23° INCONTRO – 08/04/15
– PROF. ANTONIO M. CERVELLINO
Episodi della
storia di Oppido tratti da “Memorie Storiche dell’antica terra di Oppido” di F.
Giannone
Il relatore ha intrattenuto i presenti
narrando alcuni episodi tratti dalle “Memorie” di F. Giannone. In particolare
si è soffermato sull’episodio dell’assedio da parte dei soldati di Ludovico re
d’Ungheria che con circa trentamila uomini era venuto in Italia per vendicare
la morte del fratello Andrea, primo marito della regina Giovanna d’Angiò che si
supponeva fosse stato ucciso dalla moglie nel castello di Aversa la notte del
20 agosto 1345.
Al suono della
buccina una turba di uomini si radunò per partire alla volta di Oppido dove era
giunto un capitano napoletano, Lamberto de Fusto che aveva radunato numerosi
soldati. Una colonna di uomini, Ungheresi e gravinesi, marciò nel silenzio nella
notte e all’alba giunse alle falde di Oppido. Di prima mattina penetrò
silenziosamente nel piccolo borgo. La Popolazione ed i soldati preposti alla
difesa furono presi nel sonno, il paese fu saccheggiato e dato alle fiamme. Le
forze dei gravinesi e degli ungheresi erano preponderanti e l’assedio si
protrasse dall’alba al tramonto. “Ed entrati in quella Terra, non già insieme, ma l'un dopo l'altro, invasero
la stessa Terra da ogni parte; Come intanto furono nella maggior parte dentro,
cominciarono a terrore degli abitanti ad appiccare il fuoco ad alcune case di
detta Terra: ed ecco sollevarsi rumore grandissimo fra i cittadini ed
incredibile stridore di denti di donne che gridavano, e del popolo di detta
Terra”. I cittadini, ivi compresa la guardia del castello e gli uomini radunati
dal de Fusto, abbandonate le armi ed i cavalli, si diedero alla fuga,
disperdendosi nelle campagne e nelle valli vicine.
“Le sorti della guerra non seguirono sempre favorevoli
al re d'Ungheria, per modo che Gravina non tardò ad essere ricuperata dalla Duchessa
di Durazzo.
Avvenne allora che entratovi come Giustiziere della detta
Duchessa Chiccarello di Gesualdo, con molti malandrini di montagna (cum plurimis malendrenis partium montanarum
come dice il testo), ne seguì una crudele strage in danno di quelli che aveano
parteggiato per gli Ungheresi”.
Era questa una repressione crudele nei
confronti di tutti coloro che si erano alleati con gli ungheresi ed avevano
preso parte all’assedio del castello di Oppido.
La serata si è conclusa con alcune domande e
considerazioni da parte dell’attento pubblico.
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