3° INCONTRO – 29/10/14 -
PROF. VINCENZO GUGLIELMUCCI –
“IL DISASTRO DI ACERENZA”
Il Prof. Vincenzo
Guglielmucci, docente di chimica e biologia presso il Liceo scientifico “E.
Majorana” di Genzano di Lucania, ha
intrattenuto brillantemente i presenti parlando della tragedia accaduta ad
Acerenza il 14 maggio 1901.
Erano all’incirca le ore diciotto di quel
martedì, quando un’imponente frana trascinò via con sé una parte del vecchio
centro abitato seppellendo 17 persone di cui molti bambini. Due famiglie
vennero completamente distrutte, perdendo quattro figli che i genitori,
scampati alla tragedia perché si trovavano in campagna, contribuirono a
recuperare da sotto le macerie.
Come al solito si parlò
di fatalità, mentre invece ben chiare erano le responsabilità. Il sindaco
dell’epoca mise al corrente dell’accaduto la prefettura ed attivò i primi
soccorsi.
Il prefetto interessò
della cosa il Maggiore dei Reali Carabinieri Umberto Franciosini, una persona
che, insieme con la guardia comunale Antonio Monaco, del carabiniere Clodimiro
Cassanelli e di Giovannina Rivera, si distinse, a rischio della propria vita,
nell’opera di soccorso e di salvataggio. Con queste parole vengono ricordate in
una lapide: “Il giorno 14 maggio 1901 in Acerenza (Potenza), con manifesto
rischio della propria vita, si distinsero nell’opera di salvataggio in
occasione del crollamento di sette case pel quale erano state travolte sotto le
macerie 17 persone….”
Una delle abitazioni
interessate dal crollo era abitata dall’allora segretario comunale Alessandro
Rivera, padre di quella Giovannina, ragazza appena diciassettenne, che si
adoperò a portare in salvo il nonno malato e costretto a letto nella porzione
di casa che era rimaste appesa alla rupe. Questo gesto le valse il
riconoscimento della medaglia d’argento al valor civile.
Tra i deceduti un granatiere
di Acerenza in convalescenza che fu schiacciato da un enorme masso mentre si
dilettava a suonare l’organetto.
Tra le persone che si
adoperarono per sollecitare interventi in aiuto ai danneggiati del disastro di
Acerenza vi fu certamente E. Gianturco, deputato lucano che intraprese azioni
parlamentari per sollecitare e fare approvare una legge in favore del
consolidamento dell’abitato.
I partecipanti hanno
mostrato di gradire la brillante esposizione del Prof. Guglielmucci,
intervallata dalla lettura di un poemetto dell’avv. Pasquale Vosa da parte di
Tanuccio Palumbo.
La serata si è chiusa con
congratulazioni e applausi al Prof. Guglielmucci.