8° incontro - 29/11/2017 – prof.ssa m. pappalardo
"Patti dotali e testamenti ad Oppido nel
1600"
La relatrice
di questa sera è la Prof.ssa Maria Pappalardo, laureata in Lingue e Letterature
Straniere e che, dopo tre anni di permanenza in Inghilterra per approfondire la
conoscenza dell'Inglese, è tornata in Italia ed ora insegna questa Lingua
nell'Istituto Comprensivo di Oppido. La sua tesi di laurea aveva per oggetto la
ricerca e lo studio di atti notarili, soprattutto di patti dotali e testamenti,
risalenti ai secoli XVII e XVIII, conservati presso l'Archivio di Stato di
Potenza.
Negli atti
che iniziavano sempre nel nome di Dio, erano indicati i nomi dei futuri sposi e
dei genitori o parenti donanti. Erano dettagliatamente descritti i beni -danaro,
suppellettili, vestiario, teleria per la casa- costituenti la dote che la
famiglia della sposa portava nella futura famiglia.
Erano anche
previste precise “clausole di salvaguardia” in caso di fine del matrimonio per
morte o per altra causa. La quota in danaro era corrisposta in due rate annuali
ed era stabilito a chi spettassero i beni donati, sia in presenza che in
mancanza di figli legittimi.
Questi atti,
soprattutto quelli stipulati tra famiglie benestanti, dimostravano il grado di
ricchezza e di prestigio sociale goduto dalle stesse.
Ha parlato
poi dei testamenti e ne ha letto parte di alcuni. Anche in questi atti, dopo
l'invocazione del nome di Dio, sono indicati i nomi del donante e dei
beneficiari ed elencati e descritti i beni mobili e immobili lasciati in
eredità.
Molta
attenzione era posta nel raccomandare agli eredi di far celebrare Messe in
suffragio dopo la morte. Di alcuni beni si indicava il valore in danaro che si
sarebbe dovuto evolvere a questo scopo. Vi erano Sacerdoti - e allora ve ne
erano in gran numero in ogni Parrocchia - che si dedicavano principalmente a
questi riti di suffragio. Spesso quote importanti del patrimonio venivano
destinate a Chiese, Monasteri o Istituzioni benefiche che acquisivano così
estese proprietà immobiliari.
Ha letto anche
un inventario di beni, suscitando l'interesse degli ascoltatori per la
minuziosità delle descrizioni, la modestia degli oggetti e del vestiario di uso
quotidiano nelle famiglie dell’epoca. In quelle più ricche però non mancavano
mobili e oggetti di valore e, qualche volta, gioielli.
Durante
l'esposizione della Prof.ssa Pappalardo ha preso la parola il Prof. Antonio
Maria Cervellino che ha letto un brano di una sua commedia nel quale è
riportato un breve elenco di beni donati da una donna alla figlia adottata, al
momento del suo matrimonio.
G.D.F.
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