abolito il delitto d'onore che giustificava la violenza dell'uomo quando si riteneva offeso dalla sua compagna;
nel 1996 si riconosceva lo stupro reato contro la persona e non più contro la morale;
A livello internazionale, nel 2008 l'ONU riconosceva lo stupro, che abitualmente le donne subivano in situazioni di conflitto bellico, come crimine di guerra.
Il nostro Senato nel 2013 ha firmato la convenzione di Istambul contro la violenza sulle donne e la violenza domestica.
Purtroppo, anche il Italia si verificano ancora delitti contro le donne ed è grave che si abbassa il livello d'età per il femminicidio.
C'è ancora molto da fare per cambiare mentalità e sistemi di valore nelle famiglie, nella scuola, nella politica, nell'intera società.
I presenti hanno molto apprezzato la relazione della Prof.ssa Rivelli, che non ha mai usato i toni drammatici di certo femminismo militante, ha saputo intercettare l'interesse e l'attenzione del numeroso pubblico con la semplicità dell'esposizione, con la innata simpatia della sua persona, spesso citando esperienze della sua vita personale e dell'attività scolastica.
G.D.F.





venerdì 16 marzo 2018



17° incontro - 28/02/2018 – Prof.ssa  M. Caterina de bonis
La magia delle parole nel mondo germanico antico
La professoressa Maria Caterina De Bonis ha tenuto una brillante ed interessante relazione su La magia delle parole nel mondo germanico antico“.
Ha iniziato spiegando come la parola, fin dalla creazione del mondo, abbia, insita in sé, una forza creatrice che essa esercita sulla realtà, infatti Dio disse: "Sia la luce!". E la luce fu (Genesi 1,3). Ha quindi parlato delle “magia” come volontà di agire sulla realtà mediante la parola soltanto, la parola e il ricorso a figure religiose, la parola e rimedi pratici (azioni, procedimenti).
Anticamente lo scopo della magia era quello di ritrovare oggetti smarriti o rubati, catturare i ladri, influenzare il fato o le divinità, curare delle malattie di esseri umani o di animali, prevedere il futuro.
Esistono testi magici diffusi variamente nel tempo e nello spazio, ne troviamo, in India, in Egitto, in Grecia, nel mondo mediterraneo, nel mondo nordico, in Africa, nel mondo germanico, nelle tradizioni popolari del Sud d'Italia.
Nell’uso primitivo del linguaggio il semplice pronunciare una determinata parola implica un'azione sulla realtà cioè la parola coincide con l’azione, essa è perciò il significante mentre l’azione è il significato.
Nell’uso meno primitivo del linguaggio (1) la parola non è azione, non c'è identità fra parola e azione, la parola può avere più significati e per agire sulla realtà non basta, occorre l'intervento di un essere superiore, una divinità che nei popoli nordici è germanica e poi cristiana. In una fase successiva, con l’uso meno primitivo del linguaggio (2), per tradursi in azione la parola deve accompagnare delle azioni, procedimenti, occorre, cioè, parlare e agire secondo determinate regole per modificare la realtà.
La magia era affidata originariamente alla parola detta, che poi è stata scritta. Esistono iscrizioni runiche; testi magici in manoscritti grazie a monaci copisti, che, in quanto religiosi, non favorirono il divulgarsi di testi non propriamente religiosi; pochi testi di carattere prettamente magico; più numerose le benedizioni e i rimedi.
La parola che designa gli scongiuri nelle fonti germaniche medievali è galdor: proto-gm *galdra,*galdraz (canto magico, incantesimo) <  ie. *ghal- (cantare, incantare).
Il campo semantico di galdor, che condivide la radice del verbo anglosassone galan (cantare, incantare), occupa lo spazio che conduce dal canto all’incantesimo allo scongiuro, quello coperto in latino da carmen (probabilmente per *canmen < cano) e incantatio.
I galdor si collocano tra folklore, medicina e liturgia; terreno intermedio tra il folklore considerato innocuo dalla Chiesa e le pratiche magiche apertamente opposte alla verità cristiana e dunque ricondotte all’attività deviante del demonio.
magia = azione sulla realtà per mezzo della parola;
scienza = comprensione della realtà;
medicina = cercare un rimedio per rimettersi in salute;
religione = fede in una realtà al di sopra dell'umano;
superstizione = attribuire determinate proprietà a oggetti, azioni, persone, in base alle proprie convinzioni.
Nel modo germanico medievale, ma anche nel resto del mondo indoeuropeo antico, i confini fra magia, scienza, medicina, religione e superstizione non sono netti: si confondono, si sovrappongono e si fondono in una dimensione unitaria e molteplice all'insegna del valore magico attribuito alla parola detta.
Nei testi germanici antichi esistevano alcune denominazioni utilizzate per individuare le varie tipologie testuali che mostrano un uso magico della parola:
incantesimo la parola diventa azione attraverso un racconto;
formula magica la parola si fa azione di per sé;
scongiuro parole rivolte direttamente alla realtà;
rimedio / ricetta parole che accompagnano azioni;
benedizione parole che agiscono per intercessione di Cristo.
La professoressa ha poi letto alcuni “incantesimi” contenuti in manoscritti antichi come il manoscritto Merseburg, Domstiftsbibliothek, Cod. 136 databile al 750 circa tramanda testi liturgici, messali, sacramentari in latino, l’incantesimo Wið wennum (“Contro le cisti”)  in inglese antico, l’incantesimo “Pro Nessia”. Incantesimo con figure divine cristiane, Incantesimo di Vienna per i cani.
L'atteggiamento degli intellettuali cristiani verso la magia
Ø in epoca medievale gli intellettuali cristiani condannavano il ricorso alla magia, poiché l'essere umano, credendo in essa, dimostrava di non accontentarsi dell'ordine dato da Dio all'universo;
Ø la convinzione di poter modificare l'ordine dato da Dio all'universo veniva considerata una illusione del diavolo.
L'atteggiamento dei popoli non cristiani verso i riti cristiani
Ø inizialmente i riti cristiani vennero percepiti come opere di magia;
Ø dopo che il Cristianesimo si diffuse presso le popolazioni germaniche originariamente non cristiane con basi teoriche e dogmatiche, si poté distinguere il miracolo divino dalla magia;
Ø magia, medicina e religione hanno, tuttavia, continuato a sovrapporsi, fondersi e confondersi in epoca medievale e non solo.
Il non numeroso pubblico che ha sfidato i rigori dell’inverno è stato ampiamente ripagato dalla dotta esposizione della Prof.ssa De Bonis e dall’interesse che l’argomento ha suscitato.
D.M.


martedì 13 marzo 2018


                           16° INCONTRO 21/02/2018

prof.sse teresa dangelico e palmira deramo
con la partecipazione degli studenti dell’I. C. F. Giannone
Tra follia e passione - Dialogo con Bach e Vivaldi”
Abbiamo ascoltato della bella musica e trascorso una piacevole serata con le Professoresse Teresa Dangelico e Palmira Deramo, docenti presso l'Istituto Comprensivo di Oppido nei corsi pomeridiani di strumenti musicali e alcune loro alunne.
La Prof.ssa Dangelico ha presentato il programma della serata e, di ogni brano musicale che è stato poi eseguito, ha fornito informazioni sugli autori e sul tipo di composizione, particolarmente utili per un pubblico non abituato all'ascolto di musica classica.
Il programma eseguito è stato il seguente:
J.S. Bach - Minuetto, per trio di violini e pianoforte;
A.Vivaldi - La follia, da trio sonata in re minore, trascrizione per tre violini;
J,S. Bach - La ciaccona, da partita n.° 2 in re minore, per violino solo;
J.S. Bach - La musette, per pianoforte solo;
A.Vivaldi - La Primavera - Allegro, da "Le quattro stagioni", trascrizione per
tre violini.
Le musiche sono state eseguite:
- dalla Prof.ssa Dangelico, solista nel brano "La Ciaccona" di Bach e con le sue alunne Blasi Ilaria e Genco Beatrice negli altri brani per violino;
- dalle giovani pianiste Pepe Daniela e Fidanza Maria Isabella alunne della Prof.ssa Palmira Deramo.
L'alunno Viola Antonio ha collaborato con la Prof.ssa Dangelico nelle presentazioni.
Alla fine del concerto Mons. Giuseppe Greco ha elogiato e ringraziato i musicisti e ha offerto in omaggio alla violinista un CD con musiche di Vivaldi.
Anche il Prof. Rocco Basilio è intervenuto lodando la riuscita dell'iniziativa e ricordando gli incontri dedicati alla musica dalla nostra Associazione, in particolare quello sul Premio Nobel per la Letteratura Bob Dylan ed il concerto delle Arpe Viggianesi.
G.D.F.

sabato 10 marzo 2018



UNITRE
OPPIDO LUCANO



Mercoledì 14 marzo

alle ore 18.30


presso la Biblioteca Comunale


la Prof.ssa Anna Rivelli

terrà la seguente conferenza:

“Il difficile volo nell’altra metà del cielo”



Gli iscritti e tutte le persone interessate sono invitati



Via M. Pagano,- 85015 OPPIDO LUCANO (PZ)
E-mail: unioppido@gmail.com
Associazione di Promozione Sociale - Articolazione territoriale dell’Associazione Nazionale





18° incontro 07 marzo 2018 –s.e. mons. giuseppe greco.
Religiosità popolare”

La serata è stata introdotta dal Presidente il quale ha ricordato i lunghi anni di attività pastorale di Mons. Greco nel nostro paese in qualità di Parroco, alcune iniziative culturali da lui assunte nell’Azione Cattolica e le sue numerose pubblicazioni, anche di storia locale. Il tema dell’incontro di questa sera "Religiosità popolare" è di grande importanza se pensiamo che la Religione scandiva l’intera esistenza dei nostri antenati, plasmava la loro cultura e ne era quasi l’unica fonte. Eppure non è argomento di studio molto indagato ed anche nella nostra Associazione, dove abbiamo dedicato alcuni incontri al dialetto, alle canzoni, ai proverbi e detti popolari non ce ne eravamo mai occupati.
Colmiamo questa lacuna con la bella relazione di Mons. Greco, il quale ha iniziato parlando del problema della secolarizzazione nei suoi due aspetti, negativa e positiva: negativa quando è negazione del Divino e della possibilità della sua espressione nel mondo contemporaneo, positiva quando postula la separazione del Sacro da ogni forma di potere temporale e di costrizione. Chi rimane “credente” in una società secolarizzata è più attento ai problemi sociali, si dedica volontariamente all’assistenza ai più bisognosi: tossicodipendenti, ragazze madri, mense per i poveri, ecc. È più maturo culturalmente e lo si vede anche dalle trasmissioni televisive a carattere religioso, ben fatte e seguite da molti.
Evento veramente rivoluzionario nella Chiesa Cattolica fu il Concilio Vaticano II che decretò, tra l’altro, la riforma liturgica. Le Messe, celebrate prima in latino, imponevano una netta separazione tra il celebrante ed i fedeli che non erano in grado di capire e seguire il rito principale della nostra fede. In un più lontano passato, durante la Messa, i fedeli recitavano il Rosario, quasi indifferenti a ciò che accadeva sull’altare.
I nostri antenati allora ricorrevano a forme di religiosità popolare non sempre ortodosse, ma profondamente sentite.
Ad Oppido questa religiosità ha prodotto “Storie” e Preghiere dialettali, alcune molto belle e toccanti. Dodici sono le “Storie” che Mons. Greco ha raccolte insieme a molte preghiere.
Egli ha pubblicato parte di questo grande patrimonio culturale della nostra storia.
Alla fine ha letto e commentato due belle preghiere: la preghiera della sera,
“Lu colch’a lette” e l’Elegia alla Madonna Annunziata, suscitando viva emozione nei presenti.
Ha poi fatto distribuire a tutti, gratuitamente, copia delle due preghiere ed il suo libro “Santa Maria di Belvedere di Oppido Lucano” che contiene anche le due “Storie” composte dalla poetessa analfabeta Teresa Calabrese: “La Storia di Santa Maria di Belvedere” e “La Storia dell’Arciprete Don Antonio Locantore”.
Tutti i presenti hanno ringraziato Mons. Greco per l’eloquente esposizione ed hanno gradito il donno ricevuto.
G.D.F

domenica 4 marzo 2018



UNITRE
OPPIDO LUCANO


Mercoledì 07 marzo

alle ore 18.30


presso la Biblioteca Comunale


S.E. Mons. Giuseppe Greco

Parlerà di

“Religiosità popolare”









Gli iscritti e tutte le persone interessate sono invitati



Via M. Pagano,- 85015 OPPIDO LUCANO (PZ)
E-mail: unioppido@gmail.com
Associazione di Promozione Sociale - Articolazione territoriale dell’Associazione Nazionale