16° incontro -20/02/2019 –dott. michele
mancuso
“Autonomie locali: Regioni e Comuni”
Il Dottor Mancuso ha
iniziato la sua conferenza ricordando come l'Italia, fin dall’unificazione nel
1861, era uno Stato con forte accentramento, rafforzato ancora di più durante
il Regime Fascista.
La nostra
Costituzione, approvata nel 1948, pur ribadendo all’Art. 1 che il nostro Stato
è una Repubblica una e indivisibile, promuove le autonomie locali,
riconosciute, fra altre Istituzioni, ai Comuni e alle Regioni, Enti Pubblici
Territoriali che svolgono funzioni di governo sul loro territorio.
Attualmente le Regioni
sono 20 di cui 5 hanno uno Statuto Straordinario.
Con la modifica della
Costituzione approvata nel 2001 è prevista la possibilità di concedere
condizioni particolari di autonomia alle Regioni che lo richiedono.
Hanno presentato
richiesta in tal senso l'Emilia-Romagna, la Lombardia e il Veneto.
Sia lo Stato che le
Regioni hanno competenze legislative così ripartite:
- Competenze esclusive
dello Stato;
- Competenze
concorrenti fra Stato e Regioni;
- Competenze esclusive
delle Regioni.
Sono di competenza
esclusiva dello Stato la politica estera, la difesa, la giustizia,
l'immigrazione ed altre di importanza nazionale; di competenza esclusiva delle
Regioni sono l'assistenza sociale, la formazione professionale e la polizia
locale.
Molte sono le
competenze concorrenti fra Stato e Regioni, che sono spesso causa di conflitto.
Le competenze dei
Comuni riguardano le materie di esclusivo interesse del proprio territorio:
Piani Regolatori, trasporti urbani, commercio, promozione di attività
culturali, sportive, scolastiche e assistenziali.
Sollecitato e guidato
dal relatore si è sviluppato poi un vivace dibattito tra i presenti sulla
eventualità che vengano concesse alle Regioni più ricche del Nord, competenze
più estese e possibilità di trattenere tutte le entrate fiscali realizzate nel
loro territorio, che svantaggerebbe ulteriormente il Sud, aggravando il divario
tuttora esistente fra le Regioni.
Le Regioni del Sud potrebbero
avere servizi sanitari, scolastici, di trasporto, inferiori per quantità e
qualità e quindi causare un riacutizzarsi della non mai risolta questione
meridionale.
Altro problema
sollevato dai presenti è stato la disordinata proliferazione di pale eoliche
nel nostro territorio che, pur rispondendo alla pressante necessità di fonti
energetiche alternative, non è stata regolata da opportuni interventi delle
Istituzioni competenti, con l'adozione di piani per salvaguardare l'integrità
del territorio.
La relazione del
Dottor Mancuso è stata seguita con interesse e apprezzata dai presenti.
G.D.F.
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