venerdì 10 aprile 2015

23° INCONTRO – 08/04/15 – PROF.  ANTONIO M. CERVELLINO
Episodi della storia di Oppido tratti da “Memorie Storiche dell’antica terra di Oppido” di F. Giannone

Il relatore ha intrattenuto i presenti narrando alcuni episodi tratti dalle “Memorie” di F. Giannone. In particolare si è soffermato sull’episodio dell’assedio da parte dei soldati di Ludovico re d’Ungheria che con circa trentamila uomini era venuto in Italia per vendicare la morte del fratello Andrea, primo marito della regina Giovanna d’Angiò che si supponeva fosse stato ucciso dalla moglie nel castello di Aversa la notte del 20 agosto 1345.
Al suono della buccina una turba di uomini si radunò per partire alla volta di Oppido dove era giunto un capitano napoletano, Lamberto de Fusto che aveva radunato numerosi soldati. Una colonna di uomini, Ungheresi e gravinesi, marciò nel silenzio nella notte e all’alba giunse alle falde di Oppido. Di prima mattina penetrò silenziosamente nel piccolo borgo. La Popolazione ed i soldati preposti alla difesa furono presi nel sonno, il paese fu saccheggiato e dato alle fiamme. Le forze dei gravinesi e degli ungheresi erano preponderanti e l’assedio si protrasse dall’alba al tramonto. Ed entrati in quella Terra, non già insieme, ma l'un dopo l'altro, invasero la stessa Terra da ogni parte; Come intanto furono nella maggior parte dentro, cominciarono a terrore degli abitanti ad appiccare il fuoco ad alcune case di detta Terra: ed ecco sollevarsi rumore grandissimo fra i cittadini ed incredibile stridore di denti di donne che gridavano, e del popolo di detta Terra”. I cittadini, ivi compresa la guardia del castello e gli uomini radunati dal de Fusto, abbandonate le armi ed i cavalli, si diedero alla fuga, disperdendosi nelle campagne e nelle valli vicine.
“Le sorti della guerra non seguirono sempre favorevoli al re d'Ungheria, per modo che Gravina non tardò ad essere ricuperata dalla Duchessa di Durazzo.
Avvenne allora che entratovi come Giustiziere della detta Duchessa Chiccarello di Gesualdo, con molti malandrini di montagna (cum plurimis malendrenis partium montanarum come dice il testo), ne seguì una crudele strage in danno di quelli che aveano parteggiato per gli Ungheresi”.
Era questa una repressione crudele nei confronti di tutti coloro che si erano alleati con gli ungheresi ed avevano preso parte all’assedio del castello di Oppido.
La serata si è conclusa con alcune domande e considerazioni da parte dell’attento pubblico.


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