2° INCONTRO - 11/10/2017 - prof. ROCCO STEFANILE
" La crescita del P.I.L. misura la felicità di un popolo?"
Il Prof. Stefanile in apertura della sua relazione ha invitato a riflettere
sul sistema sociale e politico del mondo nel quale oggi viviamo.
Le nazioni più ricche ed evolute del mondo vivono al di sopra delle loro
disponibilità di risorse di materie prime e di fonti naturali di energia e sono
in continua corsa per la crescita del loro prodotto interno lordo, consumando
risorse che, se non trovate sul loro territorio, sono costrette a cercare altrove
depauperando nazioni del terzo mondo con nuove forme di colonizzazione e spesso
causando guerre disastrose.
E' un'economia che non può reggere a lungo ed autorevoli economisti
propongono seri ed immediati cambiamenti di rotta.
Deve ritornare al centro di ogni idea di società l'uomo e la soddisfazione
del suo bisogno di felicità e di benessere.
I cittadini sono ora identificati come "consumatori" e indotti
spesso, su sollecitazione e condizionamento dei mass-media, a consumi a volte
inutili ed eccessivi. Occorre consumare sempre di più per produrre sempre di
più, in una spirale spesso a beneficio di multinazionali o gruppi finanziari
con conseguente sproporzionato arricchimento di pochi spregiudicati personaggi.
Si producono beni tecnologicamente avanzati ma sempre più deperibili,
difficili poi da riparare: da ciò la necessità e l'invito che ci viene fatto
per le sostituzioni favorite dalle continue innovazioni.
L'introduzione di oggetti "usa e getta" è pratica diffusa e
raccomandata, segno di progresso e di una società e di individui ricchi e
spendaccioni.
Il riutilizzo dei beni, magari per usi diversi da quelli per i quali sono
stati prodotti, non viene praticato e sarebbe invece quanto mai opportuno.
In ultima istanza, praticare almeno una raccolta differenziata dei rifiuti
precisa e consapevole.
Plastica buttata nel mare ha formato isole e quella che col tempo si
decompone entra nel ciclo alimentare: microelementi che la compongono vengono
assorbiti dai pesci e li ritroviamo nei nostri piatti e nel nostro organismo.
Che dire poi degli inceneritori che bruciano gli scarti non riciclabili della
spazzatura diffondendo nell'aria e nel sottosuolo inquinanti che noi e gli
animali che poi mangeremo e inevitabilmente assorbiremo.
Importanza particolare dovrà essere dedicata al cibo, con il controllo
delle materie prime che lo compongono e della loro provenienza, consumare
prodotti di stagione e a Km zero, onde evitare trasporti lunghi e inquinanti.
Quando possibile - come può essere per noi di tradizione contadina ed
abitanti in piccoli centri- produrre per l'autoconsumo: saremo sicuri di non
avere impiegato veleni nelle nostre piccole coltivazioni. Pensiamo poi a come
può essere gratificante dedicare qualche ora della giornata al nostro orto o al
nostro giardino.
Concludendo, non è l'affannosa crescita del P.I.L. a darci una vita più
umana ma la pratica di altri valori: la socializzazione, la modestia del
vivere, la calma invece dell'esaltazione, la possibilità e l'abitudine di
godere dei beni che gratuitamente ci circondano.
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