lunedì 2 marzo 2020

19° incontro L'acqua nel territorio di Oppido

19° Incontro - 26/02/2020 - Ins. Domenico MAGLIONE
" L'acqua nel territorio di Oppido"
L'ins. Maglione ha premesso che la relazione che terrà questa sera è il risultato di uno studio e una ricerca effettuati nel corso di quattro anni scolastici dagli alunni della Scuola Primaria negli anni 200l/ 2005 guidati dagli insegnanti Caterina De Rosa, Teresa Evangelista Pepe, Maria Antonia Giannone, Domenico Maglione, Antonio Pagano e Maria Antonia Sannella.
Per semplicità l'argomento è stato diviso in tre parti:
- Le fontane vicinali;
- I fontanili nell'abitato ( con l'arrivo dell'acquedotto pubblico);
- Le fontane e i "pilacci" nel territorio di Oppido.
Le fontane vicinali erano alimentate da sorgenti, erano ubicate alla periferia del paese ed utilizzate, prima dell'arrivo dell'acquedotto pubblico, da tutti gli abitanti per gli usi domestici e per abbeverare il bestiame 
Erano:  la " Fentane", la "Medeche", la " Medechecchia", " Pezzedde" ed altre minori.
 Di ognuna il nostro socio Domenico ha mostrato le immagini, ne ha ricercato le memorie storiche che le descrivevano e le norme che ne regolavano l'utilizzo.
Nel 1928 il nostro paese fu dotato di un acquedotto pubblico e furono istallati nell'abitato alcuni fontanili; i primi erano ubicati in piazza G.Marconi, in piazza Sant'Antonio, in Via Umberto ( Casale) e in Via Fuori Porta. Pochissime abitazioni private erano allacciate all'acquedotto pubblico. Domenico ha indicato le sorgenti che alimentavano i primi acquedotti pubblici e proiettato alcune foto di storici fontanili di Oppido.
In tutto l'agro di Oppido sono diffusi fontane e " pilacci" dei quali Domenico ha fornito descrizioni ed immagini.
I principali "pilacci" sono: Riedito, ora quasi disseccato, d'Alicchio, vicino la Masseria di questa importante famiglia, demolito e ricostruito poco lontano, ora senz'acqua;di Masseria Caronna, ubicato nei pressi del fabbricato, ove ci sono importanti belle testimonianze di diverse epoche storiche; di Contrada Volpare, poco lontano dal precedente, in terreni di proprietà di Michele Pio Giganti; di Contrada Sant'Anastasia, nei pressi della Masseria Gagliardi e degli scavi archeologici, forse risalente all'epoca romana; di Pezza della Madonna, prima ubicato verso il Varco e poi rifatto più vicino alla Masseria Grimaldi; di Contrada Canaparo, dal nome della contrada in cui è ubicato e forse di origine romana; di Contrada Piangorgo, di recente costruzione, forse per rifacimento di uno più antico; di Torre San Francesco, presso la Masseria La Torre, molto antica, presso cui vi sono ancora i ruderi di una Cappella; Sorgente in località Scanzano, molto ricca di acqua, in terreni di proprietà del nostro socio decano Donato Mancuso; due "pilacci" in Contrada Serra Martino, ricostruiti su preesistenti strutture, molto ricchi di acqua.
In conclusione, riporto le parole di Domenico "  notizie precise e certe, relative a queste sorgenti... non ne abbiamo, ma almeno alcune di esse potrebbero inquadrarsi nell'ipotetico disegno di un complesso impianto idrico esistente già al tempo dei Romani, i quali avevano predisposto un sistema di impiego delle acque di cui la zona era ed è ancor oggi ricca, per poter utilizzare le terme presenti presso le loro " villae rusticae".
La relazione dell'ins. Domenico Maglione è stata apprezzata, soprattutto dai soci più anziani, i quali hanno ricordato di aver utilizzato le acque dei " pilacci" sparsi nel territorio, durante i lavori in campagna.
                                                                                        G.D.F.

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