06-05-2018 Viaggio di istruzione a Barletta e Trani
Il
giorno 06 maggio, nell’ambito delle attività programmate per il corrente A.A.,
un folto gruppo degli iscritti all’UNITRE di Oppido Lucano si è recato in
visita alle città di Barletta e Trani.
Partiti
da Oppido di buon mattino, siamo giunti a Barletta, celebre cittadina delle
Puglie, famosa per la disfida che da
essa prende la denominazione. Qui, dove ci attendeva la nostra guida, abbiamo
potuto visitare l’imponente maniero voluto dall’Imperatore Federico secondo,
circondato su tre lati da un
fossato e con il
quarto lato direttamente sul mare.
Il
maniero, di cui, in verità, abbiamo potuto visitare l’esterno e ben poco degli
spazi interni, fu voluto da Federico II di Svevia. Gli storici locali parlano
di una "poderosa rocca eretta dai Normanni nella seconda metà del XII sec.
a difesa della città, caposaldo militare della linea difensiva
dell'Ofanto" allorquando "erano frequenti le incursioni dei pirati
che depredavano le coste dell'Adriatico". Il primo documento scritto è in
un decreto del 1240 con cui Federico II includeva l'edificio tra i castelli del
Giustizierato di Terra di Bari. Tra le testimonianze
di questo periodo rimane unica l'aquila sveva, simbolo dell'autorità
federiciana, ora murata nella lunetta di una finestra.
Con
gli Angioini il Castello, come tutta la città, ebbe un nuovo assetto e
successivamente gli Aragonesi riportarono l'edificio all'originaria vocazione
difensiva, facendone una fortezza inespugnabile ed una vera e propria macchina
da guerra.
Nel
centro storico di Barletta abbiamo potuto visitare la "cantina della disfida",
il luogo in cui, secondo la tradizione, il francese La Motte offese l'onore dei
soldati italiani, qualificandoli poltroni, incapaci e traditori. L'onta fu
lavata con le armi in quella che è passata alla storia come la "Disfida di
Barletta".
Terminata
una fugace visita al centro storico, siamo partiti per Trani, dove, dopo il
pranzo, abbiamo potuto ammirare l’incanto della Cattedrale romanica, il
castello svevo ed il quartiere della giudecca.
L’interno
è diviso in tre navate da colonne binate. Il carattere sobrio delle
decorazioni conferisce una grande spiritualità alla chiesa superiore, da cui si
accede alla prima cripta, la Chiesa di Santa Maria, che custodisce
tratti dell’antica pavimentazione musiva. Una scala conduce alla seconda
cripta, intitolata a San Nicola Pellegrino, dove sono conservate le spoglie
del santo. Al livello inferiore si trova anche l’ipogeo di San Leucio,
scavato sotto il livello del mare.
Nessun commento:
Posta un commento