13° Incontro 21/01/2015
Arch. DOMENICO RAGONE
“LO SCHEMA IDRICO
BASENTO-BRADANO”
Argomento
dell’incontro settimanale è stato quello relativo ad una problematica, quella
dell’approvvigionamento e dell’utilizzo della risorsa “acqua” nell’ambito della
programmazione regionale.
A
parlarne, con brillantezza e dovizia di particolari, è stato un nostro
compaesano, l’Architetto Domenico Ragone, funzionario presso la Regione
Basilicata, ora in pensione.
Il relatore
ha iniziato la sua esposizione soffermandosi, in modo particolare, sui progetti
che interessano più da vicino i terreni irrigui della nostra area, non mancando
di fare puntuali riferimenti a quelli regionali: La diga S. Giuliano, uno dei
primi laghi realizzato con il piano Marshall, che all’epoca fu un elemento di
innovazione dell’agricoltura;
Lo
Schema Sinni-Pertusillo che, oltre alle zone meridionali della Basilicata,
serve anche la parte meridionale della Puglia;
Lo Schema Ofantino, più
marginale.
La
realizzazione di questi invasi, in particolare la diga di S. Giuliano e quelle
dello schema Sinni-Pertusillo ha consentito, in agricoltura, il passaggio
dalla coltura estensiva all’intensiva.
Ha continuato
parlando delle dighe di Acerenza e di Genzano e del progetto “Marascione”.
I due
invasi, in collegamento tra loro, si collegheranno anche alla diga del
Basentello e serviranno ad irrigare una vasta zona, mentre le acque prese dall’invaso
del Pertusillo saranno utilizzate anche per uso e alimentare.
Lo
schema Basento-Bradano, identificato anche come “Distretto G”, interessa i
comuni di Genzano, Oppido Lucano e Banzi e si collegherà con il progetto
Marascione. Finanziato per 5 milioni e 700.000 euro, prevede la realizzazione,
con la “legge obiettivo”, di una condotta (Adduttrice principale) di 2 m di
diametro lunga 20 km, da Genzano al Basentello, sulla quale si innestano altre
14 vasche (Adduttrici secondarie) di decine di migliaia di metri cubi. Il
distretto G interesserà circa 13000 ettari di cui circa 9000 irrigabili.
Si
pensa anche ad un sistema di interconnessione tra gli invasi in modo da non
disperdere l’acqua in eccesso rispetto alla capienza degli invasi, per cui il
Bacino Basento-Bradano sverserà l’acqua in eccedenza nella diga di S. Giuliano
ed in futuro sarà collegato anche con la diga Camastra con quattro gallerie che
porteranno alla diga di Acerenza 30 milioni di metri cubi e a quella di Genzano 60
milioni di metri cubi. Il di più andrà al Basentello, circa 20 milioni di metri
cubi, mentre il surplus sarà riversato nella diga di S. Giuliano.
Il pubblico
ha seguito con attenzione e partecipazione, interrompendo spesso il relatore
per chiedere spiegazioni e dettagli.
La
serata si è conclusa con apprezzamenti ed applausi.
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