mercoledì 11 novembre 2015

1° INCONTRO –14/10/2015 – Prof. ROCCO BASILIO
“Riflessioni sulla Prima Guerra Mondiale”

          Il relatore, Prof. Rocco Basilio, ha intrattenuto i presenti parlando della “Grande Guerra” descrivendo le motivazioni, apparenti e reali, che ne causarono lo scoppio.
L’episodio che determinò il precipitarsi degli eventi fu l’uccisione di Francesco Ferdinando a Sarajevo, per cui l’Austria dichiarò guerra alla Serbia. Animate da diversi interessi le potenze europee si affrettarono a ricercare motivi per entrare in guerra su un fronte o sull’altro.
Inizia la lotta per la supremazia politica economica e militare, parte la corsa agli armamenti, si sviluppano nazionalismi ed antagonismi (Inghilterra-Germania; Francia-Germania) per la conquista di nuovi territori ed il predominio dei mari, nascono rivendicazioni (Francia: Alsazia e Lorena, Italia: Trentino, Venezia Giulia) e risorgono vecchi contrasti tra Russia ed Austria (Annessione della Bosnia ed Erzegovina) per l’espansione nei Balcani.
Mentre la guerra già infuriava sui diversi fronti, in Italia si scontrano “interventisti” e “neutralisti”. Nonostante la quasi unanimità ottenuta dalla scelta per la neutralità al momento dello scoppio della guerra, il 26 aprile 1915, con il Patto di Londra, l’Italia promette il suo impegno contro gli imperi centrali e, il 24 maggio, il Parlamento ne vota l’entrata in guerra. In caso di vittoria avrebbe ottenuto il Trentino, l’Alto Adige, la Venezia Giulia, Trieste e l’Istria, parte della Dalmazia e l’Albania.
Il 24 ottobre del 1917 viene scritta, però, una delle pagine più tristi di questa guerra: La disfatta di Caporetto.
Il conflitto si allarga sempre di più e nell’aprile del 1917 entrano in Guerra gli Stati Uniti d’America. Il 4 novembre 1918 segna la fine della guerra.
Durante il conflitto, nella guerra di trincea, vigeva una ferrea disciplina militare: chi non usciva dalle stesse, negli assalti all’arma bianca, veniva fucilato sul posto, e lo stesso trattamento era riservato in caso di insubordinazione.
Alla fine del conflitto, al quale avevano partecipato circa 70 milioni di soldati in tutto il mondo, si contarono 18 milioni di deceduti, 11 milioni tra i militari e 7 milioni tra i civili.
In Italia perirono 651.000 soldati e 589.000 civili.
L’oratore ha condito il suo intervento con la lettura di alcuni brani e poesie.

Il pubblico presente ha seguito con attenzione ed interesse, riservando un lungo applauso al prof. Basilio.

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