domenica 10 dicembre 2023

I Promessi Sposi: personaggi e vicende (seconda parte)

IX° incontro  - 13 dicembre 2023 - prof. Rocco Basilio  

I Promessi Sposi: personaggi e vicende  (seconda parte)


Dopo una breve sintesi degli avvenimenti narrati nel nostro primo incontro, la narrazione riprende dal convento della “monaca di Monza”, dove Lucia si era rifugiata ( con l’aiuto di Fra’ Cristoforo) per sfuggire a Don Rodrigo.

 Qui la potente suor Gertrude  la inganna, e permette che venga rapita dagli uomini di un criminale, l'Innominato, a cui si è rivolto don Rodrigo. Portata al castello dell'Innominato, Lucia è inquieta e spaventata; per questo motivo fa un voto di castità alla Madonna, pregandola di farla uscire sana e salva dalla faccenda. La giovane donna riesce a commuovere l'animo di quell'uomo, facendolo convertire , grazie anche al perdono da parte del cardinale Borromeo. Grazie al nuovo buon animo dell’Innominato, Lucia è libera e, più avanti, viene ospitata nella casa di don Ferrante a Milano.

Nel corso di questi avvenimenti Renzo, che ha raggiunto Milano, viene coinvolto in una protesta contro la mancanza di pane e sta per essere arrestato, ma la folla lo aiuta a fuggire. Riesce poi ad arrivare a Bergamo e a trovare ospitalità e lavoro presso un cugino, Bortolo.

Intanto agli orrori della guerra si aggiungono quelli della peste: le truppe mercenarie dell'esercito imperiale, i Lanzichenecchi, diffondono il contagio. Renzo e Lucia si ammalano, ma riescono a guarire.

Finalmente dopo tante tragiche vicende, i due promessi sposi si incontrano nel Lazzaretto di Milano, il luogo dove vengono portati i malati di peste e dove Renzo, disperato, è andato a cercare Lucia.

Renzo ritrova Lucia insieme a fra’ Cristoforo che cura gli infermi tra i quali, abbandonato da tutti, c’è don Rodrigo morente.

 Con l'aiuto di frate Cristoforo, che scioglie il voto alla Madonna, fatto in precedenza da Lucia, i due innamorati possono ancora amarsi.

I due, però, riusciranno a sposarsi solo quando don Rodrigo morirà di peste e il suo successore,  un marchese conosciuto per la sua benevolenza, non si opporrà al matrimonio.

Si stabiliscono, infine, in un paese del Bergamasco e la loro vita diviene “da quel punto in poi, una delle vite più tranquille, delle più felici e delle più invidiabili”.

 Renzo acquista con il cugino una piccola azienda tessile e Lucia, aiutata dalla madre, si occupa dei figli.

Con il matrimonio dei promessi sposi, dopo la morte del loro persecutore, Manzoni affida tutti i problemi a Dio, dichiarando, implicitamente, che senza l’aiuto di uno spirito potente e superiore,  l’uomo è nullo e incapace di risolvere i suoi problemi.

Il prof. Basilio ha tratteggiato le condizioni di vita delle popolazioni contadine dell’epoca, riportando la critiche che Manzoni muove nei confronti dell’inefficienza e dell’inadeguatezza delle istituzioni politiche nel fronteggiare i gravi avvenimenti, quali la carestia e l’epidemia di peste. 

 Oltre ai due grandi temi fondamentali del romanzo (la Provvidenza divina e la vita degli umili) ha messo in evidenza le tematiche ricorrenti con i messaggi morali conseguenti: la Fede e la Speranza, la lotta contro le ingiustizie, il perdono e le redenzione, la solidarietà e l’amicizia, la giustizia. Temi che ricorrono ancora oggi.

 Ringraziamo il prof. Basilio per la brillante e chiara trattazione!

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