16° INCONTRO – 11/02/15 – INS. MIMMO MAGLIONE
“TEMPO DI CARNEVALE”
Il relatore, Mimmo Maglione, ha intrattenuto i presenti parlando del
Carnevale, delle sue origini e di come sia cambiato il suo significato nel
corso dei secoli.
La parola Carnevale, probabilmente, ha origine dal
latino "carnem levare" che significa "togliere la
carne", riferito, nel Medioevo, al periodo di Quaresima, durante la quale
era vietato consumare appunto, la carne.
Il carnevale
trae le sue origini da festività più remote, come le dionisiache greche -le antestèrie- o i saturnali romani.
Le Antestèrie erano delle feste
celebrate in onore di Dioniso nella Grecia che avevano a che fare direttamente col piacere
del vino e con il "fiorire primaverile". La festa durava tre giorni chiamati anche i "boccali"
o "apertura delle botti".
A Roma, dal 17 al 23 dicembre, si celebravano i Saturnali, un ciclo di
festività della religione romana, dedicate all'insediamento nel tempio del dio Saturno.
Iniziavano con grandi banchetti e sacrifici, in un crescendo che talvolta poteva assumere caratteri orgiastici.
Da un punto di vista storico e religioso il carnevale
rappresentò, un periodo di festa ma soprattutto di rinnovamento simbolico.
La storia
del Carnevale dà tutt’altro
significato a questa festività rispetto a quello religioso: infatti in sostanza
era un modo per salutare l’inverno dando il benvenuto alla stagione primaverile
portatrice di fertilità e fecondità. Con il passare dei secoli, il Carnevale perse sia i contenuti di festa
propiziatoria, sia quelli a sfondo religioso, diventando festa popolare.
Tra i più famosi in Italia, ricordiamo il Carnevale di
Venezia, di Viareggio, di Cento, di Fano, di Ivrea, ma il Carnevale più antico del mondo è da
considerarsi il Carnevale di Putignano: le sue origini risalgono al 1394.
Gli antichi riti del carnevale sopravvivono nei piccoli centri della Basilicata e sono occasione di riscoperta di riti e tradizioni. Anche ad Oppido il Carnevale rappresenta un periodo di passaggio. Durante questo periodo gruppi di persone, girando per le strade del paese, intonano canti e balli accompagnati dal ritmo del cupa-cupa, dal tintinnio del vomere percosso da un bastone di ferro e spesso dalle note di un organetto o fisarmonica (mandacette). Comprende: canti di questua, purificazioni e mascheramenti.
Gli antichi riti del carnevale sopravvivono nei piccoli centri della Basilicata e sono occasione di riscoperta di riti e tradizioni. Anche ad Oppido il Carnevale rappresenta un periodo di passaggio. Durante questo periodo gruppi di persone, girando per le strade del paese, intonano canti e balli accompagnati dal ritmo del cupa-cupa, dal tintinnio del vomere percosso da un bastone di ferro e spesso dalle note di un organetto o fisarmonica (mandacette). Comprende: canti di questua, purificazioni e mascheramenti.
La serata si è conclusa con alcune domande e considerazioni da parte
dell’attento pubblico.
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