5° INCONTRO - 8/11/2017 - PROF. F. SCARFIELLO
"Scuola,
lavoro e Chiesa"
L'idea di
trattare, sia pure nelle linee essenziali, un tale argomento è scaturita dalle
recenti dichiarazioni ufficiali di Papa Francesco sulle attuali problematiche
circa la disoccupazione, il precariato e, soprattutto, la dignità dei
lavoratori.
Inoltre tale
idea è sembrata perfettamente in linea con la programmazione di massima
concordata e stabilita all'inizio dell'anno accademico in corso.
Il relatore a
grandi linee e con un rapido excursus storico ha cercato di evidenziare
l'attenzione del Cristianesimo circa le complesse problematiche relative al
mondo del lavoro nei venti secoli del Cristianesimo stesso, ovviamente
soffermandosi su alcuni aspetti essenziali connessi a particolari periodi
storici. Ha esordito con poche espressioni introduttive in cui ha richiamato
l'immagine della figura di S. Giuseppe, padre "putativo" di Gesù che,
secondo la tradizione, sarebbe stato "falegname" quindi umile
lavoratore. E poiché la simbologia è in qualche modo la chiave di volta di
tutte le religioni, S. Giuseppe potrebbe essere considerato il simbolo del
lavoro, quasi per diffondere e proiettare nel futuro il messaggio secondo cui
la cultura del lavoro ben si sarebbe coniugata con la cultura cristiana. A
conforto di tale personale osservazione, il relatore si è poi soffermato
sull'importante fenomeno del Monachesimo ed essenzialmente sulla figura di S. Benedetto
e sul senso profondo del binomio inscindibile della sua regola "Ora et
labora" ma soprattutto il relatore, con un grande balzo in avanti nel
tempo, ha cercato di evidenziare la essenzialità, ai fini del tema proposto,
dell'Enciclica "Rerum Novarum" di Leone XIII autentica "Magna
Carta" del Cristianesimo sociale che è alla base delle successive altre
encicliche del '900, in cui il tema del lavoro è stato sempre oggetto di
attenzione.
In chiusura
del suo intervento, il relatore ha posto all'attenzione dell'uditorio come
grandi sfide attendono ancora la Chiesa e non solo, in un mondo che si evolve
rapidamente e sempre più condizionato da tecnologie avanzate che, si teme,
inevitabilmente porteranno ad un aumento esponenziale e quindi sempre più
incontrollabile della disoccupazione.
L'interessante
relazione del Prof. Scarfiello ha suscitato un dibattito durante il quale ha
preso la parola anche il Prof. Vincenzo Guglielmucci.
F. S.
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