18° incontro 07 marzo 2018 –s.e. mons. giuseppe greco.
“Religiosità popolare”
La serata è stata introdotta dal Presidente il
quale ha ricordato i lunghi anni di attività pastorale di Mons. Greco nel
nostro paese in qualità di Parroco, alcune iniziative culturali da lui assunte
nell’Azione Cattolica e le sue numerose pubblicazioni, anche di storia locale.
Il tema dell’incontro di questa sera "Religiosità popolare" è di
grande importanza se pensiamo che la Religione scandiva l’intera esistenza dei
nostri antenati, plasmava la loro cultura e ne era quasi l’unica fonte. Eppure
non è argomento di studio molto indagato ed anche nella nostra Associazione,
dove abbiamo dedicato alcuni incontri al dialetto, alle canzoni, ai proverbi e
detti popolari non ce ne eravamo mai occupati.
Colmiamo questa lacuna con la bella relazione di
Mons. Greco, il quale ha iniziato parlando del problema della secolarizzazione
nei suoi due aspetti, negativa e positiva: negativa quando è negazione del
Divino e della possibilità della sua espressione nel mondo contemporaneo,
positiva quando postula la separazione del Sacro da ogni forma di potere
temporale e di costrizione. Chi rimane “credente” in una società secolarizzata
è più attento ai problemi sociali, si dedica volontariamente all’assistenza ai
più bisognosi: tossicodipendenti, ragazze madri, mense per i poveri, ecc. È più maturo culturalmente e lo si
vede anche dalle trasmissioni televisive a carattere religioso, ben fatte e
seguite da molti.
Evento veramente rivoluzionario nella Chiesa
Cattolica fu il Concilio Vaticano II che decretò, tra l’altro, la riforma
liturgica. Le Messe, celebrate prima in latino, imponevano una netta
separazione tra il celebrante ed i fedeli che non erano in grado di capire e
seguire il rito principale della nostra fede. In un più lontano passato,
durante la Messa, i fedeli recitavano il Rosario, quasi indifferenti a ciò che
accadeva sull’altare.
I nostri antenati allora ricorrevano a forme di
religiosità popolare non sempre ortodosse, ma profondamente sentite.
Ad Oppido questa religiosità ha prodotto “Storie”
e Preghiere dialettali, alcune molto belle e toccanti. Dodici sono le “Storie”
che Mons. Greco ha raccolte insieme a molte preghiere.
Egli ha pubblicato parte di questo grande
patrimonio culturale della nostra storia.
Alla fine ha letto e commentato due belle
preghiere: la preghiera della sera,
“Lu colch’a lette” e l’Elegia alla Madonna
Annunziata, suscitando viva emozione nei presenti.
Ha poi fatto distribuire a tutti, gratuitamente,
copia delle due preghiere ed il suo libro “Santa Maria di Belvedere di Oppido
Lucano” che contiene anche le due “Storie” composte dalla poetessa analfabeta
Teresa Calabrese: “La Storia di Santa Maria di Belvedere” e “La Storia dell’Arciprete
Don Antonio Locantore”.
Tutti i presenti hanno ringraziato Mons. Greco per l’eloquente
esposizione ed hanno gradito il donno ricevuto.
G.D.F
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