domenica 22 maggio 2016


Mercoledì 25 MAGGIO

alle ore 19.00

presso la Biblioteca Comunale

incontro con il

Dott. Nino MARTINO

Presidente della CINETECA LUCANA










Gli iscritti e tutte le persone interessate sono invitati.

mercoledì 18 maggio 2016

20° INCONTRO 09-MARZO-2016–Dott.ssa Angela CALOCERO
Antropologia dell’alimentazione:
senso e sensi del gusto
La dottoressa A. Calocero ha intrattenuto i soci parlando dell’alimentazione, di come sia cambiato il modo di mangiare nel corso dei secoli. Ha iniziato la sua relazione parlando dell’etimologia dei termini “antropologia” e “alimentazione” e degli aspetti che essa studia. Addentrandosi nel discorso ha fatto riferimento alle preferenze alimentari e dei sensi che si attivano durante l’alimentazione. Da sempre il cibo è stato elemento identificatore delle comunità ed il modo di mangiare è indice della provenienza dei popoli. Successivamente ha fatto riferimento ad atteggiamenti e regole che sottostanno all’alimentazione, frutto di inculturazione religiosa (divieto di far uso di alcuni cibi e bevande) o ecologica (vegetariani, vegani, nutrirsi di erbe spontanee). Ha fatto poi cenno a come sia cambiato il modo di mangiare con il cambiare del ruolo della famiglia e come siano cambiate, con esso, anche gli atteggiamenti e le regole. Ha fatto riferimento all’alimentazione della donna incinta ed all’allattamento che crea tra madre e bambino un legame talmente forte da far sentire la madre quasi onnipotente. Ha poi sfatato alcuni pregiudizi circa alcuni alimenti  in tenera età, come il cioccolato e le verdure. Non è vero che i bambini preferiscono il cioccolato piuttosto che le verdure, per esempio, perché essi non hanno ancora sviluppato il senso del gusto, perciò mangiano quello che gli adulti danno loro da mangiare.
Col cambiare dei tempi, (famiglia allargata) e dei comportamenti sono cambiate anche le regole della condivisione alimentare, per cui non si rispettano più certi stereotipi che prevedevano un ordine ben preciso nell’assegnare il posto a tavola, stabilendo gerarchie e ordine nel servizio: prima gli uomini che lavorano, per ultimi i bambini che non lavorano. Ha concluso affermando che è necessario ricostruire il rapporto dell’uomo con il mondo vegetale che nel tempo si è deteriorato perché non sa riconoscere le erbe spontanee, che sono state il cibo dei nostri avi, il cibo della memoria, il cibo della sofferenza. Quello che un tempo era scarno piatto unico, oggi è diventato cibo per élite. Ha concluso così la dott.ssa Calocero tra sentiti applausi dell’attento pubblico.
D.M.



VII RADUNO REGIONALE DELLE UNITRE DI BASILICATA
BELLA, 15-05-2016
Domenica 15 maggio c.a. una folta rappresentanza di soci della nostra sezione ha partecipato al VII raduno regionale delle UNITRE di Basilicata che si è tenuto a Bella. I soci partecipanti, circa 35 persone, sono partiti da Oppido alle ore 7.00  e, dopo aver prelevato la rappresentanza della sezione di Cancellara, hanno proseguito verso Bella, città sede del raduno. Ad accoglierli c’erano gli amici della sezione di Bella, che, dopo aver offerto una colazione, hanno guidato i vari gruppi per le vie del centro storico. Dopo la visita al Castello e alle chiese di San Vincenzo e del Carmine, è stata celebrata la S. Messa nella chiesa di Santa Maria Assunta. Dopo la S. messa hanno preso le parola il sindaco di Bella, il Presidente Regionale Dott. Aprea ed il Presidente nazionale dott. Cuccini. È seguito il lungo pranzo presso l'Istituto Zootecnico "F.S.Nitti" di Bella Muro, allietato da canti e musiche. Alla fine della serata ritorno ad Oppido alle ore 20,30.

D.M.

martedì 17 maggio 2016

Anno Sociale 2015/2016
Assemblea dei soci – Verbale n° 2

            Il giorno 11 maggio 2016 alle ore 19,00 presso la Biblioteca Comunale, si è riunita l’Assemblea degli iscritti all’UniTre di Oppido su invito con avviso scritto affisso all’albo e comunicazione tramite sito internet, con il seguente ordine del giorno:
·        Osservazioni sulle attività svolte nell’anno sociale 2015/2016;
·   Indicazioni di massima sulle attività da svolgere nel prossimo anno sociale.
         Il Presidente apre la seduta che ritiene necessaria a conclusione di un intenso anno sociale e, prima di introdurre gi argomenti all’O.d.G. ha ricordato due persone che ci hanno lasciato nel corso di quest’anno:  Michele ABBASCIANO , socio per molti anni, sempre presente e partecipe alle attività, fino al momento della sua grave infermità e Carlo PEPE, maestro elementare di molte generazioni di alunni, profondamente religioso e impegnato in varie attività parrocchiali.
            Ha poi ringraziato i suoi più stretti collaboratori, sempre a lui vicini e che hanno portato il peso della non facile conduzione delle nostre attività: Mimmo Maglione, Tanuccio Palombo e Franco Scarfiello.
         Un ringraziamento particolare ha rivolto a tutti i soci, che hanno frequentato con assiduità le conferenze e partecipato alle altre iniziative.
         Durante l'anno appena trascorso sono state tenute 28 conferenze di argomenti diversi, dalla storia alla medicina e ad argomenti di varia attualità. I conferenzieri sono stati 23 di cui 10 ascoltati per la prima volta. Una conferenza, sul poeta Michele Leone, è  stata tenuta a Pietragalla, suo paese di nascita.
         E' stato fatto un viaggio di istruzione a Montescaglioso e Miglionico e saremo presenti domenica prossima 15 maggio al Raduno Regionale delle Uni-tre a Bella.
         Parteciperemo ancora, il 25 maggio prossimo, ad un incontro con la nostra socia Delia De Rosa, presso la sede della Cineteca Lucana, per una lezione sui primi tentativi di proiezione delle immagini.
         Il Presidente ha poi evidenziato che, malgrado l'impegno profuso, non si è riusciti a realizzare in pieno la programmazione del precedente anno sullo studio del nostro territorio, né quella  di quest'anno sulle migrazioni. Non si riusciti poi a portare a temine altre attività quali lo studio sulle erbe utili spontanee, e della suola di lingua italiana per gli immigrati.
         Propone di sottoporre al nuovo Consiglio Direttivo che sarà eletto all'inizio del prossimo anno l'invito a continuare lo studio dei suddetti argomenti.
         Sono intervenuti molti soci i quali hanno chiesto in particolare che si programmino più lezioni di medicina, un corso di informatica e laboratori di attività da tenere in giornate diverse da quella dedicata alla normale lezione settimanale.

         Il Presidente ha concluso ringraziando i presenti per l'attenta partecipazione e per i suggerimenti espressi.
G.D.F.

sabato 14 maggio 2016

25° INCONTRO –13 aprile 2016 Dott.ssa Giuseppina  MASOTTI
“ Le malattie della tiroide”
La dott.ssa Masotti ha iniziato il suo discorso ricordando come nel nostro corpo sono presenti  diverse ghiandole che hanno tutte funzioni importanti: una di queste è la tiroide che si trova alla base del collo e con il suo normale funzionamento influenza positivamente l'attività di organi importanti come il cuore, i reni, il metabolismo ed altri ancora.
         E' formata da due lobi laterali riuniti da un segmento breve e, come tutti gli organismi del corpo umano, può ammalarsi.
         Le malattie più frequenti della tiroide sono:
-       la comparsa di noduli , del gozzo o di tumori, che possono essere benigni o maligni e che si curano quasi sempre con l'asportazione dell'intero organo o solo della parte ammalata;
-       l'ipotiroidismo che si definiva in passato anche cretinismo, perchè  porta  sonnolenza e apatia e causa  scarsa produzione di ormoni tiroidei;
-       l'ipertiroidismo, viceversa, si ha quando la tiroide produce in eccesso ormoni, causando nei soggetti ammalati iperattività, scarso metabolismo, intolleranza al caldo e al freddo, ecc.
         Anche nel caso delle due suddette malattie si può ricorrere all'asportazione della tiroide ed alla somministrazione giornaliera di medicinali che apportano all'organismo gli ormoni non più prodotti dall'organo asportato.      
         Gli esami per l'individuazione delle malattie vanno da quelli tradizionali più semplici come la palpazione che rivela la presenza di noduli e del gozzo, all'esame del sangue -T3-T4-TSH e alla scintigrafia, mentre per la prevenzione si suggerisce l'uso del sale da cucina iodato e delle patate arricchite di selenio.
         Alla fine della conferenza è seguito un affollato dibattito con i presenti, durante il quale la dott.ssa Masotti ha fornito ulteriori chiarimenti sulle malattie della tiroide, molto comuni  nel nostro territorio interno che non beneficia della vicinanza del mare, apportatore di iodio, salutare al nostro organismo per la prevenzione delle malattie.  
         Molti applausi e richieste di ulteriori incontri sono stati infine rivolti alla dott.ssa Masotti.


G.D.F.

venerdì 13 maggio 2016

28° INCONTRO –06 maggio 2016-  Ins. Domenico MAGLIONE
“La migrazione intellettuale”
Il movimento migratorio in Europa e in Italia
Il relatore D. Maglione inizia la sua relazione facendo un riferimento alle grandi migrazioni internazionali che raggiungono il picco più alto alla fine del XIX e l'inizio del XX secolo, quando milioni di persone si sono spostate dai loro paesi di origine ad un altro in cerca di un lavoro e di un futuro per loro e le loro famiglie. La maggior parte di queste migrazioni, per decenni, ha riguardato solo i lavoratori più poveri ed i livelli più bassi della società.  La migrazione d’elite ha interessato solo una piccolissima minoranza. Indica i fattori che le hanno determinate, come le crisi economiche, o le crisi politiche e le direzioni dei flussi migratori, prevalentemente verso gli Stati Uniti, dove si dirigono diversi milioni di europei, in cerca di miglior fortuna.
Dopo aver fatto riferimento ai flussi migratori all’interno dei paesi europei, passa a parlare del tema della “migrazione intellettuale”, ovvero la  “migrazione di persone altamente qualificate che, formatesi in un paese, si trasferiscono e lavorano in un altro”, generalmente in seguito all’offerta di condizioni migliori di paga o di vita.
Questo tipo di migrazione ha una storia relativamente breve e riguarda, in particolare, lavoratori altamente qualificati, come i ricercatori. I lavoratori migranti qualificati sono oggi principalmente i medici e il personale medico qualificato, gli specialisti informatici, gli ingegneri; accanto a questi gli studenti, neo laureati, imprenditori e, naturalmente, i ricercatori. L’interesse suscitato dal tema delle migrazioni intellettuali è legato ad alcune particolarità di tali migrazioni, che le rendono rilevanti, da un punto di vista economico, nel processo di crescita di un paese, e dal punto di vista antropologico e sociologico, nella trasmissione delle idee e nella trasformazione delle culture e delle identità etniche. Tema, questo, le cui radici risalgono all’origine della storia umana; basti pensare che la diffusione dell’uomo sulla terra è avvenuta per migrazione, e così la diffusione della lingua e del patrimonio genetico di ciascun gruppo umano. Da sempre lo scambio di idee, di esperienze, è stato l’humus della cultura e della scienza, ma il dibattito sui pro e i contro della mobilità intellettuale si è ampliato quando ci si è resi conto che la mobilità è diventata spesso la fuga dei cervelli e la direzione dei flussi è divenuta a senso unico: dalle zone più deboli verso i paesi più forti, da paesi in via di sviluppo a paesi sviluppati. I paesi meno sviluppati formavano a proprie spese il personale che, invece di aiutare la crescita economica domestica, favoriva quella dei paesi di destinazione.
Es: tra il 1985 ed il 1990 sono espatriati non meno di 60.000 medici, docenti universitari ed ingegneri africani: un numero enorme rispetto al totale di queste categorie in Africa.
Vi sono motivazioni profonde che sottendono a questo fenomeno e possono essere motivazioni di stimolo o di freno, di carattere generale o individuale. Quando le migrazioni intellettuali hanno un carattere di circolarità, per cui le uscite da un paese sono compensate dall’entrata di persone altamente istruite, il fenomeno può essere letto in termini di valore aggiunto per la crescita economica e sociale di una collettività. La visione cambia quando il saldo tra espatri e ingressi è negativo. È questa la situazione che sembra caratterizzare il nostro Paese. Il quadro italiano si discosta da quello delle economie più avanzate perché mostra una minore disponibilità di posti di lavoro ad alta qualificazione e ridotti rendimenti economici per le persone ad elevato investimento in capitale umano. Motivi questi che rendono poco appetibile l’ingresso di “intellettuali” nel nostro paese e che spingono tanti giovani italiani a cercare altrove le opportunità di realizzare le proprie aspirazioni.
D.M.



giovedì 12 maggio 2016

AVVISO

Si porta a conoscenza dei signori soci che partecipano al Raduno Regionale delle UNITRE di Basilicata del 15 Maggio a Bella, che l’orario di partenza è fissato per le ore o7.30 da Piazza G. Marconi (Paschiere).
Il programma, fissato dalla Unitre organizzatrice, è il seguente:
Ore 9,00: ARRIVO dei pulmann I gruppo  ingresso PIAZZA PLEBISCITO.
I pulman ritornano al parcheggio sulla Provinciale davanti all'I.C. o lungo il Viale Cimitero.
Ore 9,30  arrivo dei pulman II gruppo ingresso Piazza Plebiscito.
I pulman ritornano al parcheggio come sopra.
Man mano che i gruppi scendono dai pulman: Accoglienza e animazione -  COLAZIONE offerta dall'UNITRE di Bella in Piazza Plebiscito - Degustazione prodotti locali. Caffé offerto dall'UNITRE di Bella presso i bar situati lungo la Piazza Plebiscito.
Visita al Centro storico: Gli ospiti in gruppi guidati con il seguente percorso:
Castello, Chiese San Vincenzo, Santa Maria Assunta, Carmine.
Percorso alternativo con navetta: Acqua del Faggio "Bosco delle fiabe".

Ore 12,00: CHIESA SANTA MARIA ASSUNTA: Santa Messa (corale Unitre di Potenza e di Bella)

Ore 13,30: PRANZO prezzo l'Istituto Zootecnico "F.S.Nitti" di Bella Muro
        CREA-ZOE UnitÀ di ricerca per la zootecnia estensiva)
        Poi breve visita in gruppi all'Istituto.

Seguono brevissimi interventi: Sindaco di Bella, Presidente Nazionale, Governatore della Regione Basilicata, Presidenti UNITRE delle Sezioni Locali.
Cori UNITRE - PRO LOCO: Spettacoli Associazioni di volontariato, Io Isabella, Noi donne, palestre e scuole danza di Bella.
Bella film festival... presentazione, proiezione e cineforum.





27° INCONTRO 27-04-2016 Prof. Giuseppe COVIELLO
Il castello di Lagopesole e Feerico II”

Il relatore, Prof. Giuseppe Coviello, ha tenuto l’odierna relazione parlando del Castello di Lagopesole e dell’imperatore Federico II di Svevia.
Ha iniziato localizzando la zona con le parole di G. Fortunato:..“grandi selve su per il dosso di un gran valico tra il Vulture, a settentrione, e le valli del Bradano e del Basento, a scirocco: questa è la topografia di Lagopesole, sentinella avanzata or del piano contro il monte e or del monte verso il piano, che per tempo decise delle sue sorti  medieevali, durante i molti secoli di lotte fra bizantini di Puglia e longobardi di Acerenza...”.
Il nome di Lagopesole compare per la prima volta nell’estate del 1129, quando il duca Ruggero (il normanno), per essere investito re dal papa Onorio II, si ferma a riposare ad oppidum quod volgo nominatur lacum pensilem.
Nel Catalogo dei Baroni il territorio di Lagopesole è diviso in tre feudi: Lagopesole, Agromonte e Monte Marcone. In questo periodo del castello non vi è traccia, poiché fu costruito tra il 1242 al 1250, anno della morte di Federico.
Chi era Federico II?
Nacque a Jesi il 26 dicembre 1194 da Enrico VI di Hohenstaufen (figlio di Federico Barbarossa) e da Costanza d’Altavilla (figlia del re normanno Ruggero II). Nello stesso anno Enrico VI fu proclamato re di Sicilia e alla sua morte nel 1197, la madre Costanza fece incoronare Federico re di Sicilia (a solo tre anni).
Federico II divenne imperatore nel 1215 ad Acquisgrana e poi a Roma nel 1220, unificando la corona di Germania e quella di Sicilia.
Aveva la fierezza, la durezza e l’alterigia della razza germanica, l’ardire, lo spirito di iniziativa e il temperamento avventuroso dei normanni (Cresciuto in Italia fra gente di stirpe greca ed araba), il senso pratico e positivo degli italiani, la scaltrezza e l’istinto della dissimulazione dei greci e la sensualità degli arabi
Era un abile statista oltre che un esperto soldato, parlava 6 lingue studiava le scienze della natura e scriveva poesie, favorì la cultura con la “scuola poetica siciliana” e fondò l’Università di Napoli. Fu definito “stupor mundi”.
Riorganizzò lo stato meridionale, facendolo diventare lo stato più progredito di quell’epoca, ridusse i nobili all’obbedienza e formò un esercito, ma il suo capolavoro fu la riforma dello stato basata sulle COSTITUTIONI MELFITANE (raccolte di leggi che stabilivano la supremazia della monarchia su quella dei baroni, dei Comuni e della Chiesa).
La sua grande aspirazione era quella di creare un impero universale fondato sui singoli regni con Roma capitale.
Prima protetto dalla Chiesa, (Papa Innocenzo III) e poi scomunicato (Papa Gregorio IX) perché non voleva partire per la crociata, nel 1248 fu sconfitto a Parma dalle forze guelfe. Morì nel castello di Fiorentino in Puglia nel 1250. Con la sconfitta a Benevento il 26 febbraio 1266 di Manfredi (figlio illegittimo di Federico) da parte delle truppe francesi di Carlo d’Angiò, chiamato in Italia dal papa Clemente IV, termina la dinastia Sveva in Italia ed inizia la dinastia angioina nell’Italia meridionale. Il castello diventa sede estiva della reggia (1266-1307). Il ramo d’Angiò si estinse dopo la morte dei figli di Carlo III.
Nel 1416 le terre del Vulture, unitamente a Lagopesole furono vendute ai Caracciolo di Napoli.
Con il Diploma di concessione del 20 dicembre 1531, che fa riferimento ad una lettera di Carlo V del 1530, il feudo di Lagopesole fu donato da Carlo V di Spagna ai Doria di Genova, come compenso per l’appoggio da questi dato al sovrano spagnolo nelle guerre contro i francesi. Gli stessi Doria nel 1612 acquistarono il ducato di Avigliano.
Il castello fu ceduto al demanio dello Stato nel 1968.
I presenti hanno seguito le vicende con attenzione ed interesse, ed hanno tributato un caloroso applauso finale.
D.M.


mercoledì 11 maggio 2016

15° INCONTRO 03-02-2016  Dott. Michele PALUMBO
 “Il Cupa-cupa”
“Origini e diffusione nel mezzogiorno d’Italia”
Il relatore, Dr. Michele Palumbo ha iniziato la relazione parlando delle origini del cupa-cupa, delle varianti, della diffusione e delle influenze nel sud dell’Italia.
CUPA CUPA
Il cupa-cupa è uno strumento costituito da:
- fusto in legno, di terracotta o di latta con l’apertura ricoperta da pelle di capretto, di capra, o di stoffa, nella quale è fissata una canna di fiume, una canna, una corda o un bastone.
È classificato come “membrafono a frizioine” ed esistono diverse varianti:
- membranofono a frizione tradizionale delle civiltà contadine e nomadi del nord Africa, con molte varianti di nome e materiali simili al cupa cupa. È utilizzato in occasioni di danze tradizionali
ZAMBOMBA: membranofono a frizione tradizionale della civiltà contadina spagnola, utilizzato come accompagnamento della voce nelle canzoni Natalizie.
ROMMELPOT OLANDESE: membranofono a frizione tradizionale, utilizzato come strumento di accompagnamento.
PUERCA: membranofono a frizione diffuso in America latina soprattutto nella zona andina e colombiana, suonato solo in un senso (dalla pelle verso l’esterno). Probabilmente importato dalle colonie spagnole.
Il Cupa cupa è lo strumento onnipresente nella musica tradizionale Lucana e, insieme al tamburello, fa da base ritmica agli strumenti melodici.
Con l’arrivo di nuovi balli e ritmi, l’uso del cupa cupa si è andato man mano ridimensionando fino all’attuale condizione legata al folklore o a precisi momenti e periodi dell’anno. Festività Natalizie – Carnevale.
PERIODO NATALIZIO
In molti centri della Basilicata la tradizione della Cupa-cupa inizia la sera dell’Immacolata e termina la notte che precede l’Epifania.
Cupa cupa di Montescaglioso e notte dei Cucibocca.
      Canto di questua e buon augurio
CARNEVALE
Come in tutte le tradizioni relative al carnevale il legame più diretto è quello dei Baccanali in onore del dio Bacco-Dioniso.
L’uso del Cupa Cupa durante i festeggiamenti del “Carnem-levare” è semplicemente la variante Lucana di una tradizione diffusa in tutta Italia.
Lu cupa cupa nel sud italia
Esistono diverse versioni del canto del cupa-cupa nelle varie regioni dell’Italia meridionale:
      LA CUPA-CUPA DI GROTTAGLIE ormai defunzionalizzato come canto di questua, sopravvive il canto sulla cupa-cupa, anticamente diffuso in tutta la provincia jonica.
      Il BUCO BUCO di SESSA AURUNCA o Zuchete-zu è il nome dato al cupa cupa nel casertano. Insieme agli altri strumenti tradizionali campani, il BucoBuco crea il CAOS per salutare l’anno che finisce e augurare il bene per l’anno che viene.
-         CUPA CUPA E TARANTELLA Nasce a Napoli come fusione di melodie arabe (moresca) e spagnole (fandango) con i ritmi propri dei balli già preesistenti nel Meridione.
      CUPA CUPA E TARANTELLA  ballo di Sfessania
      CUPA CUPA E TARANTELLA
      Il ritmo del “ballo di Sfessània” altro non è che quello dato dal cupa-cupa a canti e balli preesistenti. Il tamburello, suonato solitamente dalle donne, alternava momenti di ritmo ad altri in cui si facevano soltanto vibrare i sonagli. Nel 700 il Ballo di Sfessània vive la sua maggiore esplosione e prende il nome di Tarantella.
      Cupa cupa e PIZZICA/TARANTA
      Pizzica-pizzica
Danza rituale di antichissime origini, con testimonianze di larga diffusione nel Salento già nel Medioevo – demonizzata dalla Chiesa per il suo legame con credenze pagane.
Si trattava di un ballo-rituale capace di curare tramite la trance gli stati febbrili causati da morsi, veleni, infezioni.
Strumenti utilizzati: prevalentemente Tammorra –Tamburello
      L’incontro della pizzica-pizzica con i ritmi della cupa-cupa jonica (Taranto) importata dalla Basilicata, darà vita alla PIZZICA TARANTATA comunemente chiamata TARANTA, che al ritmo incessante del cupa-cupa, veniva utilizzata per indurre la trance curativa del morso della Tarantola.
L’attento pubblico ha apprezzato e tributato al relatore un caloroso applauso.

D.M.

martedì 10 maggio 2016

24° INCONTRO –06 APRILE 2016 Prof. Francesco S. LIOI
“La congiura dei Baroni ”
Riforma fiscale e conseguenze
La relazione inizia con un accenno al significato della parola “Congiura” e con riferimenti a congiure che sono rimaste famose nella storia, come quella tramata alle spalle di Cicerone. Viene poi specificata la figura dei Baroni e vengono illustrati i motivi che, nel 1486, li spinsero ad ordire una congiura nei confronti di Ferrante o Ferdinando I d’Aragona, re di Napoli, che aveva nei suoi programmi una riforma fiscale organica dello stato, con la quale mirava a ridurre il potere baronale, ad aprire i feudi ad una maggiore partecipazione dei baroni alla vita politica del Regno, a scardinare l’idea dello stato nello stato, a fare del potere regio il fulcro della vita dello stato, ad attuare una riforma fiscale, che affidava nuovi compiti alle amministrazioni comunali, allora chiamate Università, a liberare le città dal potere feudale e farle diventare città demaniali,per portare il Regno di Napoli ad uno sviluppo pari a quello di altri stati italiani.
La Congiura dei Baroni del 1485 – 1486 nacque perché costoro si opposero con grande decisione al programma di modernizzazione dello Stato voluto da Re Ferdinando. I Baroni congiurarono con il favore e l’aiuto in un primo tempo, di Papa Innocenzo VIII, il quale considerava il Regno di Napoli un suo feudo, e un suo diritto l’investitura del nuovo re. Il Papa si era dichiarato apertamente contro il re di Napoli, che minacciò di invadere lo Stato Pontificio. La minaccia di invasione fece sì che il papa rinunciasse all’impresa, lasciando al loro destino i Baroni. Questi, dopo un primo incontro di lavoro tenuto a Melfi, per programmare la lotta contro il Re nel settembre del 1485, si riunirono, in un salone di straordinaria grandezza del Castello di Miglionico, che, visti i risultati, prese il nome di CASTELLO DEL MALCONSIGLIO. Nel settembre del 1485, per comporre la vertenza con la riconciliazione con i Baroni. Il re giunse a Miglionico, dove i ribelli erano a convegno. Ferdinando sconfisse tutti in abilità politica e cinismo: simulò il perdono per tutti i Baroni, presenti e assenti e dopo un’alleanza con Firenze e Milano, punì pesantemente i maggiori responsabili della congiura. Li invitò a Napoli per il matrimonio di sua nipote Maria Piccolomini, che si celebrava in uno dei saloni del Maschio Angioino dove i Baroni partecipanti furono dichiarati in arresto e messi nelle carceri del castello. Il processo che si tenne alcuni mesi dopo ne condannò a morte alcuni che furono giustiziati, altri furono imprigionati , altri ancora furono rimessi in libertà.
Il pubblico presente ha seguito con vivo interesse ed attenzione.


D.M.

lunedì 9 maggio 2016

Mercoledì  11  maggio
Ore 19.00

Presso la Biblioteca comunale

Assemblea degli iscritti



o.d.g.:

- Osservazioni sulle attività svolte nell’anno sociale 2015/2016;

- Indicazioni di massima sulle attività da svolgere nel prossimo anno sociale.




Gli iscritti e tutte le persone interessate sono invitati.


                                                                       Il Presidente
                                                                  Giuseppe De Felice


martedì 3 maggio 2016

Venerdì 06 MAGGIO

alle ore 19.00

presso la Biblioteca Comunale

l’Ins. Domenico MAGLIONE

terrà la seguente conferenza:

“La migrazione intellettuale”






Gli iscritti e tutte le persone interessate sono invitati.
AVVISO


Si porta a conoscenza che l’incontro settimanale previsto 

per mercoledì 4 maggio alle ore 19.00 presso la Biblioteca 

Comunale si terrà venerdì 6 maggio alla stessa ora. 


Oppido L. 03 Maggio 2016