venerdì 14 giugno 2019

30° incontro - 29/05/2019 - tutti i soci
"Stasera parliamo noi"
Incontro riservato ai soci, i quali sono invitati a parlare per:
- Raccontare esperienze e ricordi;
- Leggere proprie poesie;
- Discutere sulle attività svolte nell'anno;
- Fare proposte per il prossimo anno.
Apre la seduta il Presidente ricordando che con questa serata si chiude l'anno sociale 2018/2019, il 15° dalla costituzione della sezione di Oppido dell’Uni-Tre.
Si riportano integralmente le sue parole: "E' stato un anno ricco di belle conferenze, durante il quale abbiamo toccato tanti temi, ma anche fatto esperienze di TEATRO, con i brani di "Natale in casa Cupiello" recitati qui da alcuni nostri soci; di MUSICA, con il concerto tenuto da docenti e alunni della Scuola nella Sala Consiliare "L'abbraccio del tango"; di PITTURA, con la mostra di quadri dell'artista Giuseppe De Felice ( 1922-2015) allestita qui il 22 maggio scorso.
Abbiamo fatto un bel viaggio ad Aliano e Guardia Perticara, ancora alla scoperta di altri posti della nostra meravigliosa Regione.
Un anno durante il quale, con i nostri numerosi relatori e la vostra presenza costante ed attenta, abbiamo creato BELLEZZA. Ho usato la parola "bellezza" e non vi deve sembrare fuori luogo. Pure nella nostra lingua, il nostro dialetto, diciamo "che bellezz" non solo quando guardiamo un paesaggio o un quadro, quando incontriamo un amico dopo anni, nei momenti lieti della nostra vita, ma anche quando qualcosa ci è riuscita e siamo soddisfatti e felici di averla fatta.
Nei nostri incontri settimanali, quindi, abbiamo creato BELLEZZA. E' questo il mio sentimento di questa sera e sono felice di condividerlo con voi.
Ci siamo ritrovati qui sempre numerosi ogni settimana e abbiamo tenuto fede alla nostra parola d'ordine e al nostro impegno: incontrarci sempre con piacere e stare bene insieme.
Con gratitudine il mio pensiero va ai relatori per il loro impegno disinteressato, agli amici collaboratori che si sono prodigati per portare avanti questa Associazione, ma soprattutto ringrazio voi tutti che, con la vostra presenza avete reso possibile questa straordinaria esperienza".
Ha preso poi la parola il socio ANTONIO FIDANZA il quale ha ricordato i suoi anni giovanili quando frequentava l'allora "Centro di lettura" che stimolò il suo amore per la lettura e in generale per la cultura. Conseguì la licenza di Terza Media frequentando i corsi CRACIS che si tenevano di pomeriggio/sera presso la locale Scuola Media, titolo che poi gli fu utile per essere assunto presso l'Ospedale di Potenza. Sempre desideroso di apprendere, anche in Ospedale frequentò un interessante corso di pronto intervento per il soccorso in caso di incidenti. Dopo il pensionamento ha curato il suo vigneto insieme alla moglie Caterina con competenza e passione ed ottenendo ottimi risultati. Alla moglie ha rivolto parole di riconoscenza e di amore, gli ha ispirato una bella poesia che ha letto con commozione, sull'insostituibile ruolo della donna nella famiglia e nella società.
La socia CARMELA DI CARO ha raccontato il difficile inserimento in Germania dove, prima il marito Nicola e poi anche lei, furono costretti ad emigrare. All'inizio abitavano in una casa minuscola e poco accogliente, causa di continui disagi che acuivano ancora di più la nostalgia del paese. Con molto impegno ed imparando i primi rudimenti della nuova lingua, riuscirono a trovare un nuovo lavoro e quindi un'abitazione decente. La padrona di casa si affezionò molto a loro e li invitò a rimanere per sempre in Germania promettendo per essi una durevole sistemazione. Ma il richiamo della Patria lontana e della famiglia era troppo forte e dopo diversi anni di lavoro e sacrifici decisero di ritornare in Italia.
GAETANO PALUMBO ha ricordato che la nostra Associazione è incaricata dal Comune della gestione della Biblioteca Comunale nel cui locale abbiamo la sede ed ha invitato i soci alla lettura di un buon libro da prendere qui in prestito.
Il Prof. VINCENZO GUGLIELMUCCI, nostro socio di Genzano ha elogiato le nostre attività alle quali egli stesso prende parte, anche come relatore di belle conferenze, impegnandosi a collaborare ancora con noi per il futuro.
Il Prof. FRANCO SCARFIELLO suggerisce per il prossimo anno conferenze su pochi temi specifici, individuati ad inizio d'anno, evitando interventi su argomenti diversi che, a suo dire, impegnano di più nella ricerca dei relatori.
La socia CARMELA DE BONIS di Pietragalla ha elogiato la nostra Associazione e gli incontri che si tengono, ai quali lei ed il marito Iusuccio Bevilacqua hanno sempre partecipato, ripromettendosi di partecipare ancora il prossimo anno.
In chiusura il Presidente ha ringraziato di nuovo tutti, dando appuntamento alla riapertura dell'anno sociale 2019/2020, che si terrà tra settembre ed ottobre prossimi.
G.D.F.


giovedì 13 giugno 2019

29° Incontro - 22/05/2019 - Prof. Antonio Maria Cervellino
"Alla scoperta dell'artista Giuseppe De Felice” ( 1922-2015)

Il Presidente ha introdotto la serata accennando brevemente ai movimenti artistici che si sono succeduti in Europa a partire dall'Impressionismo e poi, nel ventesimo secolo, tra le molte altre correnti: il Cubismo, l'Espressionismo, il Futurismo, il Neo-realismo, descritte mostrando alcune immagini di opere, e tante altre.
Una introduzione resa necessaria per inquadrare meglio l'opera dell'artista del quale parlerà stasera il Prof. Cervellino e che, nella sua lunga carriera ha assorbito le esperienze di tanta arte pittorica.
Ha preso quindi la parola il Prof. Cervellino, artista poliedrico egli stesso, che ha ricordato l'amicizia con il pittore De Felice fin dai loro anni giovanili ad Oppido.
Nelle passeggiate lungo la tortuosa scalinata che conduce alle Grotte di Sant'Antuono e in altri posti caratteristici del paese, osservavano la natura e il paesaggio, ammiravano il variare dei colori e della luce. Argomento delle appassionate discussioni era l'Arte che poi avrebbero coltivato per tutta la vita.
Nell'angusta vita paesana dell'epoca si sentivano isolati e in parte guardati con sospetto. La piccola borghesia, i proprietari terrieri, i pochi professionisti che si riunivano nel loro circolo esclusivo, la "Casina", non accordavano il riconoscimento sociale ai due giovani che non perseguivano il raggiungimento della laurea come unico scopo dei loro studi, ma si attardavano in attività che non avrebbero consentito loro alcun guadagno.
De Felice, completato gli studi presso l'Accademia di Belle Arti di Napoli, e ritornato per pochi anni in paese inizia la sua attività artistica eseguendo ritratti dal vero: è esposto qui quello del vecchio contadino, non completato.
In questo periodo egli è assorbito dallo studio del viso umano, come specchio dell'anima. Altri esempi di questo interesse sono due quadri di cui sono esposte qui le fotografie: l’Orfano di guerra, esposto a Napoli nella Mostra Nazionale d'Arte nel 1950 ed un altro ritratto di contadino.
Ritorna a Napoli e poi a Milano, dove continua la sua attività di pittore, come ritrattista ma anche sperimentando soggetti e tecniche diverse ancora di carattere figurativo.
Per alcuni anni è alle dipendenze della Sovrintendenza alle Antichità della Lombardia, dove è incaricato del restauro di reperti archeologici pre-romani rinvenuti intorno a Como, esposti poi in una mostra in questa città.
Partecipa alla sistemazione, al Castello Sforzesco di Milano, della sezione dedicata alla scultura antica ed esegue interventi sulla statua della Pietà Rondanini di Michelangelo. Quest'ultimo lavoro sarà sempre motivo di orgoglio dell'artista: aver messo le mani su di un'opera del sommo Michelangelo.
Ritornato alla pittura, abbandona l'arte figurativa ed inizia il lungo periodo dell'astrattismo.
I suoi quadri vengono esposti alla Galleria Vitruvio di Milano ed il critico che lo presenta, Gino Traversi, così si esprime:"...Ora è la materia, con le sue segrete ed affascinanti strutture, che polarizza l'interesse dell'artista. Non riteniamo trattarsi d'un radicale atto di sfiducia verso l'uomo, bensì del desiderio di armonia, di purezza che la materia, nella sua primordiale innocenza e nello splendore delle apparenze formali e cromatiche, può assecondare in chi l'indaga con occhio attento ed amorevole. Il punto di forza di questo linguaggio...è certo il colore trattato con singolare sensibilità ed eleganza; ma non è difficile riconoscere nella complessità di questi dipinti una ricerca spinta nell'intimo della materia per poterla restituire quasi in un empito di religiosa aderenza all'essere delle cose."
Nella sala è stata allestita una mostra dei quadri dell'artista, molto ammirati dai presenti.

G.D.F.