lunedì 4 febbraio 2019

13° incontro - 30/01/2019 –prof. rocco basilio
“8 settembre 1943 - Armistizio e sbandamento”
Il Prof. Rocco Basilio ha iniziato la sua brillante relazione descrivendo la drammatica situazione del nostro paese nel 1942 e nei primi mesi del 1943.
La popolazione civile era allo stremo: scarseggiavano i viveri e la tessera annonaria non riusciva ad assicurare i mezzi di sostentamento.
Sul fronte militare la situazione era preoccupante, malgrado l'ostentato ottimismo dei due alleati, Mussolini ed Hitler, il quale sperava nella fabbricazione, nei suoi arsenali, di una nuova arma micidiale.
Le grandi città del Nord erano bersaglio dei bombardamenti degli eserciti alleati, mentre le truppe dell'Asse subivano disastrose sconfitte in Nord Africa e in Russia, dove i nostri soldati, componenti dell'Armir, dovettero affrontare una tragica ritirata nel gelo delle steppe con enormi perdite.
In Italia si dubitava della possibilità della vittoria e si auspicava un ricambio alla guida del paese con la destituzione di Mussolini. Esponenti dell'antifascismo e del fascismo più moderato facevano pressione sul Re Vittorio Emanuele III acchè intervenisse.
Si arrivò così alla convocazione del Gran Consiglio del Fascismo il 25 Aprile 1943.
Il Prof. Basilio si è soffermato su quella drammatica giornata della nostra storia descrivendone bene la preparazione e lo svolgimento, con la discussione e la votazione dell'ordine del giorno di Dino Grandi, che fu approvato con 19 si, 1 astenuto e 6 contrari. Il Re fu costretto a sostituire alla guida del Governo il Duce, che venne arrestato ed escì momentaneamente di scena, con il Generale Badoglio.
Iniziano subito le trattative per l'Armistizio, portate avanti dal Generale Castellano con gli Anglo-Americani, i quali costringono l'Italia ad una resa incondizionata non accettando le più miti condizioni richieste dai nostri.
Si arriva così alla firma dell'armistizio avvenuta l'8 settembre 1943 e comunicato agli Italiani per radio con voce affranta dal Generale Badoglio alle ore 19,30 dello stesso giorno.
Seguono giornate di grande confusione, con le nostre truppe dislocate in tante parti d'Europa ormai prive di comandi, mentre Hitler ordina ai suoi generali di invadere l'Italia per contrastare l'avanzata dell'Esercito Anglo-Americano ormai insediato nell'Italia Meridionale.
Il Re, con la famiglia, ministri ed alti dirigenti dello Stato, dopo una rocambolesca fuga raggiungono Brindisi già liberata.
La speranza della fine della guerra viene subito meno: in Italia inizia una sanguinosa e crudele guerra civile fomentata dai fascisti raccolti nella Repubblica Sociale Italiana di Salò con a capo un Mussolini ormai marionetta guidata da Hitler e la popolazione civile sostenuta dai partigiani, mentre i nostri soldati vengono fatti prigionieri prima dagli Anglo-Americani e poi dai Tedeschi che li avviano ai campi di lavoro in Germania. Pochi riescono a fuggire e ritornare alle loro case, man mano che il paese viene liberato.
Il Prof. Basilio ha raccontato i tragici avvenimenti di quegli anni come non realmente accaduti ma come un dramma pensato e scritto da un autore tragico, descrivendo personaggi e situazioni con un pathos che ha tenuto avvinti tutti i presenti, che hanno seguito con grande attenzione.

G.D.F.

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