mercoledì 18 maggio 2016

20° INCONTRO 09-MARZO-2016–Dott.ssa Angela CALOCERO
Antropologia dell’alimentazione:
senso e sensi del gusto
La dottoressa A. Calocero ha intrattenuto i soci parlando dell’alimentazione, di come sia cambiato il modo di mangiare nel corso dei secoli. Ha iniziato la sua relazione parlando dell’etimologia dei termini “antropologia” e “alimentazione” e degli aspetti che essa studia. Addentrandosi nel discorso ha fatto riferimento alle preferenze alimentari e dei sensi che si attivano durante l’alimentazione. Da sempre il cibo è stato elemento identificatore delle comunità ed il modo di mangiare è indice della provenienza dei popoli. Successivamente ha fatto riferimento ad atteggiamenti e regole che sottostanno all’alimentazione, frutto di inculturazione religiosa (divieto di far uso di alcuni cibi e bevande) o ecologica (vegetariani, vegani, nutrirsi di erbe spontanee). Ha fatto poi cenno a come sia cambiato il modo di mangiare con il cambiare del ruolo della famiglia e come siano cambiate, con esso, anche gli atteggiamenti e le regole. Ha fatto riferimento all’alimentazione della donna incinta ed all’allattamento che crea tra madre e bambino un legame talmente forte da far sentire la madre quasi onnipotente. Ha poi sfatato alcuni pregiudizi circa alcuni alimenti  in tenera età, come il cioccolato e le verdure. Non è vero che i bambini preferiscono il cioccolato piuttosto che le verdure, per esempio, perché essi non hanno ancora sviluppato il senso del gusto, perciò mangiano quello che gli adulti danno loro da mangiare.
Col cambiare dei tempi, (famiglia allargata) e dei comportamenti sono cambiate anche le regole della condivisione alimentare, per cui non si rispettano più certi stereotipi che prevedevano un ordine ben preciso nell’assegnare il posto a tavola, stabilendo gerarchie e ordine nel servizio: prima gli uomini che lavorano, per ultimi i bambini che non lavorano. Ha concluso affermando che è necessario ricostruire il rapporto dell’uomo con il mondo vegetale che nel tempo si è deteriorato perché non sa riconoscere le erbe spontanee, che sono state il cibo dei nostri avi, il cibo della memoria, il cibo della sofferenza. Quello che un tempo era scarno piatto unico, oggi è diventato cibo per élite. Ha concluso così la dott.ssa Calocero tra sentiti applausi dell’attento pubblico.
D.M.



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