8° INCONTRO – 03/12/14 – DOTT. GIUSEPPE BISCIONE
Archivista presso l'Archivio di Stato di Firenze
“LE MIE DUE CIVILTA’”
–Il
dott. Giuseppe Biscione ha brillantemente intrattenuto gli intervenuti parlando
delle sue esperienze di vita e di lavoro in due ambiti completamente diversi: la
provincia, Potenza, e la grande città, Firenze.
Dopo aver accennato alle sue origini, alle sue esperienze
pregresse, alla sua formazione avvenuta nell’ambito della famiglia, parla, raccontando le sue esperienze, del
suo trasferimento a Firenze, dove pensava di rimanere per pochi mesi.
Il mestiere dell’agricoltore, dice, assomiglia per certi aspetti
a quello dell’archivista. Sono due lavori fondamentali che consentono di
apprendere tante cose e ti legano all’ambiente di lavoro.
La prima cosa che colpisce nel cogliere le differenze tra due
civiltà è la diversità del paesaggio.
Il paesaggio toscano risulta più curato, più gradevole, mentre i
paesaggi lucani sono aspri, accidentati, ma comunque originali e godibili.
Anche gli uomini sono condizionati dai luoghi in cui vivono e lavorano.
Certamente lavorare all’archivio
di stato di Firenze non è la stessa cosa che lavorare in un altro piccolo
archivio. Anche negli archivi, però, capita spesso di imbattersi in dati
contrastanti.
L’istituzione dello “Stato Civile” in Italia risale all’epoca napoleonica.
Nella registrazione non era
prevista la menzione del nonno dell’iscrivendo ma solo quella dei genitori,
cosa che spesso ostacolava il riconoscimento della persona. Nello stato civile
di toscana questo è previsto dal 1951, mentre a Potenza, per esempio, questo
non è ancora oggi previsto.
In Toscana la trasmissione dei dati è stata costantemente curata
attraverso la registrazione degli stessi, di tutti i tipi, dagli atti notarili,
dai compromessi alle compravendite ai registri contabili di qualunque specie, mentre
quella delle nostre zone è stata affidata alla sola trasmissione orale.
Il catasto a Firenze nasce nel 1427 ed è aggiornato fino ad oggi
e le intestazioni dei proprietari riportano non solo il nominativo dello stesso
ma anche quelli degli avi, nonni, bisnonni, trisavoli, questo costituisce una
ricca fonte di dati.
La serata è terminata con apprezzamenti da
parte dell’attento pubblico.
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