IX° incontro - 13 dicembre 2023 - prof. Rocco Basilio
I Promessi Sposi: personaggi e vicende (seconda parte)
Dopo una breve
sintesi degli avvenimenti narrati nel nostro primo incontro, la narrazione
riprende dal convento della “monaca di Monza”, dove Lucia si era rifugiata (
con l’aiuto di Fra’ Cristoforo) per sfuggire a Don Rodrigo.
Qui la potente suor Gertrude
la inganna, e permette che venga rapita
dagli uomini di un criminale, l'Innominato, a cui si è rivolto don Rodrigo.
Portata al castello dell'Innominato, Lucia è inquieta e spaventata; per questo
motivo fa un voto di castità alla Madonna, pregandola di farla uscire sana e
salva dalla faccenda. La giovane donna riesce a commuovere l'animo di
quell'uomo, facendolo convertire , grazie anche al perdono da parte del
cardinale Borromeo. Grazie al nuovo buon animo dell’Innominato, Lucia è libera
e, più avanti, viene ospitata nella casa di don Ferrante a Milano.
Nel corso di questi avvenimenti Renzo, che ha raggiunto
Milano, viene coinvolto in una protesta contro la mancanza di pane e sta per
essere arrestato, ma la folla lo aiuta a fuggire. Riesce poi ad arrivare a
Bergamo e a trovare ospitalità e lavoro presso un cugino, Bortolo.
Intanto agli orrori della guerra si aggiungono quelli della
peste: le truppe mercenarie dell'esercito imperiale, i Lanzichenecchi,
diffondono il contagio. Renzo e Lucia si ammalano, ma riescono a guarire.
Finalmente dopo tante tragiche vicende, i due promessi sposi
si incontrano nel Lazzaretto di Milano, il luogo dove vengono portati i malati
di peste e dove Renzo, disperato, è andato a cercare Lucia.
Renzo ritrova Lucia insieme a fra’ Cristoforo che cura gli
infermi tra i quali, abbandonato da tutti, c’è don Rodrigo morente.
Con l'aiuto di frate
Cristoforo, che scioglie il voto alla Madonna, fatto in precedenza da Lucia, i
due innamorati possono ancora amarsi.
I due, però, riusciranno a sposarsi solo quando don Rodrigo
morirà di peste e il suo successore, un
marchese conosciuto per la sua benevolenza, non si opporrà al matrimonio.
Si stabiliscono, infine, in un paese del Bergamasco e la
loro vita diviene “da quel punto in poi, una delle vite più tranquille, delle
più felici e delle più invidiabili”.
Renzo acquista con il
cugino una piccola azienda tessile e Lucia, aiutata dalla madre, si occupa dei
figli.
Con il matrimonio dei promessi sposi, dopo la morte del loro
persecutore, Manzoni affida tutti i problemi a Dio, dichiarando,
implicitamente, che senza l’aiuto di uno spirito potente e superiore, l’uomo è nullo e incapace di risolvere i suoi
problemi.
Il prof. Basilio ha tratteggiato le condizioni di vita delle
popolazioni contadine dell’epoca, riportando la critiche che Manzoni muove nei
confronti dell’inefficienza e dell’inadeguatezza delle istituzioni politiche
nel fronteggiare i gravi avvenimenti, quali la carestia e l’epidemia di
peste.
Oltre ai due grandi
temi fondamentali del romanzo (la Provvidenza divina e la vita degli umili) ha
messo in evidenza le tematiche ricorrenti con i messaggi morali conseguenti: la
Fede e la Speranza, la lotta contro le ingiustizie, il perdono e le redenzione,
la solidarietà e l’amicizia, la giustizia. Temi che ricorrono ancora oggi.
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