sabato 15 dicembre 2018

incontro - 05/12/2018–dott.ssa erminia manniello
“Vaccini ieri, oggi e domani”
La dott.ssa Manniello inizia la sua relazione con la seguente citazione di Plotkin: “…con l’eccezione dell’acqua potabile, nessun’altra modalità, neppure gli antibiotici, hanno avuto maggior effetto sulla riduzione della mortalità e sulla crescita della popolazione…”.
Passa ad illustrare cosa sia un vaccino, cioè un preparato costituito da tossine prodotte da microrganismi, o dagli stessi microrganismi responsabili delle infezioni, in grado di stimolare il sistema immunitario di difesa del nostro organismo contro alcune malattie infettive.
Somministrando il vaccino, il sistema immunitario dell’organismo riconosce come estranee le tossine o i microrganismi, produce anticorpi specifici e sviluppa una memoria immunitaria persistente nel tempo. Questo stato di immunità che si produce con la vaccinazione fa sì che, quando il soggetto, nel corso della vita, viene a contatto con il microrganismo, le cellule-memoria lo riconoscono e sono in grado di dare una più veloce e più potente risposta immunitaria.
Origini
Le origini del vaccino si fanno risalire al X secolo in Cina, poi nell’XI in India, quindi nel XV nella regione del Caucaso, nel XVII in Turchia e nel 1720 nell’Europa occidentale. In Italia il primo innesto su bambini sani viene eseguito nel 1756 in Toscana.
Inizialmente la vaccinologia nasce per combattere il virus del vaiolo, “flagello dell’umanità”, che, già nel 450 a.C., mieteva molte vittime.
Consisteva nel mettere a contatto il vaccino con il malato, per vedere la reazione.
Diversi sono stati i precursori della vaccinologia, ma la formulazione del primo vaccino propriamente detto, il vaccino antivaioloso, fu opera del medico inglese Edward Jenner (1796).
Questi osservò che le donne addette alla mungitura delle vacche contagiate da vaiolo, contraevano spesso il vaiolo bovino, ma difficilmente il vaiolo umano. Utilizzando del materiale prelevato da vaiolo bovino Jenner vaccinò un bambino di otto anni con pus proveniente da pustole presenti sulla mano di una mungitrice con vaiolo vaccino; più tardi infettò il bambino con siero proveniente da pustole di un paziente con vaiolo umano, verificando in tal modo che il bambino era diventato immune alla forma umana del vaiolo.
La dottoressa passa poi ad illustrare le successive fondamentali conquiste nel campo delle vaccinazioni: l’antirabbica, l’antipolio, l’antidifterica, l’antitetanica ecc.
Grazie alle vaccinazioni alcune malattie infettive sono state debellate; il vaiolo è stato dichiarato debellato dall’O.M.S.
Oggi sono in uso vaccini contro una trentina di malattie, alcuni di essi, dieci, sono obbligatori.
È importante, quindi, sensibilizzare le famiglie, perché praticare le vaccinazioni, significa in primo luogo evitare malattie che spesso portano alla morte, ma anche non gravare sulla spesa medica.
Dopo aver ampiamente trattato delle vaccinazioni relative alla fascia di età fino ai 60 anni, la dottoressa ha accennato alle vaccinazioni relative all’età adulta o senile, raccomandando il ricorso alla vaccinazione specialmente per i soggetti più deboli.
Ha poi mostrato dei grafici che evidenziavano come la propagazione di alcune malattie infettive sia drasticamente diminuita con la pratica vaccinale.
Al termine della lezione, seguita con attenzione ed interesse dai numerosi presenti, la dottoressa si è dedicata a dare risposte ai quesiti che le sono stati posti.

D.M.

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