giovedì 9 marzo 2023

La donna e i diritti negati

13 marzo 2023 - avv. Ivana Pipponzi, Consigliera Regionale di Parità 





Il giorno 13 marzo 2023 si è svolto un convegno per la Festa della donna tenuto nella Sala Consiliare del Comune, organizzato dall'Associazione L'Agrifoglio che ha provveduto all'organizzazione dell'evento, dall'Associazione Primavera e dalla nostra Uni-Tre.

Sono intervenuti diversi componenti delle tre Associazioni;  il Presidente della nostra nel suo breve intervento ha ricordato due momenti della storia della nostra Comunità: la tragedia di Capialvo del 2008 che costò la vita ad 8 lavoratrici e la figura di Felicia Muscio e del suo memorabile viaggio verso il Cile allo scopo di ricomporre in quella nazione la propria famiglia spezzata dalla precedente emigrazione del marito.
Per quello avvenimento tragico e per questa meravigliosa figura di donna egli ha chiesto che l'Amministrazione Comunale dedichi uno spazio pubblico del paese a loro perenne ricordo.
Molto interessante l'intervento conclusivo della dott.ssa Pipponzi che ha spiegato le finalità e i compiti del suo Ufficio e il suo impegno di Consigliera Regionale di parità.
Alla fine è stato distribuito ai presenti il Vademecum su come riconoscere e difendersi da discriminazioni  di genere, molestie e molestie sessuali. 
                                                                                                     G.D.F.


Il boom economico degli anni '60

XXIII° incontro - 28 marzo 2023 - dott. Gianluca Tritto

 LA CONVERGENZA DEI LIVELLI DEI REDDITI PRO CAPITE DEL MEZZOGIORNO E DEL CENTRO-NORD NELL’ITALIA DEL BOOM ECONOMICO 



Nel secondo dopoguerra l’Italia era un paese essenzialmente rurale ed arretrato, con profonde divergenze fra il Sud e il Centro-Nord. La povertà era concentrata in particolare nel Mezzogiorno, con punte estreme di popolazione in miseria in Basilicata e Calabria, mentre nel Nord-Ovest si trovava l’area di maggiore sviluppo della penisola, il cosiddetto “triangolo industriale” formato dalle città di Torino, Milano e Genova.

Tuttavia, a partire dagli anni ’50, l’Italia entrò in una fase di catching-up con i paesi più avanzati e ciò fu possibile grazie ai forti aumenti della produttività, grazie ai benefici da late-comer che l’Italia potè sfruttare (ovvero il trasferimento di tecnologia dai paesi più avanzati, senza averne sostenuti i costi di ricerca e sviluppo) e grazie anche all’apertura ai mercati internazionali, con l’adesione alla Comunità economica europea nel 1957.


Anche il Mezzogiorno partecipò all'eccezionale sviluppo del Paese negli anni del Boom economico. Nel 1950, lo Stato avviò un intervento speciale destinato al sud della penisola, istituendo la "Cassa del Mezzogiorno" che aveva come obiettivo il riequilibrio regionale, in un ottica strategica di crescita dell’intera nazione. L’intervento speciale fu orientato inizialmente allo sviluppo dell’agricoltura e alla costruzione di infrastrutture di base. Successivamente, a partire dal 1957, l’orientamento passò all’industrializzazione dell’area. Furono quindi localizzate al Sud numerose industrie, sia pubbliche che private. Molte di queste erano di tipo capital-intensive, fattore che era funzionale allo sviluppo di tutta la penisola, ma che poi si sarebbe mostrato vulnerabile con gli shock petroliferi degli anni ’70.

La politica attiva di industrializzazione del Mezzogiorno ebbe un ruolo decisivo per la crescita. Tuttavia, a partire dagli anni ’70, l'intervento speciale perse via via di efficacia a causa di un cambio di paradigma delle politiche intraprese (da una politica industriale si passò ad una politica del sostegno dei redditi) e a causa della sempre più decentralizzazione dello Stato con l'istituzione delle regioni.


Dallo studio di questa fase storica dell’Italia è possibile concludere che il forte sviluppo dell’economia italiana nel secondo dopoguerra è avvenuto di pari passo al recupero del ritardo di sviluppo del Mezzogiorno, grazie principalmente alla dinamica positiva della produttività.

Ciò offre uno spunto di riflessione sulle sfide presenti e quelle future: lo sviluppo del Mezzogiorno (e dell’Italia) passa attraverso la coesione territoriale. È necessario ridurre i divari, puntando al recupero del ritardo delle aree meno sviluppate, in una visione nazionale unitaria. Inoltre, il Mezzogiorno (e l’Italia) necessita di maggiori investimenti in ricerca e innovazione per spingere in alto la produttività.


                                                                                                                       Gianluca Tritto


Cambiamenti climatici... e sociali

 XXII° incontro - 22 marzo - Cambiamenti climatici e sociali

Incontro con la cittadina attiva Prof.ssa Porzia Fidanza


La tematica è stata trattata attraverso un percorso temporale- spaziale, evidenziando la stretta connessione tra i cambiamenti climatici e i cambiamenti sociali in atto.

Previa la definizione di clima, sono stati analizzati i fattori che lo condizionano: antropici e naturali. Siccità, desertificazione, alluvioni, esondazioni stanno comportando, inevitabilmente, ondate migratorie epocali, destabilizzazioni sociali e nuove patologie; pertanto, è necessario attuare le soluzioni suggerite dagli scienziati e dai principali organismi internazionali e nazionali: forestazione, energie rinnovabili, tutela dell'acqua, sostenibilità edilizia, rigenerazione urbana e utilizzo delle innovazioni tecnologiche.

Sono stati forniti dati dell'ISPI (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale)  e si è ricordato l'esempio delle Muraglie verdi, avviate in Cina e in Africa, precisando che l'Europa Green non può essere costruita depredando il Terzo Mondo delle terre rare, ma solo con  una strategia di cooperazione che combatta all'origine la povertà e la disperazione dell'umanità.

Un ultimo passaggio ha richiamato l'attenzione di tutti sulle ricchezze della Basilicata e su quanto le stesse siano sfruttate dalle multinazionali, senza alcuna ricaduta positiva sulla regione, che si sta spopolando.

Il confronto, supportato anche dalla proiezione di immagini, ha generato interventi e interesse, a riprova del fatto che l'UNITRE di Oppido rappresenta un'esperienza sociale che contribuisce positivamente a momenti di riflessione e di condivisione.

                                                                                                                Porzia Fidanza


 

L'intelligenza artificiale

 XXI° incontro - 15 marzo 2023 -  ing. Donato Fidanza

L' Ing. Fidanza ha raccontato la storia delle varie scoperte scientifiche che hanno portato alla definizione di quella che viene chiamata  intelligenza artificiale ed alle applicazioni di questa a diverse macchine, da quelle più semplici che possiamo definire di uso quotidiano a quelle più sofisticate.

Ne sono dotati i robot, il cui uso si estende a tanti ambiti, da quello domestico a quello sanitario, specie in campo diagnostico e chirurgico.
Così anche Alexa, presente ormai in tante case, i traduttori automatici, i navigatori automobilistici e i droni che, per quanto apprendiamo dalle notizie sulla guerra in Ucraina, sono sempre più utilizzati come strumenti di distruzione.
Questo ci fa riflettere sul progresso scientifico e sulle applicazioni pratiche che ne conseguono e sul buono o cattivo uso che se ne fa.
Non è certamente buon uso farsi scrivere una tesi di laurea o un articolo scientifico, magari di medicina, come pare sia stato fatto.
Molto interessante è anche il discorso sui problemi etici, morali e giuridici che si presentano affidando a macchine sempre più dotate di intelligenza, compiti sottratti al giudizio dell'uomo.
Perfino il mondo dell'arte è toccato dalla pervasività di queste macchine che possono creare immagini, dipingere, comporre musica.
Il progresso tecnico e scientifico non si può fermare, se viene usato bene certamente contribuisce al miglioramento della qualità della vita dell'uomo.
L'ing. Fidanza ha proiettato, al termine del suo discorso, un video che mostra quale potrà essere il futuro della civiltà umana dal 2030 al 3000, con immagini che destano stupore e meraviglia.
La serata si è chiusa con domande e considerazioni dei numerosi presenti.
                                                                                                                                               G.D.F.

L'amore...le donne...una volta

XIX° incontro - 8 marzo 2023 - Antonio Mancuso e Tanuccio Palumbo

L'amore... le donne... una volta. 

Una serata all'insegna dei ricordi e della nostalgia,  e una riflessione sugli enormi cambiamenti nella vita sociale, familiare ed affettiva, intervenuti nell'arco degli ultimi decenni.

Sono stati analizzati diversi aspetti della vita quotidiana qui ad Oppido, così come si svolgevano un tempo non così lontano.

Fino agli anni '60 del secolo scorso le cerimonie, i riti, le consuetudini legate all'amore ed al matrimonio erano lontane anni luce da quella che è oggi la vita quotidiana.

Le cosiddette folkwais, le norme legate alla vita di tutti i giorni, si sono evolute in maniera decisiva nella società italiana ed anche nel nostro paese tutto è cambiato.

Sono stati analizzati i rapporti tra i sessi, le usanze legate al corteggiamento, al fidanzamento, al matrimonio, così come i rapporti e i ruoli svolti nell'ambito familiare, ad Oppido fino ad oltre la metà del secolo scorso

A questo proposito sono stati citati alcuni proverbi in dialetto, molto esplicativi delle norme sociali a cui era improntata la vita quotidiana.

La lettura di alcune poesie in dialetto ed altre in italiano, scritte da Antonio Mancuso o da altri autori  nativi di Oppido, ha completato egregiamente la serata.

In conclusione è stato offerto a tutte le donne presenti un ramoscello di mimosa, il fiore che è diventato il simbolo della Giornata Internazionale della Donna, fiore che per la sua delicatezza e fragilità rappresenta la bellezza femminile, ma anche il fiore che per le sue caratteristiche di resistenza e longevità rappresenta  la forza e la determinazione delle donne.

Grazie a tutti i numerosi soci intervenuti, che con la loro presenza e collaborazione hanno contribuito alla buona riuscita della serata.

                                                                                                     C.M.R.


Innamoramento, fidanzamento, matrimonio sono i temi che Antonio Mancuso ha trattato, così come avvenivano nel nostro paese, e non solo, fino alla metà del secolo scorso.

Poche erano le occasioni di incontro tra ragazze e ragazzi e quindi la possibilità di conoscersi e di innamorarsi. Anche se ciò avveniva, non sempre ne seguiva tra gli interessati il fidanzamento ed il matrimonio.

Erano sempre i genitori a decidere del destino dei giovani; essi valutavano la serietà della famiglia con la quale andavano ad imparentarsi ed il vantaggio economico che se ne poteva trarre.

Combinato così il fidanzamento, magari con l'intervento di una "masciatara" si passava al rituale, dal fidanzamento al matrimonio, che Antonio ha descritto minuziosamente, inframmezzando il racconto con proverbi e detti dialettali molto belli e coloriti.

Interessante la stipula del contratto prematrimoniale tra le due famiglie nel quale venivano fissati la dote e i panni che la futura sposa riceveva dai suoi e qualche bene immobile che pure il giovane portava nella nuova famiglia. 

Fissata la data del matrimonio, i genitori facevano il giro tra parenti ed amici per l'invito e per ricevere l'impegno alla partecipazione alle nozze,

Molto bella era la processione che consisteva nel portare dalla casa della sposa alla sua nuova casa il corredo disposto su belle ceste e qualche utensile di cucina, prima di tutto la caldaia.

Anche bella la sfilata dalla casa della sposa alla Chiesa il giorno delle nozze, durante la quale venivano gettati piccoli confetti ( cannilini) per la gioia dei bambini che si precipitavano a raccoglierli.

Il pranzo di nozze aveva un menù prestabilito ( fellata, bollito di cicorie, pasta al sugo, agnello arrosto, vino, mostaccioli e rosolio) ed era a spese della famiglia dello sposo mentre la famiglia della sposa sosteneva la spesa per la festa della vigilia quando lo sposo, con parenti ed amici, portava la serenata alla fidanzata ( la matinata).

La sposa rimaneva segregata in casa nei successivi 8 giorni  (la settimana della vergogna); ne usciva per recarsi a Messa con il marito, manifestando così l'ingresso della nuova famiglia nella società paesana.

Ha preso poi la parola Tanuccio Palumbo deliziando i presenti con la lettura di belle poesie dialettali d'amore che i nostri antenati dedicavano alle loro donne, citando anche il bel libro di Mimì Cervellino che ne curò la raccolta ed il commento e  consigliandone la lettura. 

Si è chiusa così una bella serata  che tutti i numerosi presenti hanno molto apprezzata 
                                                                                                                                                    G.D.F.