giovedì 16 novembre 2017

5° INCONTRO - 8/11/2017 - PROF. F. SCARFIELLO
"Scuola, lavoro e Chiesa"
L'idea di trattare, sia pure nelle linee essenziali, un tale argomento è scaturita dalle recenti dichiarazioni ufficiali di Papa Francesco sulle attuali problematiche circa la disoccupazione, il precariato e, soprattutto, la dignità dei lavoratori.
Inoltre tale idea è sembrata perfettamente in linea con la programmazione di massima concordata e stabilita all'inizio dell'anno accademico in corso.
Il relatore a grandi linee e con un rapido excursus storico ha cercato di evidenziare l'attenzione del Cristianesimo circa le complesse problematiche relative al mondo del lavoro nei venti secoli del Cristianesimo stesso, ovviamente soffermandosi su alcuni aspetti essenziali connessi a particolari periodi storici. Ha esordito con poche espressioni introduttive in cui ha richiamato l'immagine della figura di S. Giuseppe, padre "putativo" di Gesù che, secondo la tradizione, sarebbe stato "falegname" quindi umile lavoratore. E poiché la simbologia è in qualche modo la chiave di volta di tutte le religioni, S. Giuseppe potrebbe essere considerato il simbolo del lavoro, quasi per diffondere e proiettare nel futuro il messaggio secondo cui la cultura del lavoro ben si sarebbe coniugata con la cultura cristiana. A conforto di tale personale osservazione, il relatore si è poi soffermato sull'importante fenomeno del Monachesimo ed essenzialmente sulla figura di S. Benedetto e sul senso profondo del binomio inscindibile della sua regola "Ora et labora" ma soprattutto il relatore, con un grande balzo in avanti nel tempo, ha cercato di evidenziare la essenzialità, ai fini del tema proposto, dell'Enciclica "Rerum Novarum" di Leone XIII autentica "Magna Carta" del Cristianesimo sociale che è alla base delle successive altre encicliche del '900, in cui il tema del lavoro è stato sempre oggetto di attenzione.
In chiusura del suo intervento, il relatore ha posto all'attenzione dell'uditorio come grandi sfide attendono ancora la Chiesa e non solo, in un mondo che si evolve rapidamente e sempre più condizionato da tecnologie avanzate che, si teme, inevitabilmente porteranno ad un aumento esponenziale e quindi sempre più incontrollabile della disoccupazione.
L'interessante relazione del Prof. Scarfiello ha suscitato un dibattito durante il quale ha preso la parola anche il Prof. Vincenzo Guglielmucci.
F. S.



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