20° INCONTRO 09-MARZO-2016–Dott.ssa Angela CALOCERO
“Antropologia dell’alimentazione:
senso e sensi del
gusto”
La dottoressa A. Calocero ha intrattenuto i soci parlando
dell’alimentazione, di come sia cambiato il modo di mangiare nel corso dei
secoli. Ha iniziato la sua relazione parlando dell’etimologia dei termini “antropologia”
e “alimentazione” e degli aspetti che essa studia. Addentrandosi nel discorso
ha fatto riferimento alle preferenze alimentari e dei sensi che si attivano
durante l’alimentazione. Da sempre il cibo è stato elemento identificatore
delle comunità ed il modo di mangiare è indice della provenienza dei popoli.
Successivamente ha fatto riferimento ad atteggiamenti e regole che sottostanno
all’alimentazione, frutto di inculturazione religiosa (divieto di far uso di
alcuni cibi e bevande) o ecologica (vegetariani, vegani, nutrirsi di erbe
spontanee). Ha fatto poi cenno a come sia cambiato il modo di mangiare con il
cambiare del ruolo della famiglia e come siano cambiate, con esso, anche gli atteggiamenti
e le regole. Ha fatto riferimento all’alimentazione della donna incinta ed
all’allattamento che crea tra madre e bambino un legame talmente forte da far
sentire la madre quasi onnipotente. Ha poi sfatato alcuni pregiudizi circa
alcuni alimenti in tenera età, come il
cioccolato e le verdure. Non è vero che i bambini preferiscono il cioccolato
piuttosto che le verdure, per esempio, perché essi non hanno ancora sviluppato
il senso del gusto, perciò mangiano quello che gli adulti danno loro da
mangiare.
Col cambiare dei tempi, (famiglia allargata) e dei
comportamenti sono cambiate anche le regole della condivisione alimentare, per
cui non si rispettano più certi stereotipi che prevedevano un ordine ben
preciso nell’assegnare il posto a tavola, stabilendo gerarchie e ordine nel
servizio: prima gli uomini che lavorano, per ultimi i bambini che non lavorano.
Ha concluso affermando che è necessario ricostruire il rapporto dell’uomo con
il mondo vegetale che nel tempo si è deteriorato perché non sa riconoscere le
erbe spontanee, che sono state il cibo dei nostri avi, il cibo della memoria,
il cibo della sofferenza. Quello che un tempo era scarno piatto unico, oggi è
diventato cibo per élite. Ha concluso così la dott.ssa Calocero tra sentiti
applausi dell’attento pubblico.
D.M.
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