domenica 18 novembre 2018

incontro - 14/11/2018– dott. rocco evangelista
“Le leguminose nell’alimentazione umana”

Il Dott. Rocco Evangelista ha tenuto un’interessante lezione sull’importanza delle piante leguminose nell’alimentazione umana.
La famiglia delle leguminose comprende piante erbacee, arbustive e arboree.
1- Le erbacee non hanno fusto lignificato e sono utilizzate sia per l’alimentazione umana che per quella animale.
1-a) alimentazione umana: fagioli, piselli, lenticchie, cicerchie, fave, arachidi, soia…;
1-b) da foraggio: trifoglio, erba medica, lupinella, sulla, malta, che hanno largo utilizzo nell’alimentazione animale.
2- Le arbustive: ginestra
3- Le arboree: hanno fusto lignificato, sono di grandi dimensioni: acacia, giuggiolo, mimosa, albero di Giuda…
Le piante leguminose presentano una caratteristica particolare: sono fornite di piccoli corpuscoli sferici, i tubercoli radicali, che si trovano quasi sempre sulle radici, che si formano per azione di un bacillo i cui germi sono diffusi nel terreno agrario.
In questo modo pianta e batterio vivono insieme e si aiutano reciprocamente. Tale rapporto si chiama simbiosi mutualistica: la pianta rifornisce il batterio di zuccheri, le sostanze complesse di cui quest’ultimo si nutre, mentre il batterio assicura alla pianta i sali d’azoto, elemento che il batterio assorbe dall’aria, indispensabili per la crescita della pianta e che alla morte di questa finiscono nel terreno rendendolo più fertile.
è per questa ragione che le leguminose, a differenza delle altre piante, possono vivere e prosperare anche in un terreno nel quale siano scarsi o manchino i concimi azotati; anzi esse lasciano nel terreno stesso, nel quale abbandonano i detriti delle loro radici e dei relativi tubercoli, una quantità di sostanze azotate assimilabili dalle altre piante, maggiore di quanto prima non ve ne fosse. Questo processo si chiama azoto-fissazione, fondamentale per la sostenibilità degli agro-ecosistemi. Tale proprietà è, infatti, utilizzata in agricoltura per effettuare la rotazione delle colture erbacee concimando così il terreno (pratica del sovescio). In virtù di questa caratteristica le leguminose vengono spesso utilizzate per arricchire di azoto il suolo dei terreni agricoli.
A differenza delle altre piante, le leguminose sono ricche di quelle sostanze complesse che formano le principali strutture del nostro corpo e che sono presenti negli alimenti di origine animale: carne, uova o pesce.
Le leguminose rappresentano una importante risorsa per l’alimentazione umana, oltre al riso. Esse sono ricche di aminoacidi e contengono proteine la cui quantità varia dal 20% al 40%.
La coltivazione richiede poca acqua.
Anche per le leguminose, come per il grano, è prevista una premialità da parte dell’UE, per incentivarne la produzione, solo che mentre per il grano il premio – o integrazione – si aggira intorno ai cento euro per ettaro, per le leguminose è di circa trenta euro. Si cerca, dunque di incentivarne la produzione in quanto si ha una riduzione dell’uso dei nitrati, un miglioramento delle caratteristiche fisico-chimiche del terreno ed un miglioramento delle qualità organolettico dei prodotti.
Si ritiene che per il futuro l’utilizzo delle leguminose andrà sempre più aumentando, per soddisfare i bisogni nutrizionali della popolazione mondiale, anche per il fatto che la loro coltivazione, rispetto ai cereali, richiede minore estensione agricola, e un minor impiego di acqua.

D.M.

Nessun commento:

Posta un commento