26° INCONTRO –29/04/2015 – REV.
DO DON GIUSEPPE GRECO
“Luoghi di culto minori,urbani ed extraurbani”
Il relatore, Rev.do Don Giuseppe
Greco, ha intrattenuto i presenti parlando dei luoghi di culto minori, urbani
ed extraurbani, del nostro paese. Ha iniziato ricordando come nel passato, in
una comunità religiosa quale Oppido, ricca di un elevato numero di sacerdoti,
fossero presenti poche “cappelle”, rispetto al numero delle stesse presenti in
comunità più piccole della nostra, sia dal punto di vista demografico che da
quello clericale. Molte delle cappelle menzionate oggi non esistono più, anzi
di alcune se ne ignora anche la precisa ubicazione. A questo proposito sono
state avanzate alcune ipotesi. Tralasciando la Cappella di S. Nicola, cui sarà
dedicato un prossimo incontro, il relatore ha iniziato a parlare delle altre
cappelle, traendo le notizie dalle Visite pastorali eseguite nel passato, in
cui, il Vescovo faceva una puntuale descrizione dello stato in cui esse si
trovavano.
Cappella di S. Michele Arcangelo
Sita nella via omonima, era stata eretta e fornita di tutto l'occorrente
da D. Giuseppe Frisi non sappiamo con precisione in quale anno, con molta
probabilità tra la fine del primo e l’inizio del secondo decennio del 1700.
Cappella
di Santa Maria della Neve
La cappella doveva essere ubicata nel luogo
chiamato anticamente “la nevata” che sarebbe più o meno dove oggi si trova la
Nuova Casa Canonica, in Via Palermo. Se ne ha notizia fin dal 1643, ma
sicuramente esisteva anche prima. Nel 1650 ne era beneficiario l’Abate D. Paolo
Basilio. Nel 1744 rimase interdetta al culto.
Cappella di Santa Lucia
Doveva essere situata
nelle vicinanze del paese nella zona che ancora oggi porta questo nome. Nel
1643 era cappellano D. Lorenzo De Rosa; la cappella era in parte diruta e
abbisognava di riparazioni urgenti. L'Arcivescovo Simone Carafa C.R. ne ordinò
urgenti interventi. Nel 1650 era unita al beneficio di S. Angelo del Bosco e
l'Abate era D. Domenico Niceto, di Roma, titolo che possedeva ancora nel 1688.
In seguito non abbiamo più notizie relative a questa cappella.
Cappella di Santa Maria di Costantinopoli
Sorgeva nei pressi
dell'Annunziata, di qui due ipotesi: S. Maria di Costantinopoli era la prima
denominazione della Cappella di S. Nicola; oppure S. Maria di Costantinopoli si
trovava nella zona detta poi di “Santa Nova”.
Era unita al beneficio
della Chiesa dell’Annunziata, perciò in ogni Visita Pastorale, troviamo citata
la Visita a questa cappella subito dopo quella dell'Annunziata.
Nel 1738 era quasi completamente dirùta non essendo
stata riparata in tempo. Beneficiario era D. Giuseppe Frisi, Cantore. Fin qui
le scarne notizie di questa cappella nella quale non sappiamo se vi fosse una
icona sull'unico altare.
Cappella di San Rocco
Fu eretta dal Comune
sulla strada di grande traffico che scendeva a Pozzelle, forse a metà strada
tra l’Annunziata e S. Antonio Abate (Sant’Antuono).
Nel 1650 non aveva
neppure il necessario per la celebrazione, successivamente fu riparata e nel
1708 aveva un unico altare decentemente ornato. Nel 1728, le condizioni della
cappella erano abbastanza precarie. Dieci anni dopo la cappella era stata
riparata, aveva un quadro del santo sull'altare realizzato dalla pietà dei
fedeli e tutto si presentava in maniera decente. Anche questa cappella, come le
altre, oggi è completamente scomparsa.
Cappella di San Gilio
Nel 1710, per la prima
volta, si parla di un beneficio annesso alla Chiesa omonima: Nel territorio della terra di Oppido vi è un
semplice beneficio di libera collazione sotto il titolo di S. Gilio la cui
Chiesa è diruta e si vedono solo le rovine come asseriscono. E' beneficiario N. Noceti dimorante nel Regno
delle Sicilie.
Come si vede non ci
sono indicazioni chiare né sulla ubicazione di detta Cappella, né sui
responsabili di essa.
Cappella di Santa Maria dei Sette Dolori
Sotto la Piazza S.
Antonio, precisamente a metà della Via Sette Dolori vi è un Largo, detto Sole Susanna ove tuttora vi è la
cappella di S. Maria dei sette Dolori. Nel 1738, durante l'unica Visita
Pastorale di Mons. Giovanni Rossi, questa cappella era officiata da D.
Benedetto Nicolò che ne aveva lo ius patronatus. Solo pochi anni dopo, il 28
maggio 1742, nel corso della prima Visita Pastorale di Mons. Francesco
Lanfreschi, lo stato della cappella era ben diverso: non era ben tenuta, per
cui era necessario rifare tutto l'occorrente dell'altare e pitturare tutta la
cappella. Questi lavori furono in breve tempo eseguiti tanto che nella
successiva Visita, il 23 aprile 1744, gli stessi Convisitatori della precedente
Visita notarono che tutto era in perfetto ordine e lodarono. Ma nella Visita
del 2 maggio 1748, la cappella aveva bisogno di essere imbiancata e pertanto,
ne fu ordinato il lavoro entro un mese sotto pena di interdetto.
La cappella continuò,
con alterne vicende, ad essere officiata fino all'inizio del secolo scorso. Poi
con la diminuzione dei Sacerdoti, venne pian piano abbandonata. Attualmente si
trova ancora nel vano della cappella un dipinto raffigurante la Madonna
Addolorata, in pessimo stato di conservazione, di modeste dimensioni e di più
modesta fattura: la Vergine è ritratta con le mani giunte e una vistosa spada
le trafigge il petto.
La serata, seguita attentamente, si è conclusa con
alcune domande e considerazioni da parte del pubblico.
Nessun commento:
Posta un commento