UNITRE OPPIDO LUCANO - Università delle tre età

martedì 26 dicembre 2023

Canti di Natale

 X° incontro - 20 dicembre 2023 - Maria Caterina De Bonis e la sua Band

Serata dedicata ai Canti di Natale. 

La musica è ciò che fa belle le feste e la nostra Band del cuore lo sa bene! Eccoli pronti ad esibirsi in un concertino di Natale, con l'esecuzione di alcuni canti tradizionali, cominciando con "Quanne nascette ninno" di Sant'Alfonso Maria de' Liguori e via via continuando con i brani che tutti conosciamo, cercando di coinvolgere nel canto anche il pubblico presente.

  Durante le feste l'isolamento sociale e ancora di più la sensazione di solitudine che può derivarne, per chi vive solo e non ha la famiglia vicino, possono fare molto male.

In questo clima natalizio, è importante essere circondati da amici e parenti; con questa serata musicale abbiamo cercato di favorire un'atmosfera conviviale, favorendo le relazioni e lo scambio di ricordi ed esperienze gradevoli.

E' stato allestito un buffet con i dolci della nostra tradizione ( pettule, scarpedde, panzerotti con ceci e castagne), senza rinunciare al Panettone ed al Pandoro.

Infine, un brindisi per augurarci il meglio per il prossimo anno: il meglio per noi, ma senza egoismi, con lo sguardo rivolto al mondo e la speranza che possa realizzarsi la Pace

Grazie  a Maria Caterina, Francesca, Angioletto e Antonio che hanno allietato la serata e creato  l'atmosfera natalizia con la loro performance musicale.

 Grazie a Rosaria e Maria per l'allestimento del buffet, e grazie a quanti hanno collaborato per la buona riuscita della serata.

Ci auguriamo di vivere le prossime festività nelle gioia e nel calore della famiglia, circondati dall'affetto dei parenti e degli amici. 

Buon Natale a tutti e Felice Anno Nuovo!

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domenica 10 dicembre 2023

I Promessi Sposi: personaggi e vicende (seconda parte)

IX° incontro  - 13 dicembre 2023 - prof. Rocco Basilio  

I Promessi Sposi: personaggi e vicende  (seconda parte)


Dopo una breve sintesi degli avvenimenti narrati nel nostro primo incontro, la narrazione riprende dal convento della “monaca di Monza”, dove Lucia si era rifugiata ( con l’aiuto di Fra’ Cristoforo) per sfuggire a Don Rodrigo.

 Qui la potente suor Gertrude  la inganna, e permette che venga rapita dagli uomini di un criminale, l'Innominato, a cui si è rivolto don Rodrigo. Portata al castello dell'Innominato, Lucia è inquieta e spaventata; per questo motivo fa un voto di castità alla Madonna, pregandola di farla uscire sana e salva dalla faccenda. La giovane donna riesce a commuovere l'animo di quell'uomo, facendolo convertire , grazie anche al perdono da parte del cardinale Borromeo. Grazie al nuovo buon animo dell’Innominato, Lucia è libera e, più avanti, viene ospitata nella casa di don Ferrante a Milano.

Nel corso di questi avvenimenti Renzo, che ha raggiunto Milano, viene coinvolto in una protesta contro la mancanza di pane e sta per essere arrestato, ma la folla lo aiuta a fuggire. Riesce poi ad arrivare a Bergamo e a trovare ospitalità e lavoro presso un cugino, Bortolo.

Intanto agli orrori della guerra si aggiungono quelli della peste: le truppe mercenarie dell'esercito imperiale, i Lanzichenecchi, diffondono il contagio. Renzo e Lucia si ammalano, ma riescono a guarire.

Finalmente dopo tante tragiche vicende, i due promessi sposi si incontrano nel Lazzaretto di Milano, il luogo dove vengono portati i malati di peste e dove Renzo, disperato, è andato a cercare Lucia.

Renzo ritrova Lucia insieme a fra’ Cristoforo che cura gli infermi tra i quali, abbandonato da tutti, c’è don Rodrigo morente.

 Con l'aiuto di frate Cristoforo, che scioglie il voto alla Madonna, fatto in precedenza da Lucia, i due innamorati possono ancora amarsi.

I due, però, riusciranno a sposarsi solo quando don Rodrigo morirà di peste e il suo successore,  un marchese conosciuto per la sua benevolenza, non si opporrà al matrimonio.

Si stabiliscono, infine, in un paese del Bergamasco e la loro vita diviene “da quel punto in poi, una delle vite più tranquille, delle più felici e delle più invidiabili”.

 Renzo acquista con il cugino una piccola azienda tessile e Lucia, aiutata dalla madre, si occupa dei figli.

Con il matrimonio dei promessi sposi, dopo la morte del loro persecutore, Manzoni affida tutti i problemi a Dio, dichiarando, implicitamente, che senza l’aiuto di uno spirito potente e superiore,  l’uomo è nullo e incapace di risolvere i suoi problemi.

Il prof. Basilio ha tratteggiato le condizioni di vita delle popolazioni contadine dell’epoca, riportando la critiche che Manzoni muove nei confronti dell’inefficienza e dell’inadeguatezza delle istituzioni politiche nel fronteggiare i gravi avvenimenti, quali la carestia e l’epidemia di peste. 

 Oltre ai due grandi temi fondamentali del romanzo (la Provvidenza divina e la vita degli umili) ha messo in evidenza le tematiche ricorrenti con i messaggi morali conseguenti: la Fede e la Speranza, la lotta contro le ingiustizie, il perdono e le redenzione, la solidarietà e l’amicizia, la giustizia. Temi che ricorrono ancora oggi.

 Ringraziamo il prof. Basilio per la brillante e chiara trattazione!

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sabato 2 dicembre 2023

Salvare il sociale: la solidarietà tra generazioni che fa grande il Paese

 

VIII° incontro - 6.11.2023 

Salvare il sociale: la solidarietà tra generazioni che fa grande il Paese

Relatore: Avv. Pierluigi Smaldone

Stasera abbiamo avuto il piacere di ascoltare un giovane e brillante avvocato, che saluto e ringrazio per aver accolto il nostro invito, nonostante i suoi numerosi impegni professionali.

E' d'obbligo una breve presentazione:

Laureato con lode in Giurisprudenza alla LUISS "Guido Carli" di Roma, dove, successivamente, è stato anche Consigliere di Amministrazione.

Dottore di Ricerca al "Sant'Anna" di Pisa.

Collabora con l'IRES ( Istituto di Ricerche Economiche e Sociali) della Basilicata, che studia la struttura socio-economica regionale.

E proprio in questa veste lo abbiamo invitato a parlarci del tema della serata.

Prima di addentrarci nell'argomento, il prof. Lioi completa la presentazione fatta dalla Presidente con una nota più specificatamente personale, dato che il nostro avvocato è stato suo alunno al Liceo Classico di Potenza.

La relazione si apre con una riflessione su noi stessi e sulla Società.

Abbiamo riflettuto sui rapporti tra le generazioni e sulla necessità di un patto di solidarietà intergenerazionale, che apra le porte ad una Società in grado di valorizzare tutte le età e tutte le culture.

Prima di affrontare le politiche sociali e la gestione delle risorse, il relatore ha fatto riferimento all'  Invecchiamento attivo   come un processo di ottimizzazione delle opportunità di Salute, Partecipazione, Sicurezza, così come definito dall'Organizzazione Mondiale della Sanità.

L'allungamento della vita rappresenta una sfida per le generazioni, ma anche un'opportunità per la Società.

La stessa Unione Europea promuove la solidarietà tra le generazioni.

La solidarietà è un valore antico; ma anche in una società moderna e avanzata come la nostra ci dovrebbe essere il posto per gli antichi valori, perchè con essi si può migliorare il futuro di tutti.

In una società che invecchia devono essere rafforzati tutti i fattori di socializzazione e di coesione, partendo dalla famiglia fino alla comunità territoriale, al Terzo settore, al volontariato,  integrando il tutto con l'azione del settore pubblico.

Proprio partendo dalla popolazione anziana si possono ricostruire legami sociali tendenti a ridare speranza e senso del futuro per tutte le età, promuovendo l'incontro tra la memoria del passato, le nuove dinamiche sociali e le esigenze di relazione che sono proprie di  tutte le età.

Oggi più che mai è necessario proporre un nuovo modo di vedere l'invecchiamento. Ciò significa vedere quanto l'invecchiamento aumenti realmente i costi dei servizi sanitari, assistenziali, sociali, previdenziali, senza per questo usare i problemi di carattere finanziario per mettere in discussione tutele e diritti.

Il  sistema di welfare non deve essere destrutturato; va certamente innovato, ma non ridimensionato.

E' possibile oggi definire una prospettiva politica e sociale in cui alle persone che invecchiano siano riconosciuti dignità e diritti, proclamati dalle Nazioni Unite, promuovendo il loro protagonismo attraverso la cittadinanza attiva, considerando "la ricchezza degli anziani" (Papa Francesco)  fondamentale per una Società a misura di tutti.

                                                                                                              M.R.C.


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sabato 25 novembre 2023

L'aria e noi - Implicazioni ed effetti sulla nostra vita

7° incontro - 29 novembre 2023

L'ARIA E NOI - IMPLICAZIONI ED EFFETTI SULLA NOSTRA VITA 

Prof.ssa Mariarosaria Di Napoli

 

Con la prof.ssa Maria Rosaria Di Napoli, Docente di Fisica e Componente dell'Associazione SCIENZA VIVA, abbiamo parlato di un argomento molto interessante per la nostra vita quotidiana.

La prof.ssa ha introdotto l'argomento spiegando  cos’è l’aria, quali sono le sue proprietà, come avviene la respirazione.

Ha accompagnato l'esposizione teorica con una serie di esperimenti, per dimostrare le proprietà dell'aria, gli effetti della temperatura, ecc.

In chiusura ci ha mostrato un interessantissimo video sul Ponte di Tacoma , una struttura realizzata a partire dal 1938 sul canale Tacoma Tarrows, nello stato di  Washington, il terzo ponte sospeso più lungo del mondo. Fin dalla prima inaugurazione il ponte manifestò una certa propensione all'oscillazione della campata. A poco più di quattro mesi dalla sua inaugurazione il ponte si mise a oscillare e a torcersi paurosamente a causa delle forti raffiche di vento, tanto da essere evacuato e chiuso al traffico; poche ore dopo, le vistose torsioni della campata centrale causarono la rottura dei tiranti e la campata centrale collassò, precipitando in acqua. Gli effetti fatali furono generati dalla turbolenza e dalla velocità del vento. Il drammatico filmato del crollo, molto impressionante, fu girato da un giornalista, che riuscì a mala pena a mettersi in salvo.

Un caloroso grazie da parte di tutti i presenti alla Prof.ssa Maria Rosaria Di Napoli, che con grande competenza e chiarezza espositiva ha catturato la nostra attenzione per tutta la serata!


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sabato 18 novembre 2023

I DISTURBI CARDIOVASCOLARI: PREVENZIONE , DIAGNOSTICA E TERAPIE

 VI° incontro - 22 11.2023

I disturbi cardiovascolari: prevenzione, diagnostica e terapie.

Dott.ssa Maria Delia CORBO, Cardiologa


Stasera abbiamo affrontato un tema particolarmente importante per la nostra salute.

Le malattie cardiovascolari rappresentano ancora oggi la principale causa di morte e di invalidità nel nostro Paese e nel mondo; infatti, secondo i dati dell'Istituto Superiore di Sanità , sono responsabili di circa il 44% dei decessi in Italia.

Ma ci chiediamo:

- cosa si intende quando si parla di malattia cardiovascolare e quali sono i principali fattori di rischio?

- quali sono i sintomi che la malattia cardiovascolare può provocare?

- quali esami sono consigliati per fare una diagnosi?

- ci sono novità sul versante terapeutico?

Ne abbiamo parlato con la dott.ssa Maria Delia Corbo, medico chirurgo e Specialista in Malattie dell'Apparato Cardiovascolare. La dott.ssa Corbo si occupa di Cardiologia Clinica ed Ecografia Clinica  presso l'Ospedale San Carlo di Potenza e Villa d'Agri.

 

Le malattie cardiovascolari sono un gruppo di patologie che interessano il cuore e i vasi sanguigni; prima di affrontare il tema specifico, la dott.ssa ha fatto una breve, ma chiara introduzione sulla anatomia e fsiologia del cuore e dei vasi sanguigni.

Oggi rappresentano una delle principali cause di morte nel nostro Paese, con quasi 250 mila decessi all’anno. Vengono definite ‘plurifattoriali’ perché i fattori di rischio che le causano sono numerosi, nonostante alcuni possano essere modificati mediante interventi educazionali e terapeutici.

Diversi studi, infatti, dimostrano che l’assenza o l’eliminazione di alcune tra queste possibili cause di rischio cardiovascolare nella fascia di età compresa tra i 35 e i 50 anni, possono prevenire in modo significativo l’insorgenza di malattie cardiovascolari.

 Le malattie cardiovascolari si dividono in congenite, se presenti dalla nascita, o acquisite, quando insorgono nel corso della vita.

I fattori di rischio che favoriscono lo sviluppo delle malattie cardiovascolari possono essere:

1. Modificabili: possono essere ridotti o controllati con un comportamento responsabile, apportando determinati cambiamenti nel proprio stile di vita o con l’aiuto di specialisti (alimentazione scorretta, fumo, sedentarietà, consumo di alcol o droghe, obesità, stress, ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia e trigliceridi alti, diabete mellito);

2. Non modificabili: non possono essere modificati (familiarità, età, etnia, sesso)

La concomitanza di uno o più fattori può determinare un aumento delle possibilità di sviluppare una malattia cardiovascolare.


Alcuni comportamenti aumentano il rischio di malattie cardiache:

Una dieta ricca di calorie e grassi saturi, contribuisce ad aumentare i livelli di colesterolo e di altri grassi del sangue ed è pertanto collegata ad una maggiore probabilità di sviluppare l’aterosclerosi e quindi patologie cardiovascolari. Inoltre, troppo sale (sodio) nella dieta può favorire l’aumento dei valori pressori.

La sedentarietà e il non fare regolare attività fisica, favorendo lo sviluppo di ulteriori fattori di rischio come obesità, ipertensione, colesterolo alto e diabete mellito, aumentano la probabilità di avere malattie cardiovascolari. 

Un consumo eccessivo di alcol può aumentare i livelli di pressione sanguigna e il rischio di malattie cardiache. 

Il fumo di sigaretta può danneggiare il cuore e i vasi sanguigni, aumentando la probabilità di ictus, infarto miocardico, o altre patologie cardiovascolari; inoltre l’esposizione al fumo passivo può anche aumentare il rischio di malattie cardiache, anche per i non fumatori.


Da cosa possiamo partire per fare prevenzione?

Per fare prevenzione possiamo, prima di tutto,  cominciare a prestare attenzione a ciò che mangiamo, con una dieta sana che ci consenta di mantenere un peso corporeo ottimale, un giusto livello di colesterolo e una corretta pressione arteriosa.

La dieta mediterranea, ricca di verdura, frutta, cereali, pesce, con basso consumo di carne rossa e insaccati e, in generale, di grassi saturi, con una forte limitazione di fritti e dolciumi, con la scelta dell’olio di oliva come condimento, è considerata un modello di alimentazione corretta.

Anche lo sport svolge un ruolo fondamentale. È sufficiente praticare 30 minuti al giorno di attività moderata, come camminare a passo sostenuto, andare in bicicletta o nuotare (compatibilmente con la propria età e il proprio stato di salute generale) per abbassare i rischi di una malattia cardiovascolare.

Eliminare il fumo, l’alcol e le droghe, stando attenti a non esagerare con la caffeina, sono altre buone abitudini che si devono adottare per limitare i rischi.

Anche alcuni esami sono consigliati  a chi vuol fare prevenzione:

- tenere sotto controllo e misurare periodicamente la pressione arteriosa e il battito cardiaco. 

- per gli uomini over 35 e per le donne over 45, gli esmi del sangue consigliati  comprendono, oltre agli esami di routine (emocromo, creatininemia, azotemia, sodio, potassio, uricemia, transaminasi, elettroforesi etc..), la glicemia e l’emoglobina glicata e l’assetto lipidico completo con colesterolo totale, LDL (lipoproteine a bassa densità), HDL (lipoproteine ad alta densità) e i trigliceridi. Questo perché i soggetti con diabete ed alti valori di colesterolo e trigliceridi nel sangue hanno maggiori probabilità di contrarre una malattia cardiovascolare.

La visita cardiologica è il primo passo per la corretta prevenzione: in assenza di sintomi, campanelli d’allarme o in mancanza di fattori di rischio, è comunque opportuno fare una prima visita cardiologica dopo i 40 anni di età, per valutare il proprio profilo di rischio cardiovascolare. 

In presenza di fattori di rischio può essere opportuno anticipare la prima visita cardiologica o effettuare visite periodiche di controllo. 

Inoltre se sopraggiungono segnali che il corpo invia e che possono essere spia di un problema cardiaco che merita attenzione medica, rivolgersi nel dubbio, subito allo specialista.

Per i soggetti ad alto rischio è necessaria l’identificazione precoce e la correzione delle cause attraverso uno screening adeguato e completo, da farsi in occasione di visite di controllo con la prima raccolta delle informazioni (anamnesi), gli esami del sangue e un’eventuale terapia farmacologica correttiva. 

Per quanto riguarda la prevenzione secondaria, cioè rivolta ai pazienti che sono già stati affetti da infarto o altri eventi cardiaci, deve essere osservato un attento controllo dei fattori di rischio, non interrompere il trattamento farmacologico e sottoporsi a periodici controlli clinico-strumentali, con tempistiche consigliate dallo specialista.

Quali sono i campanelli d’allarme a cui prestare attenzione?

È necessario rivolgersi al cardiologo in caso di sintomi come:

⦁ palpitazioni e tachicardia (percezione irregolare o accelerato del battito cardiaco o che “perde colpi”); 

⦁ dolore al torace o posteriormente tra le scapole;

⦁ capogiri;

⦁ sincope, cioè improvvisa perdita di coscienza senza alcun preavviso;

⦁ dispnea (mancanza di fiato senza corrispondente attività fisica o quando si è in posizione supina);

⦁ riduzione della capacità fisica con comparsa di affaticamento anche dopo sforzi che in precedenza erano tollerati. 

Infine una carrellata sulle diverse strategie terapeutiche che oggi, grazie alla ricerca negli ultimi decenni, abbiamo a disposizione: dalle terapie farmacologiche antiaggreganti e anticoagulanti, alle terapie ipolipemizzanti e alle terapie non farmacologiche.

La relazione della dott.ssa Corbo è stata seguita con attenzione dal numeroso pubblico in sala, che non ha mancato di intervenire con testimonianze e quesiti facenti riferimento anche casi personali.

Ringraziamo la dott.ssa Maria Delia Corbo per il prezioso contributo e le auguriamo di continuare sempre il suo lavoro con lo stesso entusiasmo e la competenza che oggi la caratterizzano.

                                                                                                                M.R.C.


Presentazione Disturbi Cardiovascolari (clicca qui)

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sabato 11 novembre 2023

LINGUE CLASSICHE E RADICI CRISTIANE

 V° Incontro - 15 novembre 2023

Lingue classiche e radici cristiane 

 prof. Francesco Saverio Lioi

Il prof. Lioi, profondo conoscitore della civiltà greco-latina, con il saggio presentato questa sera all'UniTre di Oppido Lucano  "Lingue classiche e origini cristiane"  ci ha mostrato come la rapida propagazione del messaggio cristiano sia stata favorita dall'incontro e dalla contaminazione linguistica di tre civiltà: ebraica, ellenistica, latina.

La fede cristiana, nel suo impegno di evangelizzazione, ha trovato un valido strumento per una rapida diffusione prima  nel Greco  e successivamente nel Latino.

L'analisi storico-linguistica condotta in questo lavoro mette in evidenza come il Cristianesimo abbia ricevuto arricchimento da questo incontro-scontro con la cultura greco-romana.

"L'incontro-scontro fra queste due culture-civiltà, greca prima e romana poi, ed il Cristianesimo ha rappresentato l'inizio di una nuova Era. Il Cristianesimo senza la cultura e la lingua greca non avrebbe avuto quella diffusione immediata che ha avuto: ha trovato un mezzo, quello linguistico greco, per farsi capire da tutti, ma anche resistenza e persecuzioni"

Il prof.  Lioi ha messo ben in evidenza anche l'opportunità che ha ricevuto la cultura greco-romana quando si è lasciata permeare dal Vangelo: il Latino, infatti, grazie alla letteratura cristiana, viene messo nelle condizioni ottimali per esprimere la sua fecondità e dare origine alle lingue neolatine.

"La predicazione e la liturgia cristiana furono un fattore determinante nella instaurazione della Koiné linguistica, base della nascita delle lingue neolatine"

 Il prof. Lioi ha messo in evidenza il contributo dei testi sacri alla letteratura  ebraico-latina.

 Ha citato Filone Alessandrino, filosofo ebreo di cultura greca, che in varie opere scritte in greco, al tempo di Gesù e di Paolo, si sforzò di dimostrare che la religione ebraica poteva essere interpretata e compresa in termini di filosofia greca.

Ha parlato anche dei libri della Biblioteca di Alessandria e della "Bibbia dei 70", traduzione in greco della Torah (la Legge) voluta dal re d'Egitto Tolomeo II, traduzione resa necessaria per i tanti Ebrei che risiedevano ad Alessandria, che erano di religione e tradizione ebraica, ma greci di lingua e di cultura. La traduzione si rese necessaria per esigenze pratiche, di culto, di religione, di necessità di tramandare le loro tradizioni , codificate in una lingua che ormai non parlavano. I numerosi rotoli che contenevano la storia di un popolo (che si riteneva eletto da Dio) ebbero un titolo molto generico: "Ta biblia" cioè "I libri" e rimasero i libri per antonomasia " LA  BIBBIA".

A questo punto ha ricordato Padre Angelo Lancellotti (Oppido Lucano 1.1.27 - Roma 19.3.1984), filologo orientalista, studioso di Accadico, di Ebraico, di Greco, di Latino, traduttore e interprete di Testi biblici del Nuovo e Vecchio Testamento.

Muovendo dall'indagine storico-linguistica, il prof. Lioi ci ha aiutato a riconsiderare il Cristianesimo  ed il suo contributo decisivo alla formazione dell'identità culturale  dell'Occidente, insieme al giudaismo e all'ellenismo greco-romano.

 Questa sera il prof. Lioi è riuscito nel suo intento di coniugare la scientificità della ricerca con la  chiarezza espositiva che ne permette l'accessibilità al vasto pubblico. Per questo lo ringraziamo sentitamente.

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venerdì 3 novembre 2023

I PROMESSI SPOSI, PERSONAGGI E VICENDE

IV° incontro - Mercoledì 8 novembre 2023

I PROMESSI SPOSI, PERSONAGGI E VICENDE (prima parte) 

 prof. Rocco Basilio


A 150 anni dalla morte di Alessandro Manzoni, uno dei più grandi Autori della Letteratura Italiana, vogliamo coglierne l'attualità del pensiero e interpretarne l'Opera, a partire da una chiave di lettura molto significativa: personaggi e vicende  del Romanzo piu' conosciuto dal grande pubblico  e più studiato nelle nostre scuole. 

Ad accompagnarci in questa impresa il prof. Rocco Basilio, già docente del Liceo Scientifico "E. Maiorana"di Genzano, Socio fondatore della nostra Associazione, sempre disponibile a collaborare ed a portare nell'UniTre il suo prezioso contributo di conoscenza ed esperienza professionale.

Prima di iniziare, però, la Presidente ha rivolto un doveroso pensiero al nostro Socio decano, l'ultracentenario Donato Mancuso, recentemente scomparso. "Zio Tuccio" (come tutti lo chiamavamo) sarà sempre con noi. Lo ricorderemo sempre, qui in prima fila, attento e partecipe, fiero della sua veneranda età, lucido e consapevole, sempre pronto ad intervenire ed a portare il suo contributo e la sua testimonianza.

Abbiamo ricordato anche Don Giuseppe Greco, che in passato ha collaborato attivamente con la nostra Associazione, portando in più occasioni il contributo della sua immensa cultura.

Per ognuno di loro, un pensiero e una preghiera. 

Prima di passare al Manzoni, una citazione di Sant'Agostino, tanto caro al nostro Don Giuseppe:

"Una lacrima per i defunti evapora,

un fiore sulla loro tomba appassisce,

una preghiera per la loro anima la raccoglie Dio" 

A questo punto prende la parola il prof. Basilio, che comincia la sua trattazione parlando della storia della  Milano del tempo, dei soprusi, della povertà, che si interseca alla storia romanzata di Renzo e Lucia e degli altri personaggi: Agnese, don Abbondio, don Rodrigo, fra' Cristoforo, Geltrude o la monaca di Monza, l'Innominato...un romanzo che è una metafora della lotta del bene contro il male, della Provvidenza che tutto vede e che a tutto dà rimedio.

“I Promessi Sposi” è un romanzo storico,  ambientato tra 1628 e il 1630 in Lombardia durante il dominio spagnolo,   primo esempio di romanzo storico della letteratura italiana.

I protagonisti sono Renzo Tramaglino e Lucia Mondella, due giovani che si amano e desiderano  sposarsi, ma che non riescono a coronare il loro sogno a causa di una scommessa tra il potente don Rodrigo e il cugino don Attilio. 

Don Abbondio, il curato che deve celebrare il matrimonio, viene minacciato dai bravi e per paura si sottrae al suo impegno, rifiutandosi di celebrare il matrimonio.

Renzo si consulta così con Lucia e con sua madre Agnese e insieme decidono di chiedere consiglio a un avvocato, detto Azzecca-garbugli; questi inizialmente crede che Renzo sia un bravo e come tale è disposto ad aiutarlo, ma appena sa che il giovane è venuto a chiedergli giustizia nei confronti di don Rodrigo lo manda via  in malo modo.

 I due giovani si affidano quindi a Fra’ Cristoforo, che però non riesce a convincere don Rodrigo di lasciar perdere la questione.  Anche il tentativo dei due promessi di organizzare un matrimonio a sorpresa va a vuoto.

Per un caso fortunato, Lucia sfugge ad un rapimento ordinato da don Rodrigo e con l'aiuto di Fra’ Cristoforo si rifugia a Monza, in un convento. Qui incontra Gertrude, " la monaca di Monza", una giovane sventurata, costretta dal principe padre a prendere i voti contro la sua volontà,  uno dei personaggi principali del romanzo-

Nel corso di questi avvenimenti Renzo, che ha raggiunto Milano, viene coinvolto in una protesta contro la mancanza di pane e sta per essere arrestato, ma la folla lo aiuta a fuggire. Riesce poi ad arrivare a Bergamo e a trovare ospitalità e lavoro presso un cugino, Bortolo.

Il prof. Basilio ci descrive magistralmente l 'arrivo di Renzo a Milano, la carestia, l'assalto al forno delle grucce; Lucia e il suo "Addio ai monti", il convento, la monaca di Monza. I tratti caratteriali dei personaggi principali vengono delineati sapientemente dal prof. Basilio, che di ognuno fa una descrizione psicologica molto profonda.

Qui si interrompe la narrazione, anche per lasciare spazio ad una comunicazione del Maresciallo Ciro D'Amico, Comandante della Stazione Carabinieri di Oppido, che ha voluto metterci in guardia contro le truffe agli anziani, che solitamente in questo periodo subiscono una recrudescenza e che ringraziamo per i preziosi consigli.

Grazie al prof. Basilio per la bella trattazione, come sempre chiara ed accessibile a tutti, e aspettiamo la seconda parte... prossimamente!

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venerdì 20 ottobre 2023

Il castello di Oppido e altre storie

 I° Incontro - 25.10.2023

Il castello di Oppido e altre storie 

Ing. Rocco Giacinto e ing. Francesco Rispoli 

Oppido Lucano - Sala Consiliare - ore 18.30


Per l'inaugurazione dell'Anno accademico 2023/24 abbiamo scelto un tema che ci sta particolarmente a cuore: il castello di Oppido.

Tutti ci interroghiamo sulle vicissitudini che hanno portato allo stato attuale l'antico Castrum magnum, appartenuto nel corso dei secoli a potenti famiglie, basti ricordare gli Zurlo e gli Orsini, descritto minuziosamente in tutta la sua grandiosità dal Vinaccia, quando, nel XVII secolo il feudo venne posto sotto sequestro per debiti dei proprietari.

Ci chiediamo come abbia potuto essere smembrato e distrutto, non a causa di guerre o calamità naturali, quanto piuttosto per incuria e avidità dei proprietari.

Gli ultimi feudatari sono stati i De Marinis, marchesi di Genzano, i cui eredi lo vendettero nel 1880 all'avv. Gerardo De Pilato, che in parte lo demolì ed in parte lo trasformò, rendendo irriconoscibile la primitiva configurazione.

Ne abbiamo parlato con l'ing. Rocco Giacinto, nostro compaesano, che tutti conosciamo come un brillante e competente professionista e con un illustre ospite: l'ing. Francesco Rispoli, Professore Ordinario dell'Università di Napoli.

E' stato presentato uno studio sul nostro castello, che è stato oggetto della tesi di Laurea dell'ing. Giacinto.

 Il progetto tende al recupero ed alla valorizzazione di quel poco che rimane dell'antico castello baronale, integrato in una struttura polivalente, che in parte recupera spazi antichi ed in parte li ricostruisce, per creare uno spazio espositivo e una piazza, che continua e si integra nella piazza attualmente esistente. Per far questo sarebbe necessario demolire una serie di abitazioni costruite nel secolo scorso, dopo lo smembramento e la vendita ad opera dell'ultimo proprietario del castello.

Le due relazioni tecniche sono state seguite con grande attenzione da parte del pubblico intervenuto.

Per la nostra Associazione è stato un piacere e un onore ospitare l'ing. Rispoli, già Docente di Composizione Architettonica e Progettazione Urbana nel Corso di Laurea  di Ingegneria Edile della "Federico II", Responsabile Scientifico di numerosi progetti di ricerca e autore di una lunga serie di pubblicazioni scientifiche.

Dopo questo brillante inizio, ci auguriamo che le nostre attività siano sempre di qualità e che possano soddisfare le aspettative dei numerosi soci della nostra Associazione.


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sabato 14 ottobre 2023

Inaugurazione dell'anno sociale

 18.10.2023           INAUGURAZIONE DELL'ANNO SOCIALE


Dopo la Messa  tutti in Biblioteca per un momento conviviale.

Daremo l'avvio al nuovo anno accademico con un brindisi e quattro chiacchiere tra noi, perchè avere relazioni sociali positive, costruire e mantenere legami significativi con amici, familiari, e con la comunità è indispensabile per il nostro benessere emotivo ed ha un impatto significativo sulla qualità della vita e , come dimostrato da recenti studi, anche sulla longevità.

VI ASPETTIAMO!


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Inaugurazione dell'anno sociale 2023/2024

 18.10.2023 Inaugurazione dell'anno sociale

 Celebrazione S.Messa per i soci UNITRE che non sono più tra noi. 

 Parrocchia SS. Pietro e Paolo - ore 18  - Cripta della Chiesa Madre


Durante la celebrazione liturgica la sezione UNITRE di Oppido Lucano vuole ricordare Padre Adelmo Monaco, suo Presidente Emerito, e tutti i soci che nel corso degli anni sono venuti a mancare all'affetto di amici e parenti. 

Far memoria, ricordare i loro nomi, i volti, evocare i ricordi belli.

Far memoria e pregare per ognuno di loro, pregare perchè possano essere accolti dall'abbraccio della misericordia di Dio.

Vogliamo pregare raccontando a Dio le cose belle vissute insieme, affidando a Lui i nostri amici defunti:

Padre Adelmo Monaco

Antonio Balsamo

Nino Cervellino

Saverio Colangelo

Angelo De Luca

Antonio Giacinto

Canio Iunnissi

Domenico Lioi

Gino Mennuni

Michele Pepe

Angelo Vito Possidente        

Tutti i soci UNITRE, gli amici e i parenti sono invitati a partecipare.

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Assemblea dei Soci - Anno Accademico 2023/2024

 ANNO ACCADEMICO 2023/24

11 Ottobre 2023 -

  Assemblea dei Soci

O.d.G. : 

- consuntivo delle attività svolte nell'anno accademico 2022/23

- rinnovo delle cariche sociali

- varie ed eventuali

Biblioteca comunale ore 18.30


VERBALE

Il giorno 11 ottobre 2023 alle ore 18,30 nella nostra sede presso la Biblioteca Comunale si è tenuta l’assemblea dei soci per discutere il seguente O. d. G.

Relazione del Presidente;

Approvazione conto consuntivo;

Rinnovo delle cariche sociali; 

Varie ed eventuali.

Prende la parola il Presidente che legge la seguente relazione che di seguito si riporta integralmente:

“Chiudiamo questa sera il 18° anno di attività della nostra Associazione, che è una sezione di Potenza della grande famiglia delle Uni-Tre – Università delle Tre Età- che ha la sede nazionale a Torino.

Lo chiudiamo, mi permetterete di dirlo, con grande soddisfazione per le attività svolte che riassumo brevemente:

Abbiamo tenuto 29 incontri, abbiamo ascoltato relazioni di argomenti diversi, tutti molto interessanti, tenute da relatori bravi e sempre disponibili. Di questi 9 sono venuti da noi per la prima volta, e 5 sono giovani ( 4 di Oppido, uno di Pietragalla)-

Abbiamo partecipato alla Festa della donna organizzato da noi e dall’Associazione l’Agrifoglio tenuta nella sala consiliare il 13 Marzo e al Concerto della Corale Obadiah che ha eseguito musiche sacre del tempo di Pasqua tenuto in Chiesa Madre il mercoledì di Pasqua.

Abbiamo visitato la Cineteca Lucana con la guida della Dott.ssa Delia De Rosa il 31 Maggio.

Siamo stati in gita a Matera dove abbiamo ammirato il telero di Carlo Levi su Rocco Scotellaro ed a Irsina. Il numero dei soci quest’anno è di 102 unità.

Alla fine del mio incarico di Presidente, dopo 9 anni e tre mandati consecutivi, consentitemi una breve riflessione:

In questi giorni ho guardato i fascicoli contenenti le relazioni degli incontri e delle attività svolte dall’anno sociale 2013/14 ad oggi e ancora una volta mi sono meravigliato della quantità e qualità del lavoro che, tutti insieme, abbiamo svolto. Non potendo citare tutti i numerosissimi relatori che ci hanno intrattenuti e arricchiti con le loro conferenze, mi limito a citare e ringraziare per il loro impegno i Proff. Franco Scarfiello, Rocco Basilio, Cecchino Lioi e Vincenzo Guglielmucci sempre disponibili anche per improvvise sostituzioni-

Un ringraziamento particolare a Tanuccio Palumbo e alla Corale Obadiah che ha allietato i nostri incontri natalizi  e la bellissima serata dello scorso Carnevale con il canto del Cupa-cupa.

Oltre agli incontri settimanali con le conferenze di argomenti diversi: Storia, Storia locale, Medicina, Letteratura, Arte, Musica, Cucina, Ambiente,  voglio ricordare alcune attività di particolare interesse:

Il 25 Novembre del 2015 andammo a Pietragalla ( eravamo in 40) dove, insieme alla locale Pro-Loco ma su nostra iniziativa, commemorammo il poeta Michele Leone, nativo di Pietragalla ma oppidano di elezione.

Con i Professori di musica e con i loro alunni dell’Istituto Comprensivo di Oppido abbiamo tenuto due memorabili concerti: uno qui  nella nostra sede dal  titolo “ Dialogo con Bach e Vivaldi”, l’altro  nella Sala Consiliare, presente un numerosissimo pubblico, su “ L’abbraccio del tango” entrambi realizzati con interessamento ed a cura della maestra violinista Teresa Dangelico.

Un altro concerto, altrettanto memorabile, lo tennero in questa sede, due arpiste di Viggiano il primo marzo 2017; cantarono anche canzoni popolari e ci raccontarono la tradizione dei giovanissimi arpisti viggianesi che nel passato giravano il mondo, con la loro arpa, in cerca di fortuna.

Con l’Associazione Promozione 80 organizzammo e tenemmo nella loro sede una rievocazione su “ Come ci amavamo”, e cioè come i nostri antenati si conoscevano, si fidanzavano  e sposavano, Serata allietata da musica, ballo e rinfresco.

Ogni anno abbiamo ospitato gli Erboristi  di Pietragalla ed un anno, esattamente il 14 dicembre 2016 facemmo qui una mostra di 40 specie diverse di erbe tradizionalmente utilizzate per uso alimentare o curativo dai nostri antenati ed ora di nuovo valorizzate.

Il 7 novembre 2019 partecipammo a Genzano ad un incontro organizzato dalla Diocesi di Acerenza e, per l’occasione, il Prof. Vincenzo Guglielmucci ci guidò in una interessante visita al centro storico del paese.

Il 10  dicembre 2021, nel Cine-Teatro Obadiah, festeggiammo i 100 anni del socio Donato Mancuso, evento promosso dall’Amministrazione Comunale ma con la nostra attiva partecipazione e durante la quale la nostra Uni-Tre ebbe numerosi riconoscimenti per l’importante opera a carattere sociale e culturale che svolge nella nostra comunità.

Abbiamo organizzato qui tre mostre di quadri: quadri di ex-voto per grazia ricevuta da Sant’Antonio che recuperammo in un armadio nella Sacrestia del Convento,li ripulimmo e li esponemmo in occasione di una conferenza  sulla Religiosità popolare tenuta da Mons. Don Giuseppe Greco; la mostra di quadri del nostro socio Prof. Salvatore Lioi; la mostra di quadri e di varie testimonianze della vita e dell’opera di un artista, mio parente ed omonimo, il quale, pur avendo molto operato in campo artistico, reputava sua massima esperienza aver messo le mani, come restauratore alle dipendenze della Sovrintendenza di Milano, sulla statua della Pietà Rondanini del sommo Michelangelo.

Ricordo anche gli 8 viaggi di istruzione, oltre quello della  scorsa primavera prima citato, con visita a molte località della nostra Regione e della vicina Puglia, l’organizzazione dei quali è merito di Rosanna, di Tanuccio e di Mimmo Maglione.

Ma la cosa più importante è di aver operato, insieme a tutti voi, per adempiere alla finalità della nostra Associazione che, all’Art. 3 dello Statuto, ci invita a realizzare una “ Accademia di Umanità che evidenzi l’Essere oltre che il Sapere”

A tal fine voglio ricordare il motto che ho preso per guida “ rivederci sempre con piacere e stare bene insieme” e le parole che spesso ho usato e che sono state il mio lessico particolare: spesso ho detto “ insieme abbiamo creato bellezza” e, per indicare il sentimento che ci unisce ho parlato di “ affetto”, Ho voluto concludere spesso il nostro anno sociale con l’ultimo incontro dal titolo “ Stasera parliamo noi” dando la parola a tutti  convinto come sono che tutti siamo maestri gli uni degli altri e che tutti abbiamo sempre qualcosa da imparare.

In questo clima di familiarità e, appunto, di affetto voglio ricordare i soci che non sono più tra noi: Padre Adelmo Monaco, Antonio Balsamo, Antonio Giacinto, Pepe Michele, Colangelo Saverio, Nino Cervellino, Iunnissi Canio e De Luca Angelo.

Concludo ringraziando i soci del Direttivo uscente e cioè: Franco Scarfiello, Cecchino Lioi, Corbo Nuccia, Cimadomo Rosanna, Tanuccio Palumbo, Leonardo Mancusi senza i quali niente di quello che è stato fatto qui si sarebbe potuto realizzare. 

Ringrazio tutti i soci sempre presenti e partecipi alle nostre attività: ci avete dato lo stimolo ad operare sempre meglio.

Il mio personale impegno è stato ampiamente ripagato dalla gioia che ho avuto trascorrendo ore indimenticabili insieme a voi.

Di nuovo grazie a tutti.”

 Prende la parola il tesoriere Gaetano Palumbo che espone la situazione finanziaria della Associazione alla data odierna, i cui dati più significativi sono i seguenti:

Avanzo alla fine dell’anno sociale 2021/2022 Euro 1.735,06

Quote sociali dell’anno 2022/2023     “    1.020,00

Spese varie sostenute nell’anno 2022/2023      “    1.120,38

Avanzo di cassa alla fine dell’anno sociale 2022/2023                  “    1,634,68

Il bilancio più dettagliato viene messo agli atti dell’Associazione. 

Si passa poi alla discussione del terzo punto all’Ordine del Giorno:

Gaetano Palumbo propone di far rimanere quali componenti del Consiglio Direttivo i soci fondatori Proff. Franco Scarfiello e Cecchino Lioi, il presidente uscente Giuseppe De Felice ed i componenti del vecchio Consiglio Rosanna Cimadomo, Gaetano Palumbo, Nuccia Corbo e Leonardo Mancusi e propone quale Presidente del nuovo Consiglio Rosanna Cimadomo che accetta. Questa proposta viene approvata all’unanimità ed assume quindi la presidenza dell’Assemblea la Prof.ssa Rosanna Cimadomo la quale ringrazia per la fiducia accordatale ed invita i soci presenti a proporsi per ricoprire i posti vacanti nel Consiglio e poiché non c’è alcuna richiesta in tal senso invita le signore Di Mare Maria, Martino Caterina, Martino Rosaria e Pepe Antonietta ad assumere l’incarico di consigliere della Associazione. Le quattro suddette socie ringraziano la Presidente e dichiarano di accettare l’incarico.

Non essendovi altro da deliberare la seduta viene sciolta.

                                                                                                  Il Presidente

                                                                                                   G. De Felice



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lunedì 29 maggio 2023

Visita alla Cineteca Lucana

 XXXII° incontro- 31 maggio 2023- Visita guidata  alla Cineteca Lucana, con Delia De Rosa e Nino Martino

 Visita alla Cineteca Lucana

La visita è iniziata nella sala intestata a Gian Luigi Rondi dove abbiamo assistito alla proiezione di un documentario realizzato dalla Cineteca Lucana e di alcuni servizi trasmessi dalla RAI regionale e nazionale che descrivono le attività della Cineteca ed i siti di Oppido. E' stato possibile vedere libri rari e toccare foto, sceneggiature e documenti inediti che riguardano la realizzazione di alcuni film e le trattative, a volte molto complesse, per la loro messa in opera.Siamo quindi passati alla sede in cui è custodito il patrimonio di visori e strumenti ottici che, realizzati nel corso del 1600, 1700 e 1800 hanno contribuito, in seguito, all'invenzione del Cinematografo e reso possibile il rapido sviluppo del Cinema. In effetti dagli studi di Leonardo Da Vinci sulla " Camera Oscura", alle prime proiezioni dei fratelli Lumière si snodano percorsi straordinari dove cultura, religione, arte e conoscenze popolari si fondono in spettacoli di straordinaria creatività. A partire dalla metà del '600 e per quasi tre secoli i lanternisti, con i loro visori, coinvolgono il pubblico delle piazze e delle regge di tutta l'Europa, diffondendo una cultura accessibile a tutti.La Cineteca ha ricostruito e mostrato questo settore della storia del cinema, partendo proprio dagli spettacoli degli anonimi proiezionisti. Abbiamo visto, nella loro funzione, Caleidoscopi, Prassinoscopi, Lanterne Magiche di varie forme e misure, e vetrini dipinti a mano da abili pittori miniaturisti. Sono stati visionati strumenti musicali, vedute di ottica e stampe che riguardano spettacoli con la Lanterna Magica e Pantoscopio,Da questa visita è emerso lo straordinario contributo che, scienziati, letterati, artisti, inventori, lanternisti e visionari di ogni genere, hanno dato nel corso dei tre secoli più importanti della storia del cinema.Dopo la visita la dottoressa Delia De Rosa, moglie del Presidente della Cineteca Lucana dottor Nino Martino, ci ha rilasciato la seguente dichiarazione." Da oltre trenta anni ci siamo dedicati, non solo sul territorio nazionale, alla ricerca ed alla conservazione di una ingente quantità di documenti di archivio provenienti dai luoghi più disparati, spesso dimenticati, abbandonati da decenni in depositi di fortuna e, il più delle volte destinati al macero. A causa della dilagante incuria verso queste preziose testimonianze del passato, la Cineteca Lucana si è posta come obbiettivo prioritario quello del recupero sistematico del patrimonio più a rischio per permettere ai futuri archivisti di consultare, sistemare e rendere fruibile a tutti, il patrimonio salvato. La Cineteca è impegnata adesso nella realizzazione di un grande programma che, sostenuto da istituzioni nazionali ed europee, permetterà la divulgazione del patrimonio, spesso ricevuto in donazione, affinchè sia preservato dall'inesorabile scorrere del tempo che finisce per distruggere ogni cosa.Il nostro progetto, che vede unite scienza, arte, letteratura e saperi popolari, è destinato ad ampliare gli orizzonti culturali ed a fornire inedite chiavi di lettura nell'interpretazione della nostra storia."                                                        

                                                                    G.D.F.

 
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Storia sacra di S. Antonio

 XXXI° incontro 24 maggio 2023

 " Storia di S. Antonio" di Vito Sannella

Lettura e commento di Tanuccio Palumbo
Intervento canoro di Antonietta Polichiso.

Le storie sacre in dialetto oppidano sono documenti importanti della cultura e della religiosità popolare.
Furono composti nella prima metà del 1800, tramandate oralmente e successivamente trascritte.
Se ne conoscono diverse, alcune sono " firmate" mediante autopresentazione dell'autore alla fine di ciascuna storia, come le cinque di Giuliano De Rosa e l'unica di Vito Sannella.
Si comprendono tra le Storie Sacre anche le due composte da Teresa Calabrese negli anni '20 del secolo scorso: la Storia della Madonna di Belvedere e l'altra su un avvenimento di storia civile e religiosa accaduto in paese, con la cacciata dell'Arciprete  Locantore.
Tanuccio Palumbo, profondo conoscitore e cultore del nostro dialetto, fa un'ampia presentazione della Storia di S. Antonio e la legge con ottima dizione dialettale.
Antonietta Polichiso, che tutti gli oppidani conoscono e ammirano per la dedizione che pone per la conservazione e la diffusione dei nostri canti popolari, ne canta alcune strofe.
La serata si chiude con applausi per Tanuccio ed Antonietta.


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martedì 16 maggio 2023

"Vi presento Socrate"

 XXX° incontro - 17 maggio 2023

"Vi presento Socrate" - incontro filosofico con il prof. Rocco Mentissi

Il Prof. Mentissi ha svolto una brillante relazione su uno dei più importanti filosofi dell'antica Grecia: Socrate, spesso paragonato a grandi maestri come Budda e Gesù.
Nato ad Atene intorno all'anno 470 a.C. accolse intorno a sè un gran numero di giovani, alcuni dei quali raccolsero e svilupparono poi il suo insegnamento. Platone trascrisse il pensiero e le parole del maestro che si rifiutava di scrivere, preferendo l'espressione orale del suo pensiero.
Socrate sosteneva che sapiente è colui che sa di non sapere ed è in continua ricerca della sapienza. Rimane ignorante invece colui che presume di sapere e dà giudizi netti nella interpretazione dei fatti e dei comportamenti umani.
Insegnava ai giovani ad approfondire la conoscenza di se stessi, ad affermare la propria identità che è unica ed irripetibile e a non lasciarsi irretire dai pregiudizi e dai condizionamenti della società. Solo così l'uomo può sentirsi libero e felice.
Li aiutava, con modalità maieutica, in questa ricerca, a liberare il demone che ognuno ha dentro di sè.
Il Prof. Mentissi suggerisce di applicare l'insegnamento di Socrate nella Scuola, abolendo la cattedra dalla quale l'insegnante impartisce le sue lezioni con distacco dagli alunni che dovrebbero essere coinvolti e partecipare più attivamente nelle attività didattiche, Ora la Scuola, che è specchio della società, assume un aspetto mercantilistico dove tutto è teso al raggiungimento di obiettivi economici, in un livellamento culturale dei giovani, ignorando l'unicità e le aspirazioni di ognuno di essi e compromettendo la possibilità che affermino la propria identità e la propria ricerca di felicità.
Socrate fu osteggiato dalla società ateniese del suo tempo ed accusato di corrompere i giovani che distraeva dall'impegno di essere cittadini obbedienti e succubi dell'autorità.
Fu condannato a morte, accettò con serenità la condanna, in carcere si rifiutò di evadere e continuò ad insegnare fino agli ultimi istanti di vita. Bevve il veleno di cicuta, confortando i giovani presenti angosciati per la sua morte,
Come  è consuetudine del Prof. Mentissi, egli termina la sua lezione con la lettura di due poesie di due autori vincitori del premio Nobel:
- " Non chiederci la parola" da " Ossi di seppia" di Eugenio Montale, nella quale l'autore esprime la difficoltà della conoscenza di sè e del mondo che lo circonda.
- " Stupore" della poetessa polacca Wislawa Szymborska, che si chiede il perchè della sua vita, in quel dato momento e in quel luogo, come persona e non foglia o animale.
I presenti applaudano consapevoli di aver ascoltato una conferenza di alto valore culturale ed umano.



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giovedì 4 maggio 2023

La genesi della riforma agraria

 XXIX° incontro - 10 maggio 2023 - prof. Francesco Saverio Lio

“ La genesi della riforma agraria”

Il Prof. Francesco Saverio Lioi ha tenuto da noi due importanti lezioni sulla secolare fame di terra dei contadini, soprattutto nell’Italia meridionale dove non vi erano possibilità di lavoro e di reddito. Volle dare questo titolo ai suoi interventi: “ Un grido lungo 200 anni:  terra ai contadini” ed infatti iniziò il suo discorso dai primi anni del 19° secolo quando, per effetto dell’eversione della feudalità, i contadini sperarono che i terreni lasciati liberi potessero essere loro assegnati. Questo non avvenne, molti erano gli appetiti delle classi della media e grossa borghesia che non si lasciarono sfuggire l’opportunità di impossessarsi di terreni spesso già da loro tenuti, a volte in modo abusivo.

Nella seconda lezione il Prof. Lioi si dilungò in modo particolare su una figura molto interessante della storia del nostro paese, quella dell’Arciprete don Antonio Locantore che si era interessato attivamente al problema del mondo contadino costituendo una cooperativa formata da circa 200 contadini ai quali fu data la possibilità di coltivare una tenuta di proprietà del Conte Leon che risiedeva in Francia. La storia di Locantore e della cooperativa ebbe presto una fine ingloriosa: l’Arciprete fu cacciato dal paese ed i terreni, tolti ai contadini, furono acquistati dalle famiglie allora dominanti ad Oppido. Questo avvenne negli anni 20 e 30 del secolo scorso, durante il regime fascista.

Lo scorso 10 maggio il Prof, Lioi ha voluto ritornare sull’interessante argomento con una lezione dal titolo : “ La genesi della Riforma Agraria” a conclusione del suo discorso sull’aspirazione dei contadini al possesso di un pezzo di terra. Si è soffermato sulle lotte contadine iniziate già dal 1940, mentre era ancora in corso la seconda guerra mondiale, e proseguite per tutto il decennio ed oltre. Le manifestazioni si diffusero soprattutto nel mezzogiorno d’Italia ed anche in Basilicata, con occupazioni abusive di terreni e scontri con le forze dell’ordine. Alcune si conclusero tragicamente, come quella di Melissa in Calabria del 30/10/1949 dove la Polizia sparò sui manifestanti causando 3 morti e di Montescaglioso del 14/12/1949 quando un sottufficiale dei Carabinieri sparò sulla folla dei manifestanti uccidendo un giovane bracciante di 33 anni, Giuseppe Novello. Il gravissimo episodio di Montescaglioso turbò e commosse l’Italia intera . Scotellaro scrisse versi indimenticabili: “ E’ caduto Novello sulla strada all’alba/ a quel punto si domina la campagna/ a quell’ora si è padroni del tempo che viene…”

Quasi a nulla erano valsi i decreti del Ministro dell’Agricoltura Fausto Gullo, emanati dal 1944 contenenti norme per l’assegnazione di terreni incolti o mal coltivati ad associazioni di contadini, riduzione dei canoni di affitto ed altri provvedimenti. A Fausto Gullo, che fu chiamato Ministro dei contadini, anche nel nostro paese fu dedicata una via. Come non appagò la fame di terra la Legge Stralcio di Riforma Agraria del 21/10/1950 che consentì poche assegnazioni di pochi ettari ciascuna, spesso in terreni marginali di scarsa produttività, Seguirono ancora altre manifestazioni di protesta, ma ormai quella che viene spesso evocata come “ epopea contadina “ si era dissolta, Si era definitivamente chiusa una stagione di grandi speranze, il “ sogno di una cosa” ( per usare un’espressione di Pasolini per significare che il sogno, oltre il possesso della terra, era la conquista della libertà e la fine della soggezione alla quale erano costretti da secoli) non si era avverato, per i più iniziò il grande esodo verso altre “ terre” non sognate determinando la fine della tradizionale agricoltura animata dai contadini. 

                                                                                                  G.D.F.
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Visita guidata a Matera e Irsina - Domenica 7 maggio 2023

                                                      

Domenica 7 maggio 2023 - Visita guidata a Matera e Irsina


                                              PROGRAMMA


Ore 7.45 - Ritrovo dei partecipanti in piazza Guglielmo Marconi

Ore 8.00 - Partenza per Matera

Ore 9.15 - Visita guidata :

                 Museo Nazionale d'Arte Medievale e Moderna della Basilicata , sede di                                                   Palazzo Lanfranchi

                Basilica  Cattedrale di Maria Santissima della Bruna e di Sant'Eustachio

                 Passeggiata  per ammirare i Sassi, i due principali quartieri che compongono il centro storico                   della città, promossi a Patrimonio mondiale  dell'umanità dall'UNESCO nel 1993.                                   Grazie ai suoi rioni arcaici di incomparabile bellezza,  Matera è passata dall'essere                                   considerata "vergogna d'Italia" a "Capitale Europea della Cultura 2019"

Ore 12.30/13.00  - Partenza per Irsina

              -  Pranzo al  ristorante  " Il Ducale"

               - Visita guidata al borgo ed alla Cattedrale di Santa Maria Assunta

Al termine della visita, rientro in sede.

                                                                     ____________


La prima tappa della visita è stata  Palazzo Lanfranchi, dove , tra i tanti tesori ivi custoditi, abbiamo potuto ammirare in particolar modo le opere di Carlo Levi, esposte nella Sezione di Arte Contemporanea.

Una particolare attenzione è stata dedicata al grande telero "Lucania '61" dipinto in occasione della Mostra "Italia '61"organizzata a Torino per celebrare il Centenario dell'Unità d'Italia.




Come dice lo stesso Autore: 

"Ecco davanti a noi è la Lucania con il suo contenuto di umanità, di dolore antico, di lavoro paziente, di coraggio di esistere. Un paese intero vive in quest’opera, nelle vicende e nei volti dei suoi personaggi. Partendo dall’immobilità millenaria, fuori dalla storia, queste persone si affacciano all’esistenza e il loro percorso, come quello del quadro, è, in breve spazio, lunghissimo come un trascorrere dei secoli. Il filo conduttore di questo percorso è Rocco Scotellaro, il poeta della libertà contadina. Ci appare ragazzo col viso lentigginoso, pieno di melanconica speranza; uomo sulla piazza, con i compagni di un mondo che si è aperto, morto nella grotta da cui cominciano i tempi"

Il Telero, che Carlo Levi dipinse per descrivere la nostra regione Basilicata e per onorare il suo amico lucano Rocco Scotellaro (che è il personaggio principale nelle diverse scene di vita rappresentate), ha suscitato in noi un'emozione molto intensa, dovuta anche al fatto che recentemente abbiamo ricordato il poeta lucano nel centenario della sua nascita, in un incontro molto partecipato con il prof. Antonio De Rosa.

Dopo la visita al Museo Nazionale di Arte Medievale e Moderna,  una passeggiata per ammirare "I Sassi", i due quartieri di Matera (Sasso Barisano e Sasso Caveoso) che costituiscono il cuore del centro storico della città.

 "I Sassi" sono formati da edifici e architetture rupestri scavati nella roccia della Murgia Materana e abitati fin dalla preistoria. 

Nel 1993 sono stati dichiarati Patrimonio dell'umanità UNESCO.


Non si poteva lasciare Matera senza aver visitato la splendida Cattedrale.



Il duomo di Matera ha la denominazione ufficiale di Cattedrale della Madonna della Bruna e di Sant'Eustachio.  Fu costruito in stile romanico-pugliese nel XIII° secolo sullo sperone più alto della Civita che divide i due Sassi. 
L'interno è a Croce Latina ed a tre navate, con quella centrale che si eleva sulle altre, che sono divise tra loro da arcate a tutto sesto, sostenute da dieci colonne sormontate da capitelli in pietra; ha subìto notevoli        trasformazioni a partire dal 1627 con l'aggiunta di stucchi e decorazioni, e nel 1776 i rivestimenti di cornici e stucchi furono ricoperti di un velo di oro.

Nel pomeriggio visita guidata a Irsina: centro storico, Cattedrale di Santa Maria Assunta, Chiesa di San Francesco, casa delle conchiglie  

La Cattedrale di Santa Maria Assunta costruita nel XIII° secolo e rifatta nel 1777, con facciata barocca e campanile a bifore di stile gotico. Al suo interno vi sono una fonte battesimale in marmo rosso e diverse tele di scuola napoletana del XIII° secolo.  


Sempre all'interno della cattedrale vi è inoltre la statua marmorea di Sant'Eufemia, opera  attribuita ad Andrea Mantegna. 


Prima di uscire dalla Cattedrale siamo scesi nella cripta, in cerca delle tracce dei templari.     È qui che abbiamo ammirato quello che i templari hanno lasciato a Irsina: sul pavimento, in marmo, si può vedere la “rosa dei templari” che ogni anno, durante il solstizio d’estate, viene illuminata da un potente raggio di sole.



All’interno di quello che era il castello normanno di Irsina, adesso Chiesa di San Francesco, si trova una cripta ipogea interamente affrescata da opere appartenenti alla scuola giottesca e realizzate attorno al 1370. Custoditi con estrema cura, questi affreschi hanno mantenuto i colori vivaci e brillanti di quando sono stati realizzati



In un piccolo viottolo  si trova una eclettica casa di cui nessuno sa molto.
La “Casa di conchiglie” è interamente decorata con sassolini e conchiglie di mare. Sulla facciata è possibile vedere  la riproduzione della Torre di Pisa e gli infiniti dettagli decorativi che lasciano  a bocca aperta!



Irsina è diventata famosa negli ultimi anni per via delle tantissime famiglie che dal nord Europa, America e Nuova Zelanda  hanno deciso di trasferirsi qui a vivere. 

Questa piccola cittadina della Basilicata è pienissima di cose  da vedere!

                                                                                                                                 M.R.C.

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