13° incontro - 30/01/2019 –prof. rocco basilio
“8 settembre 1943 - Armistizio e sbandamento”
Il Prof. Rocco Basilio ha iniziato la sua brillante relazione
descrivendo la drammatica situazione del nostro paese nel 1942 e nei primi mesi
del 1943.
La popolazione civile era allo stremo: scarseggiavano i viveri e
la tessera annonaria non riusciva ad assicurare i mezzi di sostentamento.
Sul fronte militare la situazione era preoccupante, malgrado
l'ostentato ottimismo dei due alleati, Mussolini ed Hitler, il quale sperava
nella fabbricazione, nei suoi arsenali, di una nuova arma micidiale.
Le grandi città del Nord erano bersaglio dei bombardamenti degli
eserciti alleati, mentre le truppe dell'Asse subivano disastrose sconfitte in
Nord Africa e in Russia, dove i nostri soldati, componenti dell'Armir,
dovettero affrontare una tragica ritirata nel gelo delle steppe con enormi
perdite.
In Italia si dubitava della possibilità della vittoria e si
auspicava un ricambio alla guida del paese con la destituzione di Mussolini.
Esponenti dell'antifascismo e del fascismo più moderato facevano pressione sul
Re Vittorio Emanuele III acchè intervenisse.
Si arrivò così alla convocazione del Gran Consiglio del Fascismo
il 25 Aprile 1943.
Il Prof. Basilio si è soffermato su quella drammatica giornata
della nostra storia descrivendone bene la preparazione e lo svolgimento, con la
discussione e la votazione dell'ordine del giorno di Dino Grandi, che fu
approvato con 19 si, 1 astenuto e 6 contrari. Il Re fu costretto a sostituire
alla guida del Governo il Duce, che venne arrestato ed escì momentaneamente di
scena, con il Generale Badoglio.
Iniziano subito le trattative per l'Armistizio, portate avanti
dal Generale Castellano con gli Anglo-Americani, i quali costringono l'Italia
ad una resa incondizionata non accettando le più miti condizioni richieste dai
nostri.
Si arriva così alla firma dell'armistizio avvenuta l'8 settembre
1943 e comunicato agli Italiani per radio con voce affranta dal Generale
Badoglio alle ore 19,30 dello stesso giorno.
Seguono giornate di grande confusione, con le nostre truppe
dislocate in tante parti d'Europa ormai prive di comandi, mentre Hitler ordina
ai suoi generali di invadere l'Italia per contrastare l'avanzata dell'Esercito
Anglo-Americano ormai insediato nell'Italia Meridionale.
Il Re, con la famiglia, ministri ed alti dirigenti dello Stato,
dopo una rocambolesca fuga raggiungono Brindisi già liberata.
La speranza della fine della guerra viene subito meno: in Italia
inizia una sanguinosa e crudele guerra civile fomentata dai fascisti raccolti
nella Repubblica Sociale Italiana di Salò con a capo un Mussolini ormai
marionetta guidata da Hitler e la popolazione civile sostenuta dai partigiani,
mentre i nostri soldati vengono fatti prigionieri prima dagli Anglo-Americani e
poi dai Tedeschi che li avviano ai campi di lavoro in Germania. Pochi riescono
a fuggire e ritornare alle loro case, man mano che il paese viene liberato.
Il Prof. Basilio ha raccontato i tragici avvenimenti di quegli
anni come non realmente accaduti ma come un dramma pensato e scritto da un
autore tragico, descrivendo personaggi e situazioni con un pathos che ha tenuto
avvinti tutti i presenti, che hanno seguito con grande attenzione.
G.D.F.
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