giovedì 20 febbraio 2020

18°incontro prof.ssa M.Caterina De Bonis - Gli affreschi delle grotte di Sant'Antuono

18° Incontro - 19/02/2020 - Prof.ssa Caterina De Bonis
" Gli affreschi delle grotte di Sant'Antuono"

   Innanzi tutto il nome: perchè chiamiamo la nostra Chiesa Rupestre "Sant'Antuono". 
   La professoressa Caterina De Bonis ci ha spiegato che il Santo al quale è intestata la Chiesetta è Sant'Antonio Abate, la cui venerazione si diffuse dalla Francia all'intera Europa, fino a giungere nelle nostre zone, ad opera dell'Ordine Religioso degli Antoniani. Per deformazione del nome francese del Santo " Saint-Antoine", è derivato il nostro Sant'Antuono.
   Gli Antoniani erano specializzati  nella cura  della malattia dell'herpes Zoster o fuoco sacro e ad Oppido si insediarono, nella seconda metà del XIV secolo, poco fuori del centro abitato, sulle rive di un torrente, nelle grotte ivi esistenti e si dedicarono alla cura degli ammalati di questa e di altre malattie.
Il loro simbolo era la Croce a forma di TAU, poi ripresa da San Francesco.
   Provvidero ad abbellire la loro Cappellina con affreschi raffiguranti la vita di Cristo. Lo stile pittorico è di ascendenza bizantina, arte che arriva in Occidente dall'Oriente e si caratterizza per le figure piatte, inserite in paesaggi privi di "profondità", spesso su fondo dorato.



   L'iconografia delle pitture della nostra Chiesa è in parte basata su testi apocrifi dei Vangeli e le scene più importanti dipinte, sulle quali si sofferma la prof.ssa De Bonis,  sono: Natività - Dormizione della Vergine - Ultima Cena - Crocefissione.
   Particolare della Natività dipinta sul soffitto della Grotta è l'assenza di Maria e Giuseppe a vegliare sul Bambino Gesù, mentre sono presenti il bue e l'asino ed un Angelo che suona il flauto.
   La Dormizione della Vergine non è menzionata in nessun testo riconosciuto dalla Chiesa Cattolica, ma è descritta in testi di varie epoche, soprattutto nella " Legenda Aurea" di Jacopo da Varazze. La Vergine Maria, alla fine della sua vita terrena, si è addormentata per essere poi assunta in Cielo in anima e corpo, Lei che era stata concepita senza il peccato originale. Nella nostra Chiesetta è dipinta mentre sale al Cielo, lasciando scivolare la cintura all'Apostolo Tommaso.
   Nella raffigurazione dell'Ultima Cena si nota l'abbinamento al racconto evangelico della moltiplicazione dei pani e l'agnello, simbolo della Pasqua Ebraica, è sostituito  con cinque pani e due pesci. Sono raffigurati Gesù e gli Apostoli, in particolare Giovanni che posa il capo sul grembo di Gesù e Giuda che si sporge a porre una mano nel piatto mentre guarda il Maestro. Stranamente anche sul capo di Giuda è disegnata l'aureola, come sul capo degli altri Apostoli. Forse per significare che anche il tradimento di Giuda era necessario per l'opera di salvezza che Gesù stava compiendo.



   Nel dipinto della Crocefissione è raffigurato, fra gli altri personaggi, Longino che con la lancia si appresta a trafiggere il costato di Gesù. Longino veste un abito monastico, mentre i soldati romani che partecipano alla Crocefissione, non vestono la divisa militare romana, ma abiti che richiamano i costumi dei soldati europei impegnati nelle Crociate.
   La Professoressa De Bonis ha mostrato i dipinti della nostra Chiesa rupestre e dipinti, coevi o di epoche posteriori, raffiguranti le stesse scene sacre e ne ha sottolineate le differenze di contenuto e di stile pittorico.
   Ha animato una bella serata di storia e di arte ed ha invogliato i numerosi presenti a visitare o rivisitare la nostra bella Chiesa Rupestre di Sant'Antuono, facendo tesoro delle spiegazioni da lei fornite.



                                                                                                                                                                                         G.D.F.

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