4° INCONTRO - 25/10/2017 - SIG. V. MARONE
" Gaetano Tiri: Storie di uomini, avvenimenti, pietre ed alberi di
Oppido"
La serata, alla quale era presente la vedova di Gaetano Tiri, la sig.ra
Maria, si è aperta con una breve presentazione del Presidente che ha ricordato,
della vita di Gaetano, le frequentazioni con lo storico Tommaso Pedio e con
Rocco Scotellaro e la sua uscita dal Partito Comunista nel gennaio 1957.
Ha preso poi la parola Vito Marone il quale ha ripercorso tutta la vita
politica di Tiri dal 1943: giovane antifascista aderente al Partito Comunista,
fondatore con altri della sezione del Partito ad Oppido, gli incarichi
ricoperti sia nel suo paese che nella Federazione Provinciale di Potenza, la
sua partecipazione attiva alle elezioni comunali di Oppido.
Si è soffermato in particolare sulle elezioni del 7 giugno 1956 quando il
Partito Comunista riportò il maggior numero di voti di lista e Tiri fu il
secondo degli eletti, ma dal conteggio dei voti individuali di preferenza
risultarono eletti 14 consiglieri della Democrazia Cristiana e solo 6 del
Partito Comunista ed il Sindaco venne espresso dalla componente democristiana,
maggioritaria in Consiglio Comunale. Grave fu il disappunto dei comunisti, che
avevano festeggiato la loro vittoria, pronti a dimostrazioni di piazza, frenate
dallo stesso Tiri.
Le ragioni politiche e ideologiche dell'uscita dal Partito sono ben
espresse nella lettera resa pubblica nel gennaio 1957 e della quale Vito ha
letto un passo significativo, riportato nel suo primo libro pubblicato nel 1999
" Ricordi di un comunista ( amante della libertà)" con prefazione di
Tommaso Pedio.
Già il titolo del libro indica la sua visione politica: essere comunista,
ma nel rispetto della libertà, negata dagli interventi dell'URSS agli stati satelliti
dell'Europa Orientale.
Dopo l'abbandono della politica Tiri scrive altri quattro libri oltre
quello su ricordato che Vito cita uno per uno che parlano di personaggi e
avvenimenti della storia del paese, ma anche di portali e angoli caratteristici
di Oppido, di alberi padri del nostro agro, di resti delle attività artigianali
del passato (molino ad acqua, calcare, cave). Libri importanti perché non vada
smarrita la memoria di episodi, di persone e cose degne di essere ricordate.
Ha letto anche passi da un manoscritto sulle morti tragiche, soprattutto
uxoricidi, avvenute in paese, che hanno suscitato viva impressione tra i
presenti.
Il relatore ha sottolineato l'amore espresso da Gaetano Tiri per il suo
paese, nella sua vita e nei suoi libri, che è monito per tutti i concittadini a
mantenere vivo il rispetto e l'amore dovuto al luogo natio.
G.D.F.
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