sabato 4 febbraio 2017

14° Incontro - 25/01/2017 - Prof. Franco Scarfiello -
“Per non dimenticare...”

Il Prof. Scarfiello ha ripreso il discorso sulla Shoah, iniziato la settimana scorsa con la proiezione del video "La shoah dei bambini" da lui stesso presentato e brevemente commentato.
Ha ricordato il pregiudizio antiebraico che ha sempre accompagnato la storia di questo popolo, a cui ha contribuito l'accusa di deicidio, perché ritenuto colpevole di aver crocifisso Gesù Cristo. La liturgia della Chiesa Cattolica ha conservato l'espressione "perfidi ebrei" fino al Pontificato di Papa Giovanni XXIII che provvide a farla cancellare dai riti della Settimana Santa.
L'altra accusa che è stata sempre rivolta agli Ebrei è quella dell'attaccamento al denaro di cui hanno fatto commercio: finanziatori di regnanti e pontefici, spesse volte usurai, più recentemente banchieri di altissimo livello. Questa loro attitudine è stata sempre letta in negativo, suscitando spesso astio e tentativi di impadronirsi delle loro ricchezze.
Tutta la storia europea è connotata da questa avversione nei confronti di una popolazione che, sparsa in tanta parte del mondo, è riuscita a conservare saldi legami con le proprie tradizioni religiose e culturali e difficilmente si è integrata nelle società in cui viveva.
Hitler per la sua visione razzista, difensore fanatico della purezza della razza ariana, iniziò una sistematica eliminazione degli individui ritenuti di razze inferiori: prima di tutti degli ebrei, poi degli zingari e via via di tutti quelli non integrabili nella sua criminale concezione della società: omosessuali, testimoni di Geova, avversari politici, ammalati di malattie invalidanti. Milioni di persone, rastrellate in tutta Europa, dopo indicibili sofferenze, furono eliminate nei forni crematori, attivati nei campi di sterminio di Auschwitz e di altre località.
Fu crudele verso il suo stesso popolo, costringendo le donne a generare ed accettare solo figli perfetti e ad eliminare quelli nati con difetti fisici, facendo arruolare nell'esercito ragazzi di 15/16 anni quando la guerra da lui scatenata volgeva al termine con la sua inevitabile sconfitta.
Il Prof. Scarfiello si è soffermato su alcune considerazioni: l'atteggiamento ambiguo della Chiesa che non denunciò subito, energicamente, quanto stava accadendo, il tardivo intervento delle nazioni che avrebbero potuto fermare prima la pazzia di Hitler e poi, a guerra finita, il ritardo con il quale la shoah è stata fatta conoscere nel mondo.
E' seguito un vivace dibattito che ha dimostrato l'interesse e l'attenzione con cui è stata seguita la relazione del Prof. Scarfiello.

G.D.F.

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