Il Prof. Lioi ha
ricordato la figura e la personalità di Padre Angelo
raccontando episodi e ricordi, accennando appena al percorso
culturale.
Il racconto di episodi e
di ricordi ha messo in luce l'umanità, l'amore per la terra
natia, l'affetto verso i suoi familiari, la cui frequentazione
assidua durante le vacanze estive era animata di giovialità e
dal raccontare con un tono quasi da favola i luoghi nei quali egli
trascorreva il periodo di studio e di lavoro: la Palestina.
Traspariva,
ma egli non lo ostentava, la sua passione per lo studio, che gli ha
permesso di raggiungere risultati di primo piano nelle ricerche
filologiche delle lingue antiche del Medio Oriente, testimoniate
dalla traduzione del poema di GILGAMESH ,
dalla pubblicazione della Grammatica Accadica, dalla esegesi e dalla
traduzione dal Greco dell'Apocalisse e dei Salmi dall'Ebraico.
Egli
è stato un esempio di generosità, di carità, di
pietà, di amore verso i suoi superiori e verso i suoi
familiari e tutto il popolo di Oppido, al quale dedicava il tempo
delle sue vacanze.
Seguendo
il suo esempio, molti giovani oppidani lo seguirono ad Assisi: per
costoro egli è stato educatore e maestro.
Il
Prof. Lioi inoltre si è fermato sulla ricerca sul campo,
raccontando un episodio in particolare: la ricerca archeologica nel
deserto di Eridu, in Mesopotamia, ove fu vittima di un'insolazione
che lasciò in lui conseguenze di salute.
Dal
discorso del Prof. Lioi è venuto fuori il ritratto di un uomo
dalla grande umanità, dal grande carattere e dalla grande
volontà di conoscere i misteri della vita umana.
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