1° INCONTRO –14/10/2015 – Prof.
ROCCO BASILIO
“Riflessioni
sulla Prima Guerra Mondiale”
Il relatore, Prof. Rocco Basilio, ha
intrattenuto i presenti parlando della “Grande Guerra” descrivendo le
motivazioni, apparenti e reali, che ne causarono lo scoppio.
L’episodio
che determinò il precipitarsi degli eventi fu l’uccisione di Francesco
Ferdinando a Sarajevo, per cui l’Austria dichiarò guerra alla Serbia. Animate
da diversi interessi le potenze europee si affrettarono a ricercare motivi per
entrare in guerra su un fronte o sull’altro.
Inizia
la lotta per la supremazia politica economica e militare, parte la corsa agli
armamenti, si sviluppano nazionalismi ed antagonismi (Inghilterra-Germania;
Francia-Germania) per la conquista di nuovi territori ed il predominio dei
mari, nascono rivendicazioni (Francia: Alsazia e Lorena, Italia: Trentino,
Venezia Giulia) e risorgono vecchi contrasti tra Russia ed Austria (Annessione
della Bosnia ed Erzegovina) per l’espansione nei Balcani.
Mentre
la guerra già infuriava sui diversi fronti, in Italia si scontrano
“interventisti” e “neutralisti”. Nonostante la quasi unanimità ottenuta dalla
scelta per la neutralità al momento dello scoppio della guerra, il 26 aprile
1915, con il Patto di Londra, l’Italia promette il suo impegno contro gli
imperi centrali e, il 24 maggio, il Parlamento ne vota l’entrata in guerra. In
caso di vittoria avrebbe ottenuto il Trentino, l’Alto Adige, la Venezia Giulia,
Trieste e l’Istria, parte della Dalmazia e l’Albania.
Il 24
ottobre del 1917 viene scritta, però, una delle pagine più tristi di questa
guerra: La disfatta di Caporetto.
Il
conflitto si allarga sempre di più e nell’aprile del 1917 entrano in Guerra gli
Stati Uniti d’America. Il 4 novembre 1918 segna la fine della guerra.
Durante
il conflitto, nella guerra di trincea, vigeva una ferrea disciplina militare:
chi non usciva dalle stesse, negli assalti all’arma bianca, veniva fucilato sul
posto, e lo stesso trattamento era riservato in caso di insubordinazione.
Alla
fine del conflitto, al quale avevano partecipato circa 70 milioni di soldati in
tutto il mondo, si contarono 18 milioni di deceduti, 11 milioni tra i militari
e 7 milioni tra i civili.
In
Italia perirono 651.000 soldati e 589.000 civili.
L’oratore
ha condito il suo intervento con la lettura di alcuni brani e poesie.
Il
pubblico presente ha seguito con attenzione ed interesse, riservando un lungo
applauso al prof. Basilio.
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