martedì 15 febbraio 2022

La Costituzione Italiana

 3° Incontro - 24/11/2021 - Prof.  Franco Scarfiello

" Lettura e commento della Costituzione Italiana - Articoli 1/8"

Prima di iniziare la lettura con relativo commento e con il contributo di tutti i soci presenti dei primi articoli della Costituzione si è ritenuto opportuno fare una breve introduzione.

  Il Prof. Scarfiello ha cercato di dimostrare che i principi fondamentali della nostra Costituzione non maturano, quasi improvvisamente, alla fine del ventennio fascista e, soprattutto, alla fine della disastrosa 2° guerra mondiale, ma vengono da lontano nel tempo. Così ha  tracciato un rapido escursus storico al riguardo, a cominciare dalla " Magna Carta" del 1215 in Inghilterra per continuare attraverso il '700 illuministico, soprattutto grazie all'opera e al pensiero di Montesquieu con il suo " Esprit des lois" ( Lo spirito delle leggi) e con lo Statuto Albertino della metà dell' 800.

I nostri Padri Costituenti non poterono non tener presenti quelle esperienze oltre che, naturalmente, le tragiche vicende del ventennio e della sciagurata 2° guerra mondiale, nell'accingersi a scrivere la nostra Costituzione.

Dopo questo breve preambolo si è passati alla lettura ed al commento dei primi 8 articoli della Costituzione, che inizia con l'enunciazione dei Principi fondamentali, cioè dei valori che la nostra Repubblica ritiene irrinunciabili e che dovranno essere rispettati da ogni altra legge: se una norma viola questi principi sarà considerata illegittima e rimossa dal novero delle leggi.

L'articolo 1 afferma che la nostra Repubblica è fondata sul  lavoro, che viene elevato al rango di diritto e che la sovranità appartiene al popolo che la esercita con libere elezioni.

Nell'articolo 2 lo Stato riconosce e garantisce i diritti dei cittadini ai quali richiede però l'adempimento dei doveri.

L'articolo 3 afferma che nello Stato non vi devono essere distinzioni fra i cittadini per diversità di razza, lingua, religione, sesso e opinioni politiche. Nella discussione i soci hanno sostenuto che non sempre lo Stato rimuove tutti gli ostacoli che impediscono o limitano il raggiungimento del godimento della piena uguaglianza tra tutti i cittadini.

L'articolo 4 ribadisce ancora meglio che il lavoro è un diritto, ma anche un dovere che tutti i cittadini devono osservare nell'interesse della collettività. I soci commentano che non è facile oggi, soprattutto per i giovani, trovare un lavoro e quindi l'articolo rimane solo una lodevole affermazione.

L'articolo 5 riconosce che la nostra Repubblica è una e indivisibile, anche se sono riconosciute e promosse le autonomie locali. Viene però osservato dai presenti che ora le Regioni ricche del Nord reclamano sempre maggiore autonomia, soprattutto economica, a scapito delle regioni meridionali che hanno minore ricchezza e minori possibilità di assicurare servizi indispensabili  ( (sanitari, scolastici, ecc,) ai cittadini.

A completamento di quanto affermato nel precedente, l'articolo 6 assicura la tutela delle minoranze linguistiche, che nella nostra Regione  è applicata ai parlanti della lingua albanese .

Molto chiaro l'articolo 7 che afferma indipendenti e sovrani lo Stato e la Chiesa Cattolica e che i rapporti tra le due istituzioni sono regolati da patti, variati poi nel corso degli anni.

Anche l'articolo 8 si occupa di Religione e tratta dei rapporti tra lo Stato e le altre Religioni diverse dalla Cattolica, alle quali riconosce pari dignità, libertà di espressione e di organizzazione . 

I soci hanno dimostrato interesse per la lettura dei suddetti articoli della Costituzione, intervenendo con commenti, richiesta di spiegazioni e di chiarimenti.

                                                                                                             G. De Felice

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