venerdì 23 gennaio 2015

13° Incontro 21/01/2015
Arch. DOMENICO RAGONE
“LO SCHEMA IDRICO BASENTO-BRADANO”

Argomento dell’incontro settimanale è stato quello relativo ad una problematica, quella dell’approvvigionamento e dell’utilizzo della risorsa “acqua” nell’ambito della programmazione regionale.
A parlarne, con brillantezza e dovizia di particolari, è stato un nostro compaesano, l’Architetto Domenico Ragone, funzionario presso la Regione Basilicata, ora in pensione.
Il relatore ha iniziato la sua esposizione soffermandosi, in modo particolare, sui progetti che interessano più da vicino i terreni irrigui della nostra area, non mancando di fare puntuali riferimenti a quelli regionali: La diga S. Giuliano, uno dei primi laghi realizzato con il piano Marshall, che all’epoca fu un elemento di innovazione dell’agricoltura;
Lo Schema Sinni-Pertusillo che, oltre alle zone meridionali della Basilicata, serve anche la parte meridionale della Puglia;
Lo Schema Ofantino, più marginale.
La realizzazione di questi invasi, in particolare la diga di S. Giuliano e quelle dello schema Sinni-Pertusillo ha consentito, in agricoltura, il passaggio dalla coltura estensiva all’intensiva.
Ha continuato parlando delle dighe di Acerenza e di Genzano e del progetto “Marascione”.
I due invasi, in collegamento tra loro, si collegheranno anche alla diga del Basentello e serviranno ad irrigare una vasta zona, mentre le acque prese dall’invaso del Pertusillo saranno utilizzate anche per uso e alimentare.
Lo schema Basento-Bradano, identificato anche come “Distretto G”, interessa i comuni di Genzano, Oppido Lucano e Banzi e si collegherà con il progetto Marascione. Finanziato per 5 milioni e 700.000 euro, prevede la realizzazione, con la “legge obiettivo”, di una condotta (Adduttrice principale) di 2 m di diametro lunga 20 km, da Genzano al Basentello, sulla quale si innestano altre 14 vasche (Adduttrici secondarie) di decine di migliaia di metri cubi. Il distretto G interesserà circa 13000 ettari di cui circa 9000 irrigabili.
Si pensa anche ad un sistema di interconnessione tra gli invasi in modo da non disperdere l’acqua in eccesso rispetto alla capienza degli invasi, per cui il Bacino Basento-Bradano sverserà l’acqua in eccedenza nella diga di S. Giuliano ed in futuro sarà collegato anche con la diga Camastra con quattro gallerie che porteranno alla diga di Acerenza 30 milioni di metri cubi e a quella di Genzano 60 milioni di metri cubi. Il di più andrà al Basentello, circa 20 milioni di metri cubi, mentre il surplus sarà riversato nella diga di S. Giuliano.
Il pubblico ha seguito con attenzione e partecipazione, interrompendo spesso il relatore per chiedere spiegazioni e dettagli.


La serata si è conclusa con apprezzamenti ed applausi.

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