XII° incontro - 18 dicembre 2024
La storia del Presepe
dott. Nicola De Rosa
Biblioteca comunale - ore 18.30
Vi aspettiamo numerosi!
XII° incontro - 18 dicembre 2024
La storia del Presepe
dott. Nicola De Rosa
Biblioteca comunale - ore 18.30
Vi aspettiamo numerosi!
XI° incontro - 11 dicembre 2024
"I princìpi che sostengono una società democratica"
prof. Michele Mancuso
Biblioteca comunale - ore 18.30
X° incontro - 4 dicembre 2024 - Biblioteca comunale, ore18.30
"Carlo Gesualdo da Venosa: il Principe dei musici"
Maestra Maria Caterina De Bonis
Slides della lezione. Cliccare QUI
IX° incontro - 27 novembre 2024 - Biblioteca comunale ore 18.30
Pillole di filmologia
Un excursus nel linguaggio cinematografico
dott. Nicola BACCELLIERE
VIII° incontro - 20 novembre 2024 - prof.ssa Marisa Baccelliere
L' origine del mito di Don Giovanni e la sua influenza nella Letteratura Europea
Biblioteca comunale ore 18.30
Il mito di Don Giovanni è tra i più popolari e prolifici dell’età moderna; questo personaggio è stato il soggetto di oltre cinquecento fra commedie, tragedie, canovacci della Commedia dell’arte, drammi musicali, opere liriche, film, poemi, racconti e romanzi, tanto da costituire uno degli elementi fondamentali del nostro immaginario storico-letterario.
Questo nome è entrato anche nel nostro linguaggio quotidiano, dato che nei dizionari il termine dongiovanni viene usato per definire un “seduttore di donne, corteggiatore irresistibile”, oppure (in senso ironico) “chi si atteggia a grande corteggiatore di donne, spesso con scarsa fortuna”.
Nella narrativa e nella letteratura teatrale contemporanea Don Giovanni non incarna più la figura dell’eroe negativo, ancora giovane, dotato di astuzia e portatore di una lucida morale “laica”, ma diventa il rappresentante di una società corrotta e invecchiata, all’interno della quale egli è condannato a finire i suoi giorni nella più squallida solitudine, che opera per vendicarsi di una società ipocrita e immorale, della quale però egli stesso è parte integrante. Inoltre il personaggio, proprio perché ha perduto parte del suo fascino sotto il profilo letterario, finisce per caricarsi di significati satirici, sociologici e antropologici particolari, oppure assume addirittura aspetti caricaturali nelle vignette satiriche, negli sketch, nelle canzoni o nell’operetta.
VII° incontro - 13 novembre 2024 - Biblioteca comunale ore 18.30
The ghost of Tom Joad
prof.ssa Angelica De Felice
"E gli occhi dei poveri riflettono, con la tristezza della sconfitta, un crescente furore. Nei cuori degli umili maturano i frutti del furore e s'avvicina l'epoca della vendemmia"
da John Steinbeck, Furore
Furore (The Grapes of Wrath) di John Steinbeck, pubblicato nel 1939, è ritenuto il romanzo simbolo della grande depressione americana degli anni trenta.
Un romanzo di denuncia sociale, che sottolinea il degrado delle campagne colpite dalla crisi.
La vicenda narra l'epopea della famiglia Joad, costretta ad abbandonare la propria fattoria nell'Oklahoma a bordo di un autocarro, per tentare di insediarsi in California, dove spera di ricostruirsi un avvenire.
Il personaggio di Tom Joad è stato fonte di ispirazione per altri artisti americani, in particolare per Bruce Springsteen che, più di mezzo secolo dopo, si è ispirato a questo personaggio per la stesura dell'album The ghost of Tom Joad.
VI° incontro - 6 Novembre 2024 - Biblioteca comunale, ore 18.30
Incontro sull'educazione finanziaria
con Marco Giordano
Consulente finanziario iscritto all'Albo
Dal 1° al 30 novembre ricorre la settima edizione del " Mese dell'Educazione Finanziaria", l'iniziativa che mira a diffondere tra tutta la popolazione le competenze di base sulla gestione del denaro, la assicurazioni e le pensioni.
Secondo la definizione dell’OCSE, l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, l’educazione finanziaria «è un processo attraverso il quale i consumatori, i risparmiatori e gli investitori migliorano le loro capacità di comprensione dei prodotti finanziari e dei concetti che ne sono alla base e attraverso istruzioni, informazioni, consigli, sviluppano attitudini e conoscenze atte a comprendere i rischi e le opportunità di fare scelte informate, dove ricevere supporto o aiuto per realizzare tali scelte e quali azioni intraprendere per migliorare il proprio stato e il livello di protezione».
L’educazione finanziaria è fondamentale per gestire i risparmi, accendere un mutuo o costruire una previdenza complementare, ma in Italia le competenze di base sono ancora poco diffuse. Una corretta alfabetizzazione finanziaria può colmare questo gap e influire positivamente sulle decisioni economiche che ognuno di noi deve prendere nel corso della vita.
Per questo anche all'Unitre di Oppido abbiamo voluto promuovere questo incontro sull'educazione finanziaria, con l'intento di fornire alcune conoscenze di base sui temi finanziari, assicurativi e previdenziali che possano favorire la gestione più consapevole delle risorse finanziarie personali e familiari dei nostri associati.
V° incontro - 30 ottobre 2024 - Biblioteca comunale, ore 18.30
Fascino e mistero delle piante: memoria e sensibilità
prof. Franco Scarfiello
Vi aspettiamo numerosi!
IV° incontro - domenica 27 ottobre - Sala Oratorio- ore 18.30
La Diocesi di Acerenza, per l'anniversario della morte di Mons. Giuseppe Greco, celebra una Messa e pubblica il suo ultimo libro, che partendo dal Dialogo di Platone "FEDONE" tratta il tema dell'immortalità dell'anima. Il libro sarà presentato nel corso di un Convegno di studio che si svolgerà nella sala convegni dell'oratorio parrocchiale. Tutti i soci UNITRE sono invitati a partecipare.
III° incontro - 23 0ttobre 2024
Presentazione del libro:
L'ultima carezza del Nilo
di Diana Camardo
Sala Consiliare del Comune di Oppido Lucano - ore 18.30
II° incontro - Mercoledì 16 Ottobre 2024 - Biblioteca comunale - ore 18.30
Gli Statuti Municipali dell'Università di Oppido
Ne parleremo con il prof. Francesco Saverio Lioi
Vi aspettiamo numerosi!
I incontro: Truffe agli anziani, un'insidia da cui difendersi. I consigli dei Carabinieri.
Ne parleremo con il Maresciallo Ciro D'Amico, Comandante Stazione Carabinieri di Oppido Lucano
Mercoledì 9 ottobre 2024, ore 18.30 - Biblioteca comunale.
E' convocata l'Assemblea dei Soci per mercoledì 2 ottobre, nella Biblioteca comunale, alle ore 18,30.
Ordine del giorno:
1. Relazione della Presidente sulle attività svolte nell'anno accademico 2023/24
2. Programmazione attività 2024/25
3. Rendiconto economico-finanziario
4. Determinazione della Quota sociale
5. Varie ed eventuali
La Presidente
Rosanna Cimadomo
Lunedì 19 Agosto - Cineteatro Obadiah
E' un piacere essere qui per presentare il
libro di Mimmo Maglione, socio UNITRE di vecchia data, che per anni è stato una
colonna portante della nostra Associazione.
... e dopo aver portato a termine questa
fatica letteraria, ci auguriamo che possa tornare ad essere parte attiva
dell'UniTre di Oppido Lucano.
Il libro che presentiamo stasera "Una
sera d'inverno" è un viaggio nella memoria che ci riporta agli anni della nostra
infanzia, ai racconti dei nostri genitori e nonni, che ci fa vivere o, in
qualche caso rivivere tempi duri, lontani, ma ancora tanto vicini a noi...
E' un lavoro ultradecennale, ripreso e
accantonato più volte nel corso degli anni, per una serie di motivi di cui
Mimmo stesso poi ci dirà.
Il libro parla della Seconda Guerra Mondiale,
partendo da quello che hanno raccontato due reduci: Rocco Michele Maglione
(padre di Mimmo) e Donato Pepe (un suo amico).
Il racconto che Mimmo ne fa non si limita a
quanto ricordato e narrato dai due, ma si allarga al mondo che i due soldati
avevano lasciato partendo da Oppido con la "cartolina verde" in
tasca, e poi alla guerra ed alle sue ripercussioni dirette sulla vita del
popolo contadino ed agli effetti che la guerra produsse nell'economia del
paese.
Nei libri di Storia che tutti abbiamo nelle
nostre case, a partire dai manuali scolastici fino ai testi specializzati,
troviamo i grandi eventi, ma raramente vengono narrate le vicissitudini, la
sofferenze e le privazioni subite dai soldati ed è proprio in questo spazio che
va ad inserirsi il libro di Mimmo.
A questo proposito voglio citare un altro
lavoro di un nostro concittadino: "Le memorie della Seconda Guerra
Mondiale" scritto da Donato Mancuso, ultracentenario socio UniTre,
recentemente scomparso, che ha dedicato i suoi ultimi anni di vita alla
scrittura, narrando in prima persona e con lucidità straordinaria avvenimenti
riferiti allo stesso periodo storico, sul fronte Nord-Africano.
Nel libro di Mimmo Maglione gli avvenimenti
sono strettamente fedeli alla narrazione fatta dalle persone a cui si
riferiscono, ma un meticoloso lavoro di ricerca storica e geografica, oltre
alla creatività dell'Autore, fa da sfondo al racconto dei due reduci.
Le memorie dei due soldati contengono i
dettagli, Mimmo ha ricostruito il quadro d'insieme, collegando quegli anni
lunghi e lontani, quegli avvenimenti apparentemente dispersi nel tempo.
Egli non si è limitato a trascrivere quanto
ascoltato dalla voce dei due reduci, ma, con un lavoro certosino di ricerca
bibliografica e documentale molto accurata, ha voluto verificare
l'attendibilità dei fatti narrati, ha inquadrato gli eventi nel tempo e li ha
collocati nello spazio, mettendo ordine nei ricordi dei due soldati che, dopo
tanti anni, tendevano inevitabilmente ad accavallarsi ed a farsi sfumati...
Perchè il destino della memoria è quello di
diventare, prima o poi, vaga ed imprecisa, per poi essere, a volte, del tutto
dimenticata.
Le Neuroscienze hanno messo in evidenza quanto
la memoria sia meravigliosa, ma fallace...soggetta non solo a fenomeni di
logoramento fisiologico, ma anche a meccanismi psicologici di rimozione e
alterazione, soprattutto quando riguarda avvenimenti traumatici.
Ci sono cose che non si vogliono ricordare
perché troppo dolorose, ma ricordare il dolore e le sofferenze subite da tante
persone ci permette di riflettere sulle cause di un doloroso passato per vivere
un presente e, soprattutto, per costruire un futuro dove tali errori non si
ripresentino.
La memoria è necessaria. Dobbiamo ricordare, perché
le cose che si dimenticano possono ritornare: questo è il testamento che ci ha
lasciato Primo Levi, un grande testimone del Novecento.
Affidandosi alle moderne Tecnologie
dell'Informazione e della Comunicazione, Mimmo Maglione ha accertato la
correttezza dei nomi, la giusta ubicazione delle località, anche quelle minori,
in cui si sono svolti i fatti; con l'uso di GOOGLE Maps ha viaggiato per mezza
Europa, individuando le diverse località oggetto della sua ricerca.
Per anni questo lavoro è rimasto nella memoria
di un computer ed oggi che nel mondo soffiano nuovi venti di guerra, con la
minaccia di un coinvolgimento mondiale, Mimmo lo finalmente ripreso in
mano, decidendo di darlo alle stampe e
diffonderlo, perché serva da monito alle nuove generazioni.
Questo perché Mimmo, nell'animo, è prima di
tutto un docente...e come tale ha a cuore la formazione dei ragazzi e la
promozione dei valori importanti per la vita. Egli è stato uno stimato ed
apprezzato insegnante di ruolo nelle Scuole Elementari, dove ha lavorato per
oltre trent'anni, gran parte dei quali proprio qui nel nostro paese, facendosi
apprezzare per l'impegno, la preparazione professionale e , soprattutto, per la
sua simpatia e l'empatia con cui si è
sempre rapportato ai colleghi, agli alunni, ai genitori.
Pur non amando mettersi in mostra, Mimmo è
stato sempre partecipe della vita politica e sociale della nostra comunità.
Da sempre ha coltivato la passione per la
scrittura, ma sino ad oggi le sue fatiche letterarie, in prosa ed in versi,
sono rimaste sconosciute ai più.
Essere chiamata a presentare il libro di Mimmo
Maglione è per me un onore, ma soprattutto un piacere, perché l'Autore non è
una persona qualunque, ma un socio UniTre di vecchia data, che negli anni ha
collaborato attivamente alla vita dell'Associazione e continua a farlo, quando
gli impegni familiari glie lo consentono.
Ma soprattutto Mimmo è un amico. Ci conosciamo
da mezzo secolo, da quando in veste di Coordinatore del C.S.E.P. (Centro
sociale di Educazione Permanente) promuoveva ed incentivava la lettura e
l'amore per la Letteratura ed organizzava incontri e Corsi di diverso tipo per
coinvolgere giovani e meno giovani in attività culturali, ma anche per favorire
occasioni di aggregazione sociale, di confronto e di dibattito.
Quello che oggi cerchiamo di fare all'UniTre.
Nata come Università della Terza Età, oggi
UNITRE è Università delle Tre Età, un vero e proprio laboratorio di cultura,
esperienze di vita e ponte nel dialogo tra le diverse generazioni.
I nostri incontri settimanali promuovono la
cultura come veicolo di conoscenza e di informazione su temi diversi, ma anche
come opportunità di incontro tra persone di diversa età e formazione.
Siamo orgogliosi di veder crescere, di anno in
anno, la nostra UniTre, grazie all'impegno dei Presidenti che mi hanno
preceduta ( Franco Scarfiello, Cecchino Lioi, padre Adelmo Monaco e Giuseppe De
Felice) e dei numerosi soci e volontari che collaborano attivamente alla vita
dell'Associazione.
Anche
per il prossimo anno continueremo ancora ad incontrarci con piacere e a stare
bene insieme, perché UniTre è, prima di tutto, Accademia di Umanità.
Concludo ringraziando Mimmo Maglione per aver
voluto coinvolgere l'UniTre in questa presentazione e, soprattutto, per il suo
prezioso lavoro di recupero dei ricordi di guerra dei nostri due concittadini e
per aver messo questo lavoro a disposizione di tutti.
Perché se la memoria si perde, la scrittura
resta!
Rosanna
Cimadomo
XXXIV° incontro - 6 giugno 2024
Visita alla CINETECA LUCANA
con Delia De Rosa e Nino Martino
Per il nostro tradizionale appuntamento annuale, Delia e Nino ci hanno accolti nella sede della Cineteca, nella zona PAIP di Oppido Lucano, per farci scoprire i loro tesori più preziosi.
La Cineteca Lucana svolge da anni un'azione cruciale di recupero e salvaguardia del patrimonio cinematografico italiano, confermandosi come uno degli archivi cinematografici più importanti d'Europa.
Costituisce un patrimonio di straordinaria importanza per la cinematografia, un tesoro per tutti gli appassionati di Cinema e storia e per i tanti studiosi, provenienti da diverse Università italiane e straniere, che vengono qui per effettuare ricerche di archivio sui preziosi documenti qui conservati.
La mission della Cineteca tende alla salvaguardia ed alla valorizzazione della memoria storica del cinema. Gaetano Martino, con i suoi collaboratori, svolge questo compito con professionalità e dedizione, con il supporto della moglie Delia e del figlio Henry.
Per la vastità e ricchezza dei materiali custoditi, la Cineteca Lucana rappresenta un patrimonio di particolare interesse per diversi ambiti di studio legati alla storia del Cinema, con materiali che spaziano da pellicole rare a serie fotografiche, a documenti storici e amministrativi. E ancora proiettori di vario genere ed epoca, moviole, lanterne magiche ...
Fiore all' occhiello è la prima radio costruita da Guglielmo Marconi, qui perfettamente conservata.
Grazie a Nino e Delia per la disponibilità nei nostri confronti e per l'accoglienza calorosa!
XXXIII° incontro - 5 giugno 2024
Fabrizio De André, cantore degli ultimi
Lezione-concerto
con Chiara Esposito e Michele Palumbo
Biblioteca comunale- ore 18.30
XXXII° incontro
2 Giugno 2024
Gita a Paestum e Agropoli
Paestum è una meta meravigliosa.
Il nostro Programma prevede in mattinata una visita al Museo ed all'area archeologica protetta dall'UNESCO, per ammirare l'antica magnificenza dei suoi templi dorici che testimoniano l'origine greca dell'antica polis, con la guida del prof. F.S. Lioi.
Nel pomeriggio ci spostiamo ad Agropoli per vedere il Castello e per una passeggiata libera: borgo antico, porto turistico, lungomare San Marco.
XXXI° incontro - 29 maggio 2024 - prof. Alessandro Lancellotti
Biblioteca comunale - ore 18.30
Presentazione CLICCA QUI
XXXI° incontro - 22 maggio 2024
La successione ereditaria: modalità di acquisto e problematiche comuni
Avv. Domenico Sannella
Biblioteca comunale - ore 18.30
Presentazione CLICCA QUI
XXX° incontro - 15 maggio 2024
"L'origine dei Lucani"
prof. F. S. Lioi
Biblioteca comunale - ore 18.30
I Lucani furono una popolazione appartenente al ceppo italico e di lingua osca, che giunse, nel V secolo a.C., nella terra che da essi prese il nome di Lucania, quel territorio genericamente compreso tra i fiumi Sele, Bradano, Laos e Crati, fino ad allora chiamato dai Greci Enotria, dal nome del popolo abitante in precedenza la regione, gli Enotri.
All'inizio del IV secolo a.C. si espansero verso sud-ovest, nell'attuale Calabria, dove vennero in conflitto con i Greci della Magna Grecia, in particolare con Siracusa che riuscì a dividere i Lucani e a sbarrare loro il passo. L'espansionismo del popolo italico si volse allora verso est, dove si scontrò con Taranto. In seguito presero parte alle Guerre sannitiche e alle Guerre pirriche contro la potenza in ascesa di Roma, che riuscì a sottometterli nel 275 a.C. Tra il III e il I secolo a.C. i Lucani presero parte a diverse insurrezioni italiche contro il dominio romano, senza riuscire a riacquisire l'indipendenza. A partire dalla decisiva battaglia di Porta Collina (82 a.C.) ebbe inizio la loro definitiva romanizzazione.
Le origini del nome restano oscure. Poco convincenti sono infatti sia l'ipotesi che esso derivi dal termine latino lucus ("bosco sacro") sia quella che lo farebbe derivare dal termine greco λυκος ("lupo"). Quest'ultima ipotesi fa riferimento all'uso delle popolazioni sabelliche di adottare un animale totemico come guida nelle loro migrazioni, secondo l'uso della Primavera sacra; tuttavia, proprio l'esempio dei loro vicini settentrionali, gli Irpini ( il cui nome deriva dal termine osco hirpus ("lupo"), rende poco probabile questa ipotesi. I Lucani infatti, pur avendo adottato presto l'alfabeto greco, mantennero sempre l'osco come lingua di uso comune.
Secondo Alfonso Mele apprendiamo: «Il nome dei lucani suona in greco Leukànoi e si pone perciò in relazione con l'aggettivo leukòs, che vuol dire splendente, luminoso; il nome latino è invece Lucani che viene posto in relazione con la parola lux, ma contemporaneamente con il termine lucus 'bosco'. Le due interpretazioni sono coerenti, in quanto lucus deriva da lux ed indica originariamente non tanto il bosco, quanto lo spazio luminoso nel bosco, ossia la radura. In questo modo i Lucani appaiono come gli uomini delle radure e quindi dei pascoli.»
Poco sappiamo dei rapporti dei Lucani con le popolazioni preesistenti dell'interno, chiamate dai Greci Enotri (Itali, Morgeti, Siculi). Al contrario sappiamo che le relazioni con le colonie greche furono decisamente conflittuali. Conquistata alla fine del V secolo a.C. Poseidonia, che i Lucani chiamarono "Paistom" (la Paestum dei Romani), ben presto caddero sotto il loro potere tutte le città della costa tirrenica fino a Laos, con la sola eccezione di Velia.
Gli usi dei Lucani erano in tutto simili a quelli delle altre popolazioni osche. Abitavano città poste sulle alture e vivevano prevalentemente di pastorizia, anche se, nel secolo successivo al loro insediamento, alla pastorizia si associò l'agricoltura e si diffuse l'uso di abitare in fattorie sparse sul territorio.
I Lucani parlavano l'osco, una lingua indoeuropea del gruppo osco-umbro diffusa tra numerosi popoli italici ad essi affini, come i loro vicini Sanniti, che avevano assorbito gli Osci nel V secolo a.C.
Appresero l'uso della scrittura dai Greci; le loro iscrizioni, pur essendo in lingua osca, utilizzavano perciò l'alfabeto greco.
XXX° incontro - 15 maggio 2024
La successione ereditaria: modalità di acquisto e problematiche comuni
Avv. Domenico Sannella
Biblioteca comunale - ore 18.30
L'incontro è rimandato a data da destinarsi
XXIX° incontro - 8 maggio 2024
Autonomia differenziata delle Regioni: analisi e prospettive
Prof. Michele Mancuso
Biblioteca comunale - ore 18.30
Si parla di Autonomia differenziata fin dal 2001, quando fu approvata la Riforma del Titolo V della Costituzione Italiana. Da allora il progetto ha attraversato varie legislature e maggioranze politiche, sotto l'egida di tre regioni del Nord: Veneto e Lombardia (a trazione leghista) ed Emilia Romagna (guidata dal centro-sinistra), godendo sempre di un sostegno trasversale. Con l'attuale Governo, il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, il leghista Calderoli, ha dato nuovo impulso al progetto, riuscendo ad ottenere l'approvazione al Senato del suo Disegno di legge, già a gennaio 2024. Tuttavia l'Autonomia differenziata progettata dal Ministro Calderoli è una proposta molto contestata, perchè si rischia la divisione dell'Italia in tante piccole Repubbliche e perchè potrebbe aumentare il divario tra Nord e Sud. Molti parlano addirittura di "secessione dei ricchi" perchè potrebbe assicurare molti più finanziamenti alle Regioni del Nord, che già dispongono di maggiori risorse rispetto a quelle del Sud.
Questa sera , con il prof. Michele Mancuso, già Docente di Discipline Giuridiche ed Economiche, cercheremo di capire quello che potrebbe succedere quando le diverse Materie e Funzioni passeranno alla esclusiva potestà legislativa delle Regioni, senza alcun Ente sovraordinato che stabilisca i principi generali e che possa fare da contrappeso e da garante del destino comune.
Per la presentazione del prof. MANCUSO CLICCA QUI
XXVIII° incontro - 24 aprile 2024
Novità della Dichiarazione dei Redditi e imposte locali
Dott. Pierpaolo VIOLA, Avvocato Tributarista
Biblioteca comunale, ore 18.30
Dal quest'anno sarà possibile modificare e inviare il 730 semplificato, la nuova dichiarazione che contiene i dati in possesso del Fisco spiegati nel dettaglio ed in modo più chiaro che in passato.
Dal 20 maggio i dati si potranno modificare o accettare prima che vengano inseriti automaticamente all'interno della Dichiarazione dei Redditi.
Vedremo tutto quello che c'è da sapere insieme al dott. Pierpaolo Viola, Avvocato Tributarista, che, oltre alle novità della Dichiarazione dei Redditi, ci parlerà anche del sistema fiscale e delle Imposte locali.
XXVII° incontro - 17 aprile 2024
XXVI° incontro - 10 aprile 2024
Tecniche per studiare l'atmosfera terrestre - Ing. Benedetto De Rosa
Biblioteca comunale - ore 18.30
Per la presentazione CLICCA QUI
XIV° incontro - 27 marzo 2024
Le raffigurazioni dell'Ultima Cena a Oppido Lucano
Prof.ssa Caterina De Bonis
Biblioteca comunale - ore 18.30
Alla vigilia del Giovedì santo, vogliamo esaminare tre dipinti raffiguranti "L'Ultima cena" conservati in tre diverse chiese a Oppido Lucano.
A parlarne sarà la prof.ssa Caterina De Bonis, Dottore di Ricerca in Filologia germanica e Docente presso L'Università "La Sapienza" di Roma e presso l'UNIBAS. Oltre che specialista di Inglese antico, è anche appassionata di Arte, e noi l'abbiamo già conosciuta in questa veste, quando è venuta a parlarci degli affreschi delle Grotte di Sant'Antuono, raffiguranti le tappe fondamentali della vita di Gesù e della Vergine Maria. Stasera focalizzeremo l'attenzione su uno degli affreschi, quello che rappresenta l'Ultima Cena di Gesù con gli Apostoli e conosceremo meglio anche anche le altre due rappresentazioni dello stesso evento: quella conservata nel Cappellone della Chiesa madre e quello che si trova nel refettorio del nostro Convento di Sant'Antonio.
XXIII° incontro - 23 marzo 2024
Proiezione del film:
Il Vangelo secondo Matteo
di Pierpaolo Pasolini
Introduce: Nicola Baccelliere
Biblioteca comunale ore 17.30
XXI° incontro - Mercoledì 20 marzo 2024
Figure femminili nella letteratura greca e latina
Prof.ssa Marika Blasi
Biblioteca comunale - ore 18.30
XX° incontro - 13 MARZO 2024
BEN...ESSERE DONNA - Prevenzione, Nutrizione, Attività fisica nella terza età
Dott.ssa Maria Delia Corbo - Cardiologa
Dott.ssa Maria Maddalena Manniello - Nutrizionista
Dott.ssa Raffaella Didonna - Chinesiologa
BIBLIOTECA COMUNALE - ORE 18.30
presentazione dott.ssa M. D. CORBO - clicca qui
XIX° incontro - 6 marzo 2024 - prof.ssa Angelica De Felice
"Scrissi con stile amaro, aspro e dolente"
La vita e il pensiero di Isabella Morra
Biblioteca comunale - ore 18.30
XVIII° incontro - Mercoledì 28 febbraio
"La Vergine Maria: Madre di Dio e ideale di donna"
Don Gaetano Corbo, Direttore del Museo Diocesano e Canonico della Cattedrale di Acerenza
Fin dall'inizio dell'esistenza della Chiesa, la Vergine Maria ha sempre occupato un posto di rilievo nella pietà dei primi cristiani. E così continua ad essere ancora oggi.
In tutto il mondo cattolico la devozione mariana ha ancora oggi un posto preminente nella religiosità popolare.
Il nostro grande Papa Francesco ha delineato un vero e proprio "identikit" della Vergine Maria, indicando in Lei un modello da seguire per le donne dell'epoca contemporanea: antidoto all'individualismo, fonte di vita, sorgente di speranza e gioia vera. Caratteristiche che possiamo individuare rileggendo le Omelie pronunciate da Papa Francesco, nel corso del suo Pontificato, nella solennità di Maria Santissima Madre di Dio, che si celebra ogni anno il 1° gennaio.
Ma in Italia, oggi, qual è la situazione?
Secondo l'ultimo rapporto di Save the Children in Italia sono poco più di sei milioni le madri con figli minorenni, sempre in bilico tra famiglia e lavoro, che vengono significativamente penalizzate dal mercato dell'occupazione, a causa del carico di lavoro domestico e di cura, laddove i servizi per l'infanzia non sempre sono adeguati.
Cosa fare dunque per migliorare questa situazione?
Oltre ai cambiamenti radicali necessari nel mondo del lavoro, nel sostegno alla famiglia e nella promozione del ruolo delle donne nella società, i Cristiani ( e tutte le persone di buona volontà) hanno una risorsa in più: possono guardare a Maria Madre di Dio, Colei che rappresenta un modello di donna e madre per eccellenza.
Ne abbiamo parlato con Don Gaetano Corbo, che ringraziamo per la sua bella relazione, chiara e coinvolgente, che ci ha tenuti in ascolto partecipato per tutta la serata.
Segue Relazione di Don Gaetano
LA VERGINE MARIA: Madre
di Dio e Ideale di donna
UNITRE di Oppido Lucano – 28 febbraio 2024
Parlare della Madonna ci porta inevitabilmente a parlare
della pietà popolare.
II fenomeno della religiosità popolare si presenta come vasto e complesso; sono molteplici le manifestazioni che connotano il rapporto del popolo con il trascendente.
Sono tante le discipline scientifiche che si occupano della religiosità popolare: storia, antropologia culturale, sociologia, psicologia, ecc.
Anche la Chiesa guarda al fenomeno con molta attenzione, cercando di interrogarsi su un fatto che spesso sfugge al controllo canonico e facendone oggetto delle sue cure pastorali; ma soprattutto sforzandosi di capire il senso della religiosità popolare
La pietà mariana trova una specie di naturale inserimento nella pietà popolare. Maria è percepita dal popolo cristiano, ovunque e sempre, con un «sensus fidei» essenziale e un intuito del cuore immediato. Il culto della Vergine, nella pietà popolare, è legato a luoghi, appellativi, immagini, preghiere. La Vergine è una presenza viva, forte, esemplare e misericordiosa, ma tutta volta a condurre a Cristo. Il popolo la avverte così e con Lei intesse un dialogo confidenziale e filiale. Maria dal popolo non è studiata, ma pregata. Nel popolo prevale la ricchezza affettiva e il valore intuitivo, e non i ragionamenti e le conclusioni astratte: «Questo non vuol dire che la pietà popolare sia pienamente sentimentale, ma che non conserva della dottrina se non quanto alimenta e accresce il suo sentimento affettivo. É da un lato la sua forza, ma insieme la sua debolezza, perché la mancanza di discernimento lo fa pendere verso certe esagerazioni e anche verso l'errore. Appare chiaro che lo sforzo del magistero consiste non tanto nello stimolare quanto nel guidare e, se necessario, nel rettificare. Ma quello sforzo rimane sterile, se non tiene conto della ricchezza affettiva e del valore intuitivo del sentimento popolare. Maria porta Dio nella vita umana: traduce il mistero di Dio con un volto di Madre. Il popolo ha una pre-comprensione dei misteri per via intuitiva ed una assunzione di essi per via esperienziale. Ha l'occhio del cuore e le orecchie dell'anima» (Mons. Giuseppe Agostino, vescovo di Crotone).
Non voglio fare un discorso sociologico, ma guardare e parlare di Maria con lo sguardo della fede.
La nostra Fede cristiana è racchiusa nel CREDO (SIMBOLO DI
FEDE) che tutte le domeniche professiamo durante la Messa: crediamo in un solo
Dio che si è rivelato come Trinità: Padre creatore, Figlio Gesù Cristo
salvatore e Spirito Santo santificatore. Per cui non si può parlare della
Madonna, madre di Dio, se non si parte dal mistero di Cristo.
Prima parte
1. IL RUOLO DELLA VERGINE
MARIA NEL MISTERO DI CRISTO
Nel
Catechismo della Chiesa Cattolica al
Paragrafo 2 del Credo si dice:
« ... FU CONCEPITO DI SPIRITO SANTO, NACQUE DA MARIA VERGINE »
I. Fu concepito di Spirito
Santo...
L'annunciazione a Maria
inaugura la « pienezza del tempo » (Gal 4,4), cioè il compimento
delle promesse e della preparazione. Maria
è chiamata a concepire Colui nel quale abiterà « corporalmente tutta la
pienezza della divinità » (Col 2,9). La risposta divina al suo: «
Come è possibile? Non conosco uomo » (Lc 1,34) è data mediante la
potenza dello Spirito: « Lo Spirito Santo scenderà su di te » (Lc 1,35).
La missione dello
Spirito Santo è sempre congiunta e ordinata a quella del Figlio. Lo
Spirito Santo, che è « Signore e dà la vita », è mandato
a santificare il grembo della Vergine Maria e a fecondarla divinamente, facendo
sì che ella concepisca il Figlio eterno del Padre in un'umanità tratta dalla
sua.
Il Figlio
unigenito del Padre, essendo concepito come uomo nel seno della Vergine Maria,
è “ Cristo”, cioè unto dallo Spirito Santo, sin dall'inizio della sua
esistenza umana, anche se la sua manifestazione avviene progressivamente: ai
pastori, ai magi, a Giovanni Battista, ai
discepoli, al popolo.
II. ...nacque da Maria Vergine…
Ciò che la fede
cattolica crede riguardo a Maria si fonda su ciò che essa crede riguardo a
Cristo, ma quello che insegna su Maria illumina, a sua volta, la sua fede in
Cristo.
La predestinazione di Maria
« Dio ha mandato
suo Figlio » (Gal 4,4), ma per preparargli un corpo ha
voluto la libera collaborazione di una creatura. Per questo, Dio, da tutta
l'eternità, ha scelto, perché fosse la Madre del Figlio suo, una figlia
d'Israele, una giovane ebrea di Nazareth in Galilea, « una vergine promessa
sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si
chiamava Maria » (Lc 1,27).
Nel corso del Vecchio Testamento, la missione di Maria è stata preparata da quella di altre sante donne. All'inizio c'è Eva: malgrado la sua disobbedienza, ella riceve la promessa di una discendenza che sarà vittoriosa sul maligno e quella d'essere la madre di tutti i viventi. In forza di questa promessa, Sara, moglie di Abramo, concepisce un figlio nonostante la sua vecchiaia. Contro ogni umana attesa, Dio sceglie ciò che era ritenuto impotente e debole per mostrare la sua fedeltà alla promessa: Anna, la madre di Samuele, Debora, Rut, Giuditta e Ester, e molte altre donne. Maria « primeggia tra gli umili e i poveri del Signore, i quali con fiducia attendono e ricevono da lui la salvezza. Infine con lei, la eccelsa figlia di Sion, dopo la lunga attesa della promessa, si compiono i tempi e si instaura la nuova economia ».
L' Immacolata concezione
Per essere la
Madre del Salvatore, Maria « da Dio è stata arricchita di doni degni di una
così grande missione ». L'angelo Gabriele, al momento
dell'annunciazione, la saluta come « piena di grazia » (Lc 1,28).
In realtà, per poter dare il libero assenso della sua fede all'annunzio della
sua vocazione, era necessario che fosse tutta sorretta dalla grazia di Dio.
Nel corso dei
secoli la Chiesa ha preso coscienza che Maria, « colmata di grazia » da Dio, era
stata redenta fin dal suo concepimento. È quanto afferma il dogma
dell'immacolata concezione, proclamato da papa Pio IX nel 1854
I Padri della Tradizione orientale chiamano la Madre di
Dio « la Tutta Santa » (Panaghia),
la onorano come « immune da ogni macchia di peccato, dallo Spirito Santo quasi
plasmata e resa una nuova creatura ». Maria, per la
grazia di Dio, è rimasta pura da ogni peccato personale durante tutta la sua
esistenza.
«Avvenga di me quello che hai detto...»
All'annunzio che avrebbe
dato alla luce « il Figlio dell'Altissimo» senza conoscere uomo, per la potenza
dello Spirito Santo, Maria ha risposto con « l'obbedienza
della fede » (Rm 1,5), certa che nulla è impossibile a Dio: « Io
sono la serva del Signore; avvenga di me quello che hai detto » (Lc 1,38).
Così, dando il proprio assenso alla parola di Dio, Maria è diventata Madre di
Gesù e, abbracciando con tutto l'animo e senza essere ritardata da nessun
peccato la volontà divina di salvezza, si è offerta totalmente alla persona e
all'opera del Figlio suo, mettendosi al servizio del mistero della redenzione,
sotto di Gesù e con Gesù, con la grazia di Dio onnipotente.
La maternità divina è il titolo che caratterizza la Madonna
Maria, chiamata nei
Vangeli « la Madre di Gesù » (Gv 2,1; 19,25), prima
della nascita del Figlio suo è acclamata, sotto la mozione dello Spirito, da
Elisabetta « la Madre del mio Signore » (Lc 1,43). Infatti, colui
che Maria ha concepito come uomo per opera dello Spirito Santo e che è
diventato veramente suo Figlio secondo la carne, è il Figlio eterno del Padre,
la seconda Persona della Santissima Trinità. La Chiesa confessa che Maria è
veramente Madre di Dio (Theotokos).
Gesù è l'unico Figlio di Maria. Però la maternità
spirituale di Maria si estende anche a tutti gli uomini
che egli è venuto a salvare: « Ella ha dato alla luce un Figlio, che Dio ha
fatto "il primogenito di una moltitudine di fratelli" (Rm 8,29),
cioè di tutti i fedeli di ogni tempo, alla cui nascita e formazione ella
coopera con amore di madre ».
Le ragioni misteriose per le quali Dio, nel
suo progetto salvifico, ha voluto che suo Figlio nascesse da una Vergine
riguardano tanto la persona e la missione redentrice di Cristo, quanto
l'accettazione di tale missione da parte di Maria in favore di tutti gli
uomini. Possiamo quindi tirare le seguenti conclusioni:
a) La verginità di Maria manifesta l'iniziativa assoluta di Dio nell'incarnazione.
Gesù come Padre non ha che Dio.
b) Gesù è concepito per opera dello Spirito Santo
nel seno della Vergine Maria perché egli è il nuovo Adamo che
inaugura la nuova creazione.
c) Gesù, il nuovo Adamo, inaugura con il suo concepimento
verginale la nuova nascita dei figli di adozione nello Spirito
Santo per la fede. La partecipazione alla vita divina non proviene « da sangue,
né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio » (Gv 1,13)
d) Maria è Vergine perché la sua verginità è
il segno della sua fede che non era alterata da nessun
dubbio e del suo totale abbandono
alla volontà di Dio.
Dunque Maria è ad un tempo Vergine e
Madre perché è la figura e la realizzazione più perfetta della Chiesa: «
La Chiesa [...] per mezzo della Parola di Dio accolta con fedeltà diventa essa
pure Madre, poiché con la predicazione e il Battesimo genera a una vita nuova e
immortale i figli, concepiti ad opera dello Spirito Santo e nati da Dio. Essa è
pure la vergine che custodisce integra e pura la fede data allo Sposo-Gesù ».
2.
IL RUOLO DELLA VERGINE MARIA NEL MISTERO DELLA
CHIESA
Maria - Madre di Cristo, Madre della Chiesa
Dopo aver parlato del
ruolo della beata Vergine Maria nel mistero di Cristo e dello Spirito, è ora
opportuno considerare il suo posto nel mistero della Chiesa.
I. La maternità di Maria verso la Chiesa
Interamente unita al Figlio suo...
Il ruolo di Maria
verso la Chiesa è inseparabile dalla sua unione a Cristo e da essa direttamente
deriva. « Questa unione della Madre col Figlio nell'opera della redenzione si
manifesta dal momento della concezione verginale di Cristo fino alla morte di
lui ». Dopo l'ascensione del suo
Figlio, Maria « con le sue preghiere aiutò le primizie della
Chiesa». Riunita con gli Apostoli e alcune donne, « anche Maria implorava
con le sue preghiere il dono dello Spirito, che l'aveva già presa sotto la sua
ombra nell'annunciazione».
...anche nella sua assunzione...
« Infine, l'immacolata
Vergine, preservata immune da ogni macchia di colpa originale, finito il corso
della sua vita terrena, fu assunta alla celeste gloria col suo corpo e con la
sua anima, e dal Signore esaltata come la Regina dell'universo, perché fosse
più pienamente conformata al Figlio suo, il Signore dei dominanti, il vincitore
del peccato e della morte ». L'assunzione
della santa Vergine è una singolare partecipazione alla risurrezione del suo
Figlio e un'anticipazione della risurrezione degli altri cristiani
...Ella è nostra Madre nell'ordine della grazia
Per la sua piena
adesione alla volontà del Padre, all'opera redentrice del suo Figlio, ad ogni
mozione dello Spirito Santo, la Vergine Maria è il modello della fede e della
carità per la Chiesa. «Per questo è riconosciuta quale sovreminente e del tutto
singolare membro della Chiesa» «ed è la figura (typus)
della Chiesa». (Conc. Vat. II). Ma
il suo ruolo in rapporto alla Chiesa e a tutta l'umanità va ancora più lontano « Ella ha cooperato in modo tutto speciale
all'opera del Salvatore, con l'obbedienza, la fede, la speranza e l'ardente
carità, per restaurare la vita soprannaturale delle anime. Per questo è
diventata per noi la Madre nell'ordine della grazia ».
« Questa maternità di
Maria nell'economia della grazia perdura senza soste dal momento del consenso
prestato nella fede al tempo dell'annunciazione, e mantenuto senza esitazioni
sotto la croce, fino al perpetuo coronamento di tutti gli eletti. Difatti,
assunta in cielo ella non ha deposto questa missione di salvezza, ma con la sua
molteplice intercessione continua ad ottenerci i doni della salvezza eterna.
[...] Per questo la beata Vergine è invocata nella Chiesa con i titoli di
Avvocata, Ausiliatrice, Soccorritrice, Mediatrice » (Conc. Vat. II).
II. Il culto della santa
Vergine
« La pietà della Chiesa verso la santa Vergine
è elemento intrinseco del culto cristiano». La santa
Vergine « viene dalla Chiesa giustamente onorata con un culto speciale. In
verità dai tempi più antichi la beata Vergine è venerata col titolo di
"Madre di Dio", sotto il cui presidio i fedeli, pregandola, si
rifugiano in tutti i loro pericoli e le loro necessità. [...] Questo culto
[...], sebbene del tutto singolare, differisce essenzialmente dal culto di
adorazione, prestato al Verbo incarnato
come al Padre e allo Spirito Santo, e particolarmente lo promuove »; esso
trova la sua espressione nelle feste liturgiche dedicate alla Madre di Dio e
nella preghiera mariana come il santo Rosario,
compendio di tutto quanto il Vangelo.
III. Maria - icona escatologica della
Chiesa
Dopo aver parlato della
Chiesa, della sua origine, della sua missione e del suo destino, non sapremmo
concludere meglio che volgendo lo sguardo verso Maria per contemplare in lei
ciò che la Chiesa è nel suo mistero, nel suo « pellegrinaggio della fede », e
quello che sarà nella patria al termine del suo cammino, dove l'attende, nella
« gloria della Santissima e indivisibile Trinità », «nella comunione di tutti i
santi» colei che la Chiesa venera come la Madre del suo
Signore e come sua propria Madre: « La
Madre di Gesù, come in cielo, glorificata ormai nel corpo e nell'anima, è
l'immagine e la primizia della Chiesa che dovrà avere il suo compimento
nell'età futura, così sulla terra brilla come un segno di sicura speranza e di
consolazione per il popolo di Dio in cammino ». (Conc. Vat, II).
Seconda parte
Dopo la parte teologica, veniamo alla parte più
sociologica: MARIA IDEALE DI DONNA.
Dobbiamo partire dalla concezione della donna nel luogo e
nell’ambiente in cui è vissuta Maria di Nazareth.
Nell’ambiente culturale giudaico al tempo dell’impero
romano la donna era completamente subordinata all’uomo. Tutti e due erano
considerati creature di Dio, ma l’uomo era la creatura principale e la donna
solo un aiuto dato all’uomo. Una preghiera rabbinica diceva: “Ti ringrazio,
Dio, di non avermi fatto donna …”. In fatto di eredità se c’era un figlio
maschio né la moglie e né le figlie avevano diritto all’eredità.
Naturalmente una donna guadagnava considerazione nella
comunità solo come madre dei figli, per cui venivano disprezzate le donne
sterili. Però anche nel V.T. troviamo donne con grande personalità: Sara moglie
di Abramo, Rebecca moglie di Isacco che aiuta Giacobbe contro Esaù, Rachele
moglie di Giacobbe, Maria sorella di Mosè, Debora la profetessa, Rut la
moabita, Ester la regina, Giuditta che uccide Oloferne …
Ma l’ambiente in cui vivono Maria e Gesù è
essenzialmente maschilista e ha poca considerazione della donna, la quale, secondo la legge, anche dopo il matrimonio può essere ripudiata non solo per un
adulterio, ma addirittura se non trovava “grazia agli occhi” del marito.
Ci domandiamo: cosa pensava Gesù delle donne? Come le
trattava?
Per rispondere basta prendere il Vangelo e leggerlo: chi
sono le donne che incontra Gesù? Perché vanno da lui? Quale risposta ha dato
loro? Quale compito ha affidato loro? Quale speranza ha riposto in loro?
Sono tante le donne incontrate da Gesù nella sua missione
e, come dice Giovanni Paolo II nella Mulieris dignitatem, il suo atteggiamento è
“estremamente semplice e per questo straordinario: è un atteggiamento
caratterizzato da una grande trasparenza e profondità”. Nessuna donna è allontanata perché il suo sguardo è sempre
sereno e buono: scopre la verità, anche quando c’è la miseria esteriore e
interiore e le ama con rispetto, riconoscendo in esse una dignità e un valore.
Gesù non accetta la situazione di inferiorità della donna e cerca di tracciare
una strada nuova.
Leggendo il Vangelo si incontrano tante donne di diversa età e di diversa condizione: - la donna “curva che non poteva alzarsi in nessun modo” (Lc 13,11)
- la suocera di Simon Pietro ammalata (Mc 1,30)
- la donna affetta da emorragia (Mc 5,24-35)
- la figlia di Giaìro (Mc 5,41)
- la vedova di Nain (Lc 7,13)
- l’obolo della vedova nel tempio (Lc 21,1-4)
- la donna cananea (Mt 15,28)
- le donne che seguono Gesù e gli apostoli e li assistevano con i loro beni (Lc 8,1-3)
- la donna samaritana al pozzo (Lc 7,37-47)
- la donna sorpresa in adulterio (Gv 8, 3-11)
- Marta e Maria sorelle di Lazzaro (Gv 11,5)
- le tre Marie: la Madre, Maria di Cleofe e Maria di Magdala.
Vicine a Gesù nel dolore, in lacrime sul Calvario e anche le prime testimoni della risurrezione (Mt 28,6)
L’atteggiamento di Gesù, possiamo pensare, che è stato anche quello di Maria. Se guardiamo con attenzione ai pochi momenti di cui si parla di Maria nel Vangelo, possiamo ricavane degli atteggiamenti prettamente femminili che possono parlare anche alle donne di oggi.
Voglio citarne alcuni.
1. Il coraggio . Quello che avesti accettando di diventare ragazza-madre e sfidando anche quella legge che poteva condannarti alla lapidazione.
2. L’amore pieno di fiducia verso il tuo fidanzato Giuseppe che all’inizio non aveva capito la tua scelta e voleva rimandarti a casa in segreto. Tu sei stata forte e non hai perso la fiducia in lui che poi avrebbe capito e accettato.
3. La solidarietà che ti spinse ad accorrere presso la tua parente Elisabetta, che abitava molto lontano e viveva la situazione difficile di una maternità fuori dalle regole naturali e sociali, per portare a lei la tua presenza, il tuo conforto e Gesù che avevi in grembo.
4. La capacità di sacrificio che nelle donne è così grande e in te ancora di più perché non ti impedì di intraprendere, a pochi giorni dal parto, un viaggio lungo e disagioso da Nazareth a Betlemme e che non ti impedirà anche di arrivare sul Golgota sotto la croce di Gesù e vederlo morire in quel modo straziante.
5. L’accoglienza della maternità anche in quelle circostanze impensabili a Betlemme in una grotta, perché la gioia di quella nascita avrebbe fatto felice il mondo intero.
6. L’accettazione della vedovanza perché la morte di Giuseppe ti privò di quell’aiuto umano che ti aveva sostenuto nella vita di ogni giorno.
7. La forza interiore davanti alla morte del figlio. Tu hai provato ciò che prova ogni mamma davanti alla morte violenta del proprio figlio. Hai certamente pianto ricevendo il corpo esanime di Gesù staccato dalla croce. Quella grandissima forza interiore nasceva dal tuo coraggio certamente, ma anche fu sostenuta dallo Spirito di Dio.
8. La speranza nel futuro. Il tuo immenso dolore di madre non ti portò alla disperazione, ma fu come un tunnel che ti guidò alla speranza, accogliendo la risurrezione del figlio che certamente sarai stata la prima a vedere risorto.
9. La fiducia incrollabile nella parola di Gesù per tenere uniti gli apostoli che avevano visto il Risorto ma ancora vivevano nel Cenacolo col timore dei giudei prima di Pentecoste.
10. Il ruolo nella chiesa primitiva. Prima della sua morte e assunzione in cielo Maria, che era stata affidata all’apostolo Giovanni sotto la croce, certamente ha sostenuto, aiutato, incoraggiato non solo Giovanni ma tutti gli altri discepoli e tutta la chiesa che si stava pian piano formando.
Vorrei concludere con una invocazione alla Vergine Maria, compagna di viaggio ad ogni cristiano sul cammino della vita. E’ un’invocazione
che sgorga dal cuore di un innamorato della Madonna che risponde al nome di don
Tonino Bello.
SANTA
MARIA COMPAGNA DI VIAGGIO
Santa Maria, Madre tenera e forte,
nostra compagna di viaggio sulle strade della vita,
ogni volta che contempliamo
le grandi cose che l’Onnipotente ha fatto in te,
proviamo una così viva malinconìa per le nostre lentezze,
che sentiamo il bisogno di allungare il passo per camminarti vicino.
Asseconda, pertanto, il nostro desiderio di prenderti per mano
e accelera le nostre cadenze di camminatori un po’ stanchi.
Divenuti anche noi pellegrini nella fede,
non solo cercheremo il volto del Signore,
ma, contemplandoti quale icona della sollecitudine umana
verso coloro che si trovano
raggiungeremo in fretta “la città”, che è l’umanità che ci aspetta,
recandole gli stessi frutti di gioia
che tu portasti un giorno a Elisabetta lontana, cioè lo stesso Gesù.
Grazie per l’ascolto.
Don
Gaetano Corbo