4 INCONTRO – 02-11-2016 –Prof. ANTONIO MARIA
CERVELLINO
UN GIORNO A MONTE S. ANGELO
Alla riscoperta di S. Michele
Il Prof. Cervellino ha iniziato la sua conferenza
ricordando l'origine del Santuario di San Michele presso Monte Sant'Angelo,
legata alla miracolosa guarigione del pastore Gargano, colpito da una freccia
avvelenata, per intercessione dell'Arcangelo Michele, il quale avrebbe poi
chiesta l'erezione di un Santuario a lui dedicato, presso quel luogo.
Altre apparizioni e interventi miracolosi si sono
poi succeduti nei secoli, che hanno sempre più attirato devoti presso la Grotta
di Monte Sant'Angelo e diffuso il culto tra i fedeli cattolici ed anche presso
alcune confessioni religiose protestanti.
Nel nostro paese la devozione all'Arcangelo è
stata sempre molto forte; in tempi antichi partivano da Oppido gruppi di
pellegrini che si recavano al Sacro Luogo sul Gargano a piedi o su carri
trainati da animali, coperti da un telo per ripararsi dalle intemperie: si
impiegavano 5 giorni per arrivare ed altrettanti per il ritorno. Un capo
comitiva di riconosciuta autorevolezza, fissava i luoghi di sosta e
pernottamento e decideva ogni altra incombenza del viaggio. Al ritorno ad
Oppido, stanchi e affamati, ci si recava al Santuario della Madonna di
Belvedere dove si trascorreva la notte in preghiera di ringraziamento per la
riuscita del viaggio e la mattina dopo si rientrava in paese in processione
cantando e con i simboli del pellegrinaggio: un bastone con i cima piume
colorate che venivano poi donate a familiari ed amici che le conservavano
gelosamente, di solito infilate nelle cornici dei quadri sacri.
Nino ha ricordato in particolare il pellegrinaggio
partito da Oppido l'8 maggio 1946 con una vecchia camionetta su cui erano state
disposte alcune panche. I pellegrini erano in maggioranza reduci di guerra e si
recavano al Santuario di San Michele per rendere grazie di essere rientrati
vivi in famiglia. Nel Paschiere, dove erano radunati i partenti insieme a familiari
ed amici, tutti cantavano l'inno dei pellegrini e tanta era l'emozione! Nino,
allora ragazzo, partecipava emotivamente a quella festa, mai più dimenticata!
Ora si va a Monte Sant'Angelo meno da pellegrini e
più da turisti, con pullman Gran Turismo e come tappa obbligata dopo la visita
al Santuario di San Pio a San Giovanni Rotondo.
Nino, durante tutta la conferenza ha letto brani
di un suo lungo poema, composto in dialetto, sulla Storia di San Michele, che
ha inframmezzato alla ricostruzione storica del Santuario e alla devozione
all'Arcangelo, offrendo agli attenti ascoltatori un quadro affascinante di fede
e di devozione popolare.
G.D.F.