mercoledì 18 dicembre 2019

10° Incontro Prof. Marotta "Rocco Scotellaro"

10° Incontro - 11/12/2019 - Prof. Michele MAROTTA
" Rocco Scotellaro: la poesia e la storia"
Il Prof. Marotta ha iniziato la sua conferenza parlando brevemente della vita di Rocco Scotellaro, nato a Tricarico il 19/4/1923 e stroncato da un infarto a Portici ( NA) il 15/12/1953.
Dopo le scuole elementari a Tricarico fu mandato dai genitori  in Conventi Francescani della Campania a frequentare le scuole superiori che continuò poi a Matera, a Potenza e a Trento.
Si iscrisse all'Università di Roma a Giurisprudenza, proseguì gli studi universitari a Napoli e a Bari, senza mai laurearsi.
Fu assorbito infatti dall'attività politica nel Partito Socialista e dalla carica di Sindaco di Tricarico alla quale fu eletto nel 1946, ad appena 23 anni.
L'attività politica gli procurò impegno e soddisfazioni, come l'avvio della costruzione dell'Ospedale nel suo paese, ma anche molte amarezze: fu accusato di concussione e trascorse 45 giorni in carcere a Matera, presto liberato e assolto per non aver commesso nessun reato, nè fu eletto al Consiglio Provinciale di Matera quando si candidò successivamente.
Strinse amicizia con importanti personaggi della cultura del suo tempo, in particolare con Carlo Levi che dipinse il famoso telero esposto a Torino nel 1961 ed ora a Matera nel Palazzo Lanfranchi, al centro del quale vi è la figura di Scotellaro attorniato dai suoi contadini e con l'economista Manlio Rossi Doria che lo volle con sè presso l'Osservatorio Agrario di Portici dove il poeta morì.
Pur svolgendo un'intensa attività politica, non aveva mai abbandonato l'interesse per la letteratura.
A 17 anni aveva scritto la prima poesia " Lucania" e continuò a scriverne tante per il resto della sua breve vita. Uscirono postume per Mondadori le raccolte " E' fatto giorno" e poi " Margherite e rosolacci" inserite nel volume " Tutte le opere di Rocco Scotellaro" edito quest'anno da Mondadori nella prestigiosa collana      "Oscar Baobab"
Da questi libri il Prof. Marotta ha scelto le seguenti poesie, lette da lui o fatte ascoltare da una registrazione a cura di Nichi Vendola, e le ha poi commentate: " Lucania", " Noi che facciamo?" ritenuta da Carlo Levi la Marsigliese contadina, " Sempre nuova è l'alba" poesia della speranza e del riscatto del mondo contadino e "Appunti per una litania".
Altrettanto importanti sono gli atri suoi libri: " Contadini del Sud", interviste a persone del mondo contadino del quale egli era appassionato studioso e testimone, " L'uva puttanella", con pagine autobiografiche ed una commovente descrizione dell'esperienza carceraria e " Uno si distrae al bivio"  una raccolta di racconti, molti dei quali di carattere autobiografico.
Il Prof. Marotta ha anche letto qualche passo del ricordo di Rocco, scritto dalla madre Francesco Armento, molto commovente.
Al termine dell'interessante conferenza del Prof. Marotta si è svolta una bella dimostrazione di affetto per il socio decano Donato Mancuso che il 10 dicembre ha compiuto 98 anni. Oltre agli auguri rivolti dal Presidente a nome di tutti i soci, la Vice Presidente Nuccia Corbo ha consegnato a Donato la pergamena-ricordo e la Segretaria Rosanna Cimadomo ha letto un'affettuosa testimonianza di affetto e di augurio. Dopo di che è stato offerto ai numerosi soci presenti un piccolo rinfresco.
                                                                                                                       G.D.F.





sabato 14 dicembre 2019

11° incontro- 18/12/2019 Festa Auguri

Mercoledi 18 dicembre, nella Biblioteca Comunale, alle 18.30, ci ritroviamo tutti per una Festa di Auguri.


ASPETTANDO IL NATALE INSIEME! 

La serata sarà allietata da canti natalizi a cura della Maestra Maria Caterina De Bonis con il  Piccolo Coro "Obadiah" di Oppido Lucano.

                                           Siete tutti invitati a partecipare!

lunedì 9 dicembre 2019

9°incontro Il cammino di Santiago

9° Incontro - 4/12/2019 - Dott.ssa Anna Pawlowska e sig. Germano Calisti
" Pellegrinaggio a Santiago de Compostela"
Il Presidente ha presentato i relatori della serata e cioè: 
- la Dott.ssa Anna Pawlowska, che lavora a Varsavia in Polonia come responsabile della pianificazione e produzione dell'Avon, azienda multinazionale dei cosmetici, ora in congedo per maternità;
- il sig. Germano Calisti, agricoltore di Genzano, marito della Dott.ssa Pawlowska:
- i loto figlioletti Sebastian e Sonia.
Ha parlato per primo il sig. Calisti, che ha conosciuto la moglie per averla incontrata casualmente durante il cammino di Santiago. Egli con un cugino avevano  raggiunto la cittadina di Saint Jean Pied-de-Port in Francia, distante 800 Km. da Santiago e da lì avevano iniziato il cammino in bicicletta. Nelle soste, come usa tra i pellegrini, si fraternizza e qualche volta si consuma insieme il pasto. In una di queste soste si sono incontrati e scambiato i numeri di telefono con Anna. 
Ritornato a casa, preso dalla nostalgia per la bella esperienza vissuta, aveva invitato gli amici conosciuto nel viaggio, compreso Anna, a trascorrere insieme a casa sua il capodanno. Fu l'occasione per reincontrarsi con Anna, conoscersi meglio e infine sposarsi.
Anna ha raccontato più diffusamente, commentando le immagini che venivano proiettate, il suo viaggio, effettuato a piedi insieme al fratello, partendo da Varsavia per giungere a Santiago de  Compostela e poi a Fatima, dopo 5 mesi e circa 4.000 Km percorsi.
Dopo i primi giorni, quando la stanchezza induceva a considerare impossibile continuare l'impresa appena iniziata, l'incoraggiamento e le preghiere degli amici rimasti a casa e poi i primi incontri con Sacerdoti e persone che offrivano amicizia e assistenza, li rassicuravano e fortificavano. Nei momenti di maggiore difficoltà, ricorrevano alle preghiere recitate con fede.
Si era smarrita la strada in una serata piovosa e fredda in alta montagna, le scarpe  erano sfondate e ormai inservibili, il cibo era finito, non si riusciva a trovare un posto dove accamparsi e trascorrere la notte...  niente paura, non è scritto " Chiedete e vi sarà dato?" e la soluzione, in modo veramente imprevisto, si trovava.
E poi, finalmente, la grande emozione di essere giunti alla meta, nella Cattedrale di Santiago  e sulla tomba dell'Apostolo Giacomo! e poi ancora a Fatima, dove è viva la presenza della Vergine apparsa ai tre pastorelli.
La stanchezza e i disagi del viaggio non contano più, rimarranno nella memoria come cornice di un avvenimento di fede che ha segnato profondamente le loro vite.
Il numeroso pubblico in sala ha seguito, con partecipazione e profonda commozione, il racconto di Germano ed Anna ed il presidente ha voluto concludere la serata  con queste riflessioni:
" Il racconto di Anna a me è sembrato fiabesco, ricco com'è di incontri fortunati e insperati, di piccoli autentici miracoli, di preghiere fatte ed esaudite.
E' il racconto di una umanità in cammino, animata da fede e speranza, mai stanca di pregare, di chiedere, di ringraziare.
E' anche il racconto di una umanità inquieta e alla ricerca di qualcosa che possa dare un senso alla vita o di un posto dove scaricare le pene dell'anima.
L'altro aspetto molto importante che emerge dal racconto di Anna è quello della gente incontrata, ricca di generosità: nei 5 mesi di viaggio, lungo i 4.000 km percorsi a piedi, nessuna porta cui hanno bussato è rimasta chiusa. Nessuno ha negato loro, stranieri e perfetti sconosciuti, un pezzo di pane, un angolo della casa, fosse pure una stalla, in cui passare la notte.
Questa è la risposta ad un altro genere di umanità, al quale forse ci stiamo tristemente abituando, impaurita, incattivita ed urlante."
                                                                                                         G.D.F.

8° incontro prof. Guglielmucci Emigrazione

8° Incontro - 27/11/2019 - Prof. Vincenzo Guglielmucci
" Emigrazione in America:  fine XIX secolo - inizio XX secolo"
Prima di iniziare la sua brillante conferenza, il Prof. Guglielmucci ha fatto proiettare un bel video con immagini commoventi della partenza degli emigranti dal porto di Napoli per gli Stati Uniti: persone che si avviavano all'imbarco trascinando valige e pacchi, bastimenti gremiti di migranti, l'ultimo saluto dei partenti ai familiari rimasti sul molo tra lacrime e sventolii di fazzoletti e infine la partenza verso il nuovo mondo.
Particolarmente toccanti le scene tratte dal film di Giuseppe Tornatore " La leggenda del pianista sull'oceano", volti di gente stanca e ansiosa, fino a che il primo fra gli oltre 1.000 imbarcati avvistava la Statua della Libertà e prorompeva nel grido liberatorio: " America" e poi tutti gli altri in coro " America, America" gli occhi fissi per scorgere in lontananza il simbolo che prometteva a tutti libertà e benessere, con la profonda commozione di un sogno che iniziava a concretizzarsi. 
Il Prof. Guglielmucci ha ricordato la grande miseria in cui viveva gran parte del popolo tra fine '800 e inizio '900, soprattutto nel Sud-Italia, dove non si erano realizzate le trasformazioni sociali sperate in seguito alla conquista dell'unità nazionale. Nei bassifondi delle grandi città e nei piccoli paesi la miseria era tale che per molti non rimaneva altra scelta che emigrare per cercare altrove lavoro e benessere. I paesi cominciarono a spopolarsi per la partenza, soprattutto verso le Americhe, di un gran numero di persone.
Tra il 1900 e il 1914 emigrarono circa 13 milioni di italiani e tra questi molti lucani.
Il relatore ha portato l'esempio di una intera famiglia, quella di Michele Santoro, il quale partì da solo e dopo qualche anno si fece raggiungere dalla famiglia composta dalla moglie Rosina Calogero e dalle tre figlie Grazia Maria, Filomena e Margherita. Queste si imbarcarono nel porto di Napoli sulla nave Cretic il 24 maggio 1905 e sbarcarono ad Ellis Island ( New York) il 7 giugno, per raggiungere poi Michele a Waterbury nel Connecticut.
Grazia  Maria fece una brillante carriera: conseguì nel 1921 il Baccellierato in Lettere e Filosofia a Ithaca e la Laurea in Medicina e Chirurgia a New York nel 1924. Dopo aver esercitato il ruolo di Assistente di Medicina e Chirurgia al " Grace Hospital" di New Haven in Connecticut, aprì un proprio Istituto di Medicina a Waterbury, ricevendo attestati di benemerenza da Ospedali, scuole e Istituti di Medicina. Morì nel 1978.
Nel 2010 un nipote di Michele Santoro visitò Genzano insieme alla moglie e durante i festeggiamenti in onore della sua famiglia, scoppiò in un pianto dirotto, irrefrenabile, tanta era la commozione di trovarsi nel paese dal quale erano emigrati, poverissimi, i suoi antenati e per sentirsi circondato dall'affetto di tutti i Genzanesi.
Nel 2017 nel Liceo Scientifico di Genzano fu organizzato un convegno per ricordare la famiglia Santoro ed in particolare la dottoressa Grazia Maria.
                                                                                                  G.D.F.

giovedì 5 dicembre 2019

10°Incontro 11/12/2019 prof.Michele Marotta "Rocco Scotellaro: la poesia e la storia"



Mercoledì 11 dicembre 2019



 "ROCCO SCOTELLARO: la poesia e la storia"

ne parleremo con il Preside  Prof. Michele Marotta



UNITRE  di Oppido Lucano - Biblioteca comunale - ore 18.30 

«… Resta e si accresce una giusta immagine di lui, che non si può chiudere in schemi, né sfuocare in commosse esaltazioni, ma che sempre più chiaramente si mostra in un suo carattere unico ed esemplare, una realtà vera che va al di là del suo mondo di allora, dei suoi dolori, delle sue lotte, che non si ferma agli scritti, e che parla sempre più chiaramente, in modo nuovo, non solo della Lucania e del Mezzogiorno, ma della vita dell’uomo e della sua pericolante giovinezza…»
Carlo Levi, Prefazione alla raccolta "Uno si distrae al bivio"

Vi aspettiamo!

7° incontro 20/11/2019 - "Erboristi Aspiranti" di Pietragalla




Incontro con gli " Erboristi Aspiranti" di Pietragalla
guidati dalla Dott.ssa Giuseppina Masotti

In premessa della conferenza e su invito del Presidente, la dott.ssa MASOTTI ha riferito di alcune attività svolte dal gruppo degli Erboristi:
- la creazione di un giardino di comunità, in un terreno alla periferia del paese, con piantagione di alberi da frutta, realizzato su progetto approvato dalla Fondazione Matera 2019, che ha anche assicurato l'assistenza tecnico-artistica di una importante esperta del ramo;
- la creazione di un laboratorio per la produzione artigianale di saponi profumati con essenze di piante spontanee raccolte sul posto.
La dott.ssa Masotti ha quindi iniziato la sua relazione parlando della pianta " Inula viscosa" ( da noi conosciuta con il nome "Pisciapantani" e delle sue molteplici proprietà. E' una pianta molto diffusa nelle nostre zone nei terreni incolti, ha una lunga fioritura, da agosto ad ottobre, ed assicura l'alimentazione delle api fino all'autunno inoltrato. E' quindi mellifera ed ha la proprietà di difendere le api dalla malattia della varroa. Nutre anche le vespe, insetti utilissimi che, incrociandosi con le api, ne rafforzano le difese immunitarie.Ha un'altra caratteristica molto importante: ospita un parassita che ha la proprietà di uccidere le larve della mosca delle olive.
La dottoressa si è dilungata a parlare di questo insetto dannoso che spesso compromette la quantità e la qualità dell'olio prodotto. E' connaturale alla pianta dell'olivo, è sempre presente negli oliveti e si sviluppa in annate con forte umidità, ma è contrastata da fattori limitanti come: temperatura inferiore a 6/7 gradi e superiore a 35/36 gradi.
Ha preso poi la parola la signora Maria COLANGELO, la quale ha descritto la pianta della menta, molto diffusa nei nostri areali, ne ha illustrato le caratteristiche e gli usi che se ne possono fare, sia in cucina che in erboristeria.
Il signor Antonio TANTOTERO ha esordito esortando a conoscere e rispettare le piante, molte delle quali possono collaborare con la medicina nella prevenzione e cura di alcune malattie.
Poichè è periodo di presenza nelle nostre zone di bacche di molte specie arboree, egli ne illustra alcune, distinguendole tra tossiche o utili all'uomo.
Tra le tossiche elenca il ligustro, il il tanaro (rampicante simile all'asparago, i cui turioni sono commestibili) e il ginestrino.
Sono utilizzabili invece le bacche di biancospino ( dai cui fiori si ottiene un'ottima tisana), della rosa canina e dell'alloro.
 Dalle bacche di alloro si ricava un oleolito utile per lenire dolori muscolari, reumatici e mal di testa.
Dalle bacche del Prugnolo spinoso, che noi chiamiamo Trigno ( in dialetto Atrigna) si ottiene un liquore di cui il sig. Tantotero fornisce la ricetta per la preparazione.
I presenti, sollecitati dai relatori, hanno con essi interloquito con osservazioni e richieste di chiarimenti.                                                                                                                                                                                                              G.D.F.